Antonio Fabbri – L’informazione di San Marino: Tangentopoli, nell’ordinanza l’evoluzione del sistema mazzette

Antonio Fabbri – L’informazione di San Marino: Tangentopoli, nell’ordinanza l’evoluzione del sistema mazzette

L’informazione di San Marino

Tangentopoli, nell’ordinanza l’evoluzione
del sistema mazzette


Prima episodi sporadici che
riguardavano pochi, poi sono diventate “economia”

Antonio Fabbri

Anche la corruzione si è evoluta. Lo spiegano bene i magistrati
nell’ordinanza che ha accompagnato il ri-arresto
di Claudio Podeschi
, tracciando la descrizione
di come si sia passati da un
quadro nel quale si verificavano
alcuni episodi di corruzione,
isolati ed estemporanei tra loro,
ad una nuova situazione nella
quale la corruzione è divenuta
sistema

Le mazzette fino agli anni ‘90. I magistrati spiegano
che fino agli anni ‘90 la corruzione a San Marino era di tipo “parassitario e
vessatorio”. Chi cioè doveva ottenere una autorizzazione, considerata la totale
discrezionalità del potere concessiorio del Congresso di Stato, pagava. Veniva
cioè gravato di una tangente, presentata dal corrotto come un contributo al
partito di riferimento, ma in realtà restava nelle tasche di pochi uomini
politici e dei loro fiduciari che – dicono i magistrati – hanno governato il
paese ad libitum.

La svolta del nuovo decennio. Non più solo casi isolati,
ma inizia una fase che gli inquirenti definiscono “simbiotica”. Politica ed
economia agiscono cioè insieme accomunate dal collante di tangenti e corruzione.
Le mazzette pagate da imprenditori interessati ad ottenere licenze sono
l’attuazione di un sistema accuratamente regolato dai politici che vi
aderiscono. Questo sistema si basa su una rete di fiancheggiatori – prestanome,
professionisti, società, referenti nella Pa – e di enti – come la famigerata Fondazione
per la promozione economica e finanziaria di Podeschi
– che fanno da
percettori delle tangenti e che provvedono alla loro gestione.
Le mazzette
confluiscono, quindi, nel sistema
dei libretti del conto Mazzini
e spartite sulla base dell’importanza
e del peso che viene
riconosciuto al politico.

L’occupazione dell’economia.
Con questo sistema il contestato
gruppo criminale ha occupato
progressivamente tutta
l’economia del Paese e ne e ha
colonizzato le istituzioni. Nella
coesistenza di politica e affari
l’associazione a delinquere aveva
il controllo dell’apparato pubblico,
e questo ha consentito ai
suoi membri di trarre vantaggi
ulteriori anche dalla concessione
di licenze e autorizzazioni.

Il salto di qualità.
I magistrati indicano anche il
momento in cui le attività del
gruppo criminale sono diventate
più lucrative. Il salto di qualità
è avvenuto quando il gruppo
criminale ha iniziato a riservarsi
determinate attività che portavano
soldi. Molti soldi. Questo sta
alla base della promozione del
settore finanziario, dei giochi e
delle telecomunicazioni. Settori
che, per un determinato periodo, hanno assunto una attenzione
centrale nel dibattito politico,
nella attività di governo e negli
interessi del gruppo criminale.

L’interesse per il settore
bancario

Proprio il settore bancario era
uno degli ambiti oggetto di
maggiore influenza da parte dei
membri della contestata associazione
a delinquere.
Anche in tale caso, come l’evoluzione
del sistema tangentizio,
l’interesse dei membri de
gruppo criminale per il settore
bancario nel corso degli anni
si è modificato. Nella prima
fase, avevano usato il rilascio
di licenze bancarie per ottenere
mazzette. Successivamente erano
entrati direttamente (Roberti,
Bruscoli, Moretti) o indirettamente
(Stolfi e Podeschi) nelle
compagini di banche e società
finanziarie. A seguito della
crisi del settore, per i componenti
del gruppo si è riaperta,
infine, una nuova opportunità di
arricchimento, grazie alla loro
mediazione per la cessione delle
licenze bancarie rimaste “orfane”.
Fatti, questi ultimi, molto
recenti che, come ormai noto,
nell’ordinanza vedono tirata in
ballo anche quella che i magistrati
definiscono la “collaterale
assistenza di Banca Centrale”.

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