Antonio Fabbri – L’informazione di San Marino: Zambardino-Fedele, caso dimezzato

Antonio Fabbri – L’informazione di San Marino: Zambardino-Fedele, caso dimezzato

 L’informazione di San Marino

Riciclaggio,
scatta la prescrizione processuale per la moglie. Si va avanti per il marito


Zambardino-Fedele, caso dimezzato

Antonio Fabbri

SAN MARINO. Vicenda
dei denari di Michelangelo Fedele: nei confronti della moglie, Giuseppina
Zambardino
, che era accusata di riciclaggio, viene dichiarata la
prescrizione processuale. La vicenda è quella dei denari dell’uomo, considerato
in passato vicino alla ‘ndrangheta cosca Piromalli, ritenuti di provenienza
illecita dato che dalle verifiche erano risultati a carico dell’uomo tutta una
serie di precedenti risalenti agli anni tra 1983 e il 2001, per i reati di
sequestro di persona, ricettazione ed estorsione. Oltre a ciò emergevano
coinvolgimenti più recenti in indagini sulla criminalità organizzata. E’ il caso
dell’operazione del 2005, che ha visto indagate 58 persone tra cui Fedele, e il
rinvio a giudizio nel 2008. In quella indagine, denominata
“operazione 
Toro” il Pm
livornese, Roberto Pennisi, aveva indicato a capo dell’organizzazione criminale
proprio Michelangelo Fedele.

Sta di fatto che negli anni
erano stati effettuati versamenti,
presso la Bsm,
per un importo complessivo
di oltre 1,1 milioni.
Sempre in contanti. In seguito
ci fu l’investimento
di circa 500mila euro in
titoli.
Dalla moglie di Fedele
nel settembre 2010 venne
fatto un prelevamento
di contante per 330mila
euro. Dalla banca venne
attivata l’Agenzia di informazione
finanziaria.
Scattarono le necessarie
verifiche e la segnalazione
all’autorità giudiziaria.L’iter travagliato
del fascicolo
Il fascicolo fu aperto in
prima battuta dal Commissario
della Legge Rita
Vannucci. Poi, nella redistribuzione
dei carichi
di lavoro, arrivò a Simon
Luca Morsiani. Venne fatta
anche una rogatoria nel
2011 che ottenne risposta
a marzo del 2012. A novembre
del 2013 Morsiani
decise di chiedere l’archiviazione,
ma per il riciclaggio
il termine di prescrizione
processuale era
già decorso. Viste le carte
il Procuratore del fisco,
Roberto Cesarini, si oppose
tuttavia all’archiviazione
e il fascicolo tornò
al Commissario Morsiani.
Una ulteriore redistribuzione
dei carichi di lavoro
quando vennero modificati
anche gli incarichi nel
tribunale, vide il fascicolo
in mano al commissario
Alberto Buriani che confermò
l’accusa a carico di
Zambardino, ma contestò
a Fedele un nuovo reato,
il possesso ingiustificato
di valori, non potendo
essere accusato di autoriciclaggio
considerato che
non era ancora in vigore
la norma. Buriani dispose
anche il sequestro di
303.723 euro nel frattempo
rimasti nella disponibilità
dei coniugi Fedele.
La ricostruzione delle vicissitudini
del fascicolo è
stata fatta ieri in aula.

Le questioni
preliminari
Nelle questioni preliminari
è stato posto proprio
il problema della prescrizione
processuale. L’avvocato
di Zambardino e
Fedele, Lara Conti, ha
sostenuto che entrambe le condotte dovevano esser
dichiarate prescritte
processualmente, anche
se la nuova accusa di
possesso ingiustificato di
valori, però venne contestata
successivamente. Il
giudice Gilberto Felici ha
dichiarato la prescrizione
processuale nei confronti
di Zambardino, ma ha
disposto la prosecuzione
del processo a carico di
Fedele. A questo punto
l’uomo dovrà dimostrare
la provenienza dei denari
depositati sul Titano, in
modo che il possesso ingiustificato
di valori che
gli viene contestato diventi
giustificato. A supporto
di questo ha depositato
della documentazione relativa
ai propri redditi e al
proprio patrimonio, oltre
a documenti relativi alle
sue precedenti traversie
giudiziarie.

La testimonianza
del direttore Aif
In aula ha deposto il direttore
dell’Agenzia di
informazione finanziaria,
Nicola Veronesi, che ha
ricostruito i passaggi di
denaro, gli investimenti
dei denari dell’uomo, le
segnalazioni effettuate e
la denuncia all’autorità
giudiziaria in forza dei
precedenti riscontrati per
i canali telematici di verifica,
fino alle ultime più
recenti relazioni sul caso.
Terminata la fase istruttoria
dibattimentale, il giudice
ha disposto un rinvio
per poter esaminare la
documentazione prodotta
dal Fedele. Nella prossima
udienza, che il giudice
si è riservato di fissare
a breve, si procederà alle
conclusioni.

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