Antonio Fabbri – L’informazione: Direzione sotto scorta, ma senza pomodori. Gendarmi davanti alla sede.

Antonio Fabbri – L’informazione: Direzione sotto scorta, ma senza pomodori. Gendarmi davanti alla sede.

Antonio Fabbri – L’informazione di San Marino: Cinque gendarmi davanti alla sede per il paventato sit-in. Gli stolfiani tengono la barra verso la Dc / Direzione sotto scorta, ma senza pomodori / Dimissioni respinte, ma saranno reiterate 

SAN MARINO. Gli “eredi” di Stolfi, capeggiati da Iro Belluzzi e Marino Riccardi, insistono, facendosi forti della votazione notturna, per fare da zerbino alla Dc. Tanto che, secondo quanto trapela dalla Direzione, l’idea di alcuni degli stolfiani –che non amano essere chiamati così, ma è inevitabile visto il portato di rapporti, referenti e interessi che hanno ereditato- era di accoglierle subito le dimissioni del Segretario, Marina Lazzarini

Motivo: il timore che la Democrazia Cristiana si indispettisse per l’ulteriore perdita di tempo. Sta di fatto che, poi, le dimissioni sono state respinte all’unanimità.

Il segretario dimissionario,
tuttavia, pur dichiarando di aver
ricevuto manifestazioni di stima
e di volerci pensare ancora un
poco, appare determinata a confermare
le proprie dimissioni.
Per il resto la riunione della
Direzione è andata avanti con
toni tesi e caldi, ma come era
prevedibile, nonostante gli
annunci della vigilia. Da un
lato i nuovi capi che hanno
confermato la deliberazione
della Direzione precedente che
ha portato il partito in Via delle
Scalette; dall’altro i dissidenti
Dem che hanno ribadito la loro
adesione a Sinistra socialista
democratica. La spaccatura
ci sarà, quindi. Non è escluso,
addirittura, che già nell’ultimo
Consiglio i dissidenti Dem facciano
gruppo a parte. Un atto
che nella sostanza non cambia
nulla, dato che il consiglio è già
sciolto, ma che ha una valenza
politica.

Comunque, la Direzione di giovedì
sera del Psd era addirittura
“sotto scorta”. Cinque gendarmi,
infatti, hanno stazionato
all’esterno. Il che la dice lunga
sul clima, anche se è apparsa
una misura eccessiva. Nessuno
ha tirato pomodori, comunque.
Vero è che la mattina l’eventualità
di lanciarli era stata
ventilata da una telefonata di
una aderente. Un modo di dire,
probabilmente, ma il fatto che
sia stata presa sul serio denota
una consapevolezza che la linea
intrapresa, con l’egemonia dei
nuovi-vecchi capi che hanno
sconfessato in una notte il lavoro
di 2 anni e il dettato del Congresso
del partito, non è proprio
condivisa da tutti nella base.
Intanto, per molti che sono
pronti ad abbandonarlo, il
partito in mano a Iro Belluzzi è
soddisfatto per l’ingaggio di un
nuovo aderente. A prendere la
tessera del Psd è, infatti, il già
socio di Claudio Podeschi e del
commercialista Franco Botteghi
nella montenegrina Edera
Finansial Investimenti. Si tratta
di Andrej Ceccoli e il rapporto
societario emerge dalle carte
dell’indagine sulla Tangentopoli
sammarinese-Conto Mazzini.

Ceccoli che, tra l’altro, è stato
impegnato – si apprende sempre
dalle carte giudiziarie – a
presentare investitori russi che
dovevano comprare la licenza
di EuroCommercialBank. Di
certo, il nuovo tesserato, lo terrà
d’occhio Riccardi, che non più
tardi di due giorni fa ha agitato
lo spauracchio dell’“attacco
dall’esterno con capitali esteri
pronti a entrare nel sistema
economico per rilevare le nostre
banche sotto costo”. A operazione
analoga – sempre dalle carte
giudiziarie – lavorava Ceccoli
accompagnando gli investitori
russi… e a fare da mediatori
c’erano prima Podeschi e poi
Stolfi.

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