Antonio Fabbri – L’informazione: Giombini, resta sotto sequestro mezzo milione di euro

Antonio Fabbri – L’informazione: Giombini, resta sotto sequestro mezzo milione di euro

L’informazione di San Marino

Giombini, respinto il ricorso in terza istanza resta sotto sequestro mezzo milione di euro 

Antonio Fabbri 

SAN MARINO. E’ stato respinto perché giudicato infondato il ricorso in terza istanza intentato da Leonardo Giombini, imprenditore 52enne di Perugia, rinviato a giudizio sul Titano con l’accusa di riciclaggio. L’udienza davanti al giudice di terza istanza, Lamberto Emiliani, si è svolta lo scorso 29 giugno e lo stesso giudice, aveva detto che, pur essendo periodo di ferie giudiziarie con il termine di dieci giorni che ricomincerebbe a decorrere a settembre, avrebbe comunque deciso, seppure con qualche giorno in più di tempo. Così è stato e in questi giorni è stata depositata la decisione di Emiliani che ha rigettato il ricorso.

I legali di Giombini, avevano chiesto il dissequestro delle somme ritenute di provenienza illecita. Somme 574.325,69 euro, che a questo punto resteranno congelate fino alla decisione dei giudici di primo grado e
delle appellazioni.
Secondo l’accusa
quei soldi sono frutto
dell’attività illecita posta
in essere da Leonardo
Giombini. Con una
storica vicinanza alle
cooperative rosse, alle
giunte di sinistra, e alle
opere di ricostruzione
post terremoto in
Umbria, l’imprenditore
è accusato di avere
trasferito e occultato
1.951.900, denari versati
su un conto presso
la Bac collegato a un
mandato fiduciario conferito da Giombini
a Bac Fiduciaria, e
poi investiti in titoli
subendo tra l’altro
delle ingenti perdite
con una gestione che
il suo avvocato ha
definito “disastrosa”.
Questo fino al 28
dicembre 2015. In quella
data Giombini aveva
chiesto di chiudere il
rapporto con la banca
sammarinese e il
trasferimento dei soldi
presso una banca di
Perugia per aderire alla
voluntary disclosure.

Per l’accusa quella regolarizzazione di
somme era mirata
a ripulire soldi che
non rientravano,
però, nella casistica
della voluntary. Per
la difesa, invece, il
riciclaggio è impossibile
se c’è la richiesta di
regolarizzazione del
denaro.
Argomento che il legali
di Giombini, l’avvocato
Achille Campagna e
l’avvocato Sebastiano
Stufano -che aveva
sostituito il collega
di studio del foro di
Milano Vincenzo José Cavallaro- avevano
sostenuto anche in terza
istanza chiedendo la
revoca del sequestro
delle somme.

Tesi che non aveva
incontrato il favore del
Procuratore del Fisco,
Roberto Cesarini,
ed evidentemente
neppure quello del
giudice Emiliani che ha
deciso per il rigetto del
reclamo e, quindi, per la
conferma del sequestro
di oltre mezzo milione
di euro.

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