Antonio Fabbri – L’informazione: Igor Campedelli a giudizio. I risvolti sul Titano

Antonio Fabbri – L’informazione: Igor Campedelli a giudizio. I risvolti sul Titano

L’informazione di San Marino

Igor Campedelli a giudizio / I risvolti sul Titano / Le indagini di Forlì chiuse anche grazie ad una rogatoria a San Marino. Processo al via il 7 luglio / Evasione per 5 milioni di euro. Giri di denaro dell’ex presidente del Cesena su conti a San Marino dove otteneva anche finanziamenti

Antonio Fabbri

SAN MARINO. L’ex presidente dell’Ac Cesena Igor Campedelli (dal 2007 al 2013) è stato rinviato a giudizio per un giro di false fatturazioni per operazioni inesistenti nella società calcistica da lui presieduta. Venerdì scorso Igor Campedelli è stato rinviato a giudizio dal Gup Luisa Dal Bianco. Con lui finiscono sotto processo l’ex calciatore Maurizio Marin e l’imprenditore di Cesenatico Potito Trovato.

L’accusa  Secondo l’accusa del procuratore capo di Forlì Sergio Sottani, durante la gestione di Campedelli del Cesena Calcio si verificarono delle operazioni immobiliari e prestazioni di servizio ritenute inesistenti, coperte da un giro di fatture false, finalizzate all’evasione dell’Irpef e dell’Iva, per complessivi cinque milioni di euro.

Questa gestione della società
tra l’altro avrebbe portato alla
grave crisi finanziaria del Cesena.
Il processo è stato fissato
per il 7 luglio 2015. Nell’indagine
che era stata chiamata
“Ippocampo”, dal cavalluccio
marino che campeggia al centro
dello stemma del Cesena
calcio, ci sono anche degli
aspetti sammarinesi determinanti
tanto che la svolta nelle
indagini è arrivata a dicembre
scorso quando alla procura di
Forlì sono arrivate le risposte
alla rogatori inoltrata dall’autorità
giudiziaria italiana a quella
sammarinese.

Il transito di soldi
a San Marino

In particolare le indagini che
portano a San Marino sono
state focalizzate sull’operazione
da 230 mila euro per lo
“sgombero e rimozione neve”
dallo Stadio Manuzzi di Cesena
e dal centro sportivo Villa
Silvia, nel febbraio 2012. Secondo
le Fiamme Gialle, però,
i due contratti di intervento
sarebbero fittizi e sarebbero
state emesse fatture gonfiate
per dirottare fondi neri verso
altri conti. Nel mirino degli
inquirenti sono finite presunte
false fatturazioni per oltre 500
mila euro. Ma oltre a questo,
in particolare, le indagini si
concentrano anche sul mancato
pagamento dell’Iva che
negli anni dal 2010 al 2013, il
Cesena avrebbe dovuto versare.
Secondo l’inchiesta delle
fiamme gialle – che hanno
condotto l’inchiesta coordinate
dalla procura di Forlì – questo
importo, sarebbe stato invece
dirottato verso le società
riconducibili a Potito Trovato,
ritenuto prestanome di Campedelli,
che poi si sarebbe
appropriato, anche attraverso
altre interposizioni fittizie di
persone, di questi fondi per
poi occultarli su conti correnti
italiani e sammarinesi. In
sostanza sono stati tracciati
i passaggi di denaro che,
partendo dall’A.C. Cesena, e
passando attraverso diverse
società, venivano in seguito
incassati da Campedelli in
banche sammarinesi, dopo che
la provvista era stata formata
da bonifici e assegni fatti da
Potito Trovato. Le banche sulle
quali erano state effettuate
queste operazioni erano Banca
Commerciale Sammarinese e
il Credito Sammarinese.

I finanziamenti ottenuti
sul Titano

Secondo la ricostruzione degli
inquirenti diverse società
amministrate da prestanome in
realtà erano di fatto amministrate
dall’allora presidente del
Cesena. Queste società hanno
ottenuto tra il 2009 e il 2010
dei finanziamenti chirografari.
Questi finanziamenti sono stati
ottenuti facilmente, secondo
gli inquirenti, ed erogati Asset
Banca. Si tratta di finanziamenti
chirografari, con a
garanzia cioè la sola firma del
richiedente, di 80-90mila euro.
Questo in virtù di un rapporto
di amicizia tra Campedelli e il
presidente della Banca, Stefano
Ercolani. Ogni due o tre mesi
lo stesso Campedelli o quella
che è ritenuta una sua prestanome,
si recavano all’Asset
per versare assegni a garanzia
dei finanziamenti ottenuti.
Secondo l’accusa l’operatività
di queste società serviva solo a
creare le disponibilità economiche
delle quali, poi, lo stesso
Campedelli si appropriava.
In ragione proprio di queste
movimentazioni gli inquirenti
italiani avevano richiesto
una rogatoria a San Marino
che l’estate scorsa ha visto
scandagliare i conti dell’ex
presidente del Cesena e degli
altri soggetti, Trovato e Marin,
finiti nell’indagine. A dicembre
la risposta e, venerdì scorso, il
rinvio a giudizio.

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