Antonio Fabbri: Nella Dc non succede niente, come sempre. Nell’area riformista… pure. L’informazione

Antonio Fabbri: Nella Dc non succede niente, come sempre. Nell’area riformista… pure. L’informazione

L’informazione di San Marino

Nella Dc non succede niente, come
sempre. Nell’area riformista… pure


In Via delle Scalette si intravede all’orizzonte una strada spianata per
Giancarlo Venturini verso la segreteria del partito. Il resto un guazzabuglio

Antonio Fabbri

SAN MARINO. La Democrazia cristiana al
Congresso non ci va, per
ora
. Farà una conferenza
programmatica. Insomma,
quei passaggi che servono a
rilanciare gli ideali e a contrarsi
in vista delle elezioni.
Le scintille della vigilia del
Parlamentino si sono quindi
rivelate, come sempre, quella
“dialettica interna” di cui
tanto piace parlare in Via
delle Scalette per dire che gli
equilibri interni si decidono
nel partito e a piccoli passi che
accontentino tutti.

Così, approvato il bilancio
dello Stato e fatta la conferenza
programmatica del partito di
maggioranza relativa, non è
escluso che a voler andare a
votare possa essere la stessa Dc.
Ma senza darlo a vedere. Come
sempre. D’altra parte le elezioni
il prossimo anno sarebbero
anche strategiche per far slittare
i referendum, quello già pronto
per le urne sulla preferenza
unica e quello in fieri sulla
variante di Prg legata al polo
del lusso.
Per la Dc sarebbero anche il
modo per far girare le cariche
al suo interno.
L’attuale
Segretario agli Interni e
Giustizia Giancarlo Venturini
per la legge dei dieci anni, nella
prossima legislatura avrebbe
esaurito la green card per
il governo, per cui per lui si
aprirebbe la strada alla guida
del partito, come Segretario,
andando a sostituire Marco
Gatti. Gli altri due che mirano
alla dirigenza, Francesco
Mussoni e Teodoro Lonfernini,
posto che le prossime elezioni
vadano ancora in senso
favorevole alla Dc, sarebbero
comunque pronti per un’altra
tornata nell’esecutivo, visto
che loro il bonus per governare
non lo avrebbero ancora
esaurito.
Difficile dire se
queste rassicurazioni e queste
dinamiche siano state già
pianificate. Di certo in Via delle
Scalette chi ha l’occhio lungo
c’è. Però, da mettere a posto, un
po’ di cose ci sono ancora. Per
esempio sulla vicenda Carisp,
della quale per altro non si parla più,
almeno pubblicamente, c’è la
questione della governance
e c’è la vicenda, non ancora
chiarita, della defenestrazione
di Vladimiro Renzi.
Politicamente, comunque, la
Dc continua a fare da polo di
attrazione.
L’area riformista
pare più una parola in libertà
per dare colore al tempo,
posto che mettere insieme
tutti quelli che oggi ne parlano
è una impresa che appare
fallita in partenza. Infatti, solo
dire che socialisti del Psd e
Sinistra unita possano stare
insieme fa sorridere
.
 
C’è da
sbellicarsi se si considera che
tra chi parla di “tutti insieme”
nell’area riformista ci sono
anche i socialisti di Andreoli e
quelli di Celli che sono in via
di separazione fresca e, nelle
intenzioni, si dovrebbero riunire
di nuovo allo stesso tavolo.
Ricapitolando: Psd con socialisti
stolfiani – che ci sono ancora
eccome – e democratici sempre
un po’ disorientati, dovrebbero
stare assieme a socialsiti
andreoliani e celliani con
Sinistra unita e magari tirarsi
dentro pure C10. Sarà pure
l’arte del possibile, la politica,
ma continuare a parlare di area
riformista in questi termini sa
tanto di perdita di tempo.
Condividi


Per rimanere aggiornato su tutte le novità iscriviti alla newsletter

Quando invii il modulo, controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Privacy Policy