A San Marino si pagherà con il “titano”
DONATELLA FILIPPI – Tecnicamente si chiamano Certificati di compensazione fiscale. In parole povere, monete virtuali. “Un aiuto per famiglie e imprese in difficoltà dopo il Covid”, dicono da San Marino dove, per pagare la spesa, o le tasse presto non servirà più l’euro ma potrebbe essere usato il “titano”. Vale un euro, si può spendere solo in Repubblica ed è una sorta di denaro elettronico con il quale saranno pagati parte di stipendi e pensioni. Sarà caricato sulla Smac Card, la tessera magnetica introdotta anni fa per accumulare sconti nei punti vendita convenzionati. La moneta virtuale è il frutto di un disegno di legge della maggioranza che presto approderà in Consiglio grande e generale. Si tratta di una ‘moneta fiscale’ che però non ha nulla a che fare, almeno nella prima stesura del testo di legge, con il fisco. “È un generatore di liquidità per aiutare famiglie e aziende in difficoltà a seguito della pandemia – spiega il segretario alle Finanze, Marco Gatti -, In Italia potrebbe essere assimilata alla Sardex, la moneta complementare introdotta in Sardegna”. Anche pensioni e stipendi a San Marino saranno pagati in titani, per una quota parte inferiore al 30% “perché anche se è un generatore di liquidità interna – specifica il ministro – è utile se non si si supera una certa soglia e ad un certo punto del circuito i titani vengono ritirati”. (…)
Articolo tratto da Il Resto del Carlino
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