10/03/2008 Nuove colate di cemento a San Marino, governo Psd, Ap, Su e Ddc Seguono Risposta di Fernando Bindi e Replica di Marino Cecchetti

10/03/2008 Nuove colate di cemento a San Marino, governo Psd, Ap, Su e Ddc  Seguono Risposta di Fernando Bindi  e  Replica di Marino Cecchetti

Nuove
colate di cemento a San Marino, governo Psd, Ap, Su e Ddc

Seguono
Risposta di Fernando Bindi


Replica di Marino Cecchetti

 L’INFORMAZIONE DI SAN MARINO 10/03/2008
(
Tradimento urbanistico)

 Nuove colate di cemento stanno per
abbattersi sulla Repubblica di San Marino in prosecuzione del disastro
cominciato negli anni Novanta e poi proseguito coi vari governi, quello
straordinario compreso, e poi ancora con gli ultimi due governi post elezioni
2006.

Nuovi ecomostri sono
stati decisi e stanno per essere decisi in questi giorni.

Il fronte della
speculazione ha ripreso a dilagare.

La riforma della
commissione urbanistica voluta fermamente dalla Associazione Micologica –
Presidente Augusto Michelotti – si è rivelata una farsa come il nuovo Presidente
della stessa Associazione, Raniero Forcellini,  e l’Associazione Ephedra hanno
denunciato nel settembre 2007 con
un lettera ai capigruppo consiliari.

Due partiti, ora al
governo, quand’erano all’opposizione si sono sempre battuti contro il saccheggio
del territorio: Alleanza Popolare e Sinistra Unita. Campioni di questa lotta
alla speculazione edilizia rispettivamente, nei due partiti, Fernando Bindi e
Augusto Michelotti.

Ebbene proprio Bindi e
Michelotti hanno fatto parte della Commissione Urbanistica e fanno parte della
Commissione
per la Politiche Territoriali
, responsabili del disastro sul territorio dopo
il giugno 2006.

Se le notizie sono
vere,  siamo davanti ad un autentico tradimento politico delle attese della
gente. Il nostro paese, 30 mila abitanti, già è  costretto a sopportare un carico
edilizio di 60-70mila abitanti
, cioè spropositato, come dove comanda una
delle tante forme di malavita organizzata.

Il paese ha cercato
invano di reagire, nel giugno 2006, votando a favore di chi si opponeva a tale
degrado. È stato tradito. Lo dimostra il panorama attuale delle gru.

Amara consolazione
conoscere i responsabili politici del tradimento.

 

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Risposta di Fernando Bindi

 

L’INFORMAZIONE DI SAN MARINO 12/03/2008 (“L’eredità
degli amici di Cecchetti”
)

Egregio direttore, se il Suo giornale ha spazio anche per chi
non ama fare il ciarlatano ed il calunniatore di professione, Le chiedo una
piccola disponibilità a vantaggio della chiarezza.

Nel numero di lunedì 10, il professor Marino Cecchetti, in una
rubrica di cui è firma abituale e presumo autorevole definisce me ed un altro
collega “responsabili del disastro sul territorio dal giugno del 2006”. Bontà
sua.

Ho fatto
scrupolosamente e manzonianamente un esame di coscienza dal giugno 2006 per
ripercorrere il disastro che avrei fatto, con Michelotti, ben inteso nel mio
ruolo. Per maggior sicurezza sono partito da più lontano.

Ho scoperto che non ho responsabilità di governo nel settore dal
29 gennaio del 1990 quando sono stato costretto a lasciare perché ero accusato
dagli amici di Cecchetti di dire troppi NO. Così avrei fatto perdere voti alla
Dc. Infatti dopo, la Dc ed i suoi nuovi alleati hanno preso i voti, la
speculazione è diventata la norma ed il territorio è stato devastato da scelte
insensate e purtroppo senza ritorno.

La legge di PRG del 1992 è stata fatta dagli amici di Cecchetti,
il Testo Unico del 1995 altrettanto le “interpretazioni” molto estensive che
hanno creato altri diritti, costume e mentalità non certo restrittivi, sono
opera dei governi nei quali i suoi amici spadroneggiavano; il Dirigente
dell’Urbanistica dotato di enormi ed incontrollati poteri era il fiduciario dei
suoi amici; gli interventi diretti derivano dal PRG e sono atto concessorio del
Dirigente dell’Urbanistica; i piani particolareggiati, senza paletti di legge
predefiniti, sono approvati – nel bene e nel male – dalla maggioranza della C.U.
e gli stessi, prima della seconda lettura, sono adottati dal Governo con atto
necessario; le convenzioni le fa il Segretario al Territorio con l’approvazione
del Governo; indagare sugli abusi o chiudere gli occhi sulle violazioni sono già
nel Testo Unico che attribuisce enormi poteri al Dirigente dell’Urbanistica e
pochissimi all’Ispettorato di Controllo per oltre un decennio quasi inesistente.
In altri casi non normati, si vedano le Torri di Foster a Dogana, ha già
provveduto una sentenza del giudice molti anni fa a rendere legale ciò che non
era.

Per ora ho visto solo ecomostri o volumetrie spropositate o
scelte dissennate prodotte dalla politica degli amici di Cecchetti. Se poi, come
si deduce dalle sue parole, dal 1992 al 2006 l’assetto urbanistico è stato
armonioso lascio a Cecchetti l’onore di questa inqualificabile affermazione.

Le gru ci sono e purtroppo continueranno perché la legislazione,
la cartografia, le “interpretazioni” soprattutto fra il 1992 ed il 2002 hanno
creato diritti giusti ed ingiusti e con essi una mentalità deleteria che la
ricerca spasmodica del consenso fino al 2006, ha assecondato.

Purtroppo i danni fatti sono irreparabili sul piano fisico e
sulla mentalità innescata.

Questa è l’eredità che gli amici di Cecchetti, coi quali si è
candidato, hanno lasciato nel giugno del 2006.

La risposta, per adesso, è questa: metta in fila con date e
norme di legge, tutti i tradimenti che chi scrive ha compiuto nel suo ruolo dal
giugno del 2006. Metta in fila tutte le violazioni di legge, i favoritismi, le
interpretazioni arbitrarie in contrasto con la legge che avrei compiuto. In modo
preciso, dettagliato, documentato ed assolutamente provato.

Questa è la mia civile risposta.

Se il mio interlocutore, come sembra, ha ossessioni e fobie non
è materia politica ma di cura.

Alla spregiudicatezza della politica sono abituato, alla
disonestà intellettuale e non, anche.

A calunnie così squallide non ancora ma me ne farò pazientemente
una ragione.

Se poi il mio interlocutore, che spazia in molti campi dello
scibile, vuole altri toni, li avrà.

Ringrazio per l’ospitalità. 

San Marino, 11 marzo 2008

 
                                                                                          
Fernando Bindi

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Replica di Marino Cecchetti

 

L’INFORMAZIONE DI SAN MARINO 13/03/2008 (“CU, si tirino
fuori verbali e votazioni”
)

 

In
merito alla risposta di Fernando Bindi sulle responsabilità politiche del
prosieguo della devastazione del territorio dopo il giugno 2006, mi limito ad
alcune osservazioni e ad una richiesta.

Va
da sé che chiunque nella Repubblica di San Marino osi esprimere delle critiche a
persone di potere come Bindi, deve mettere in conto il consiglio – a quando
l’ordine? – di una visita psichiatrica stile ex Unione Sovietica.

Va
pure da sé che per Alleanza Popolare la colpa di qualunque azione criticabile
del governo (giochi, antenne, Banca del Titano, ecc.), la colpa, è solo di
altri. Per altri Ap intende i componenti dei precedenti governi ma anche i
colleghi della attuale maggioranza visto che i sette ottavi dei congressisti del
Governo Straordinario fanno parte dell’attuale maggioranza.

Nella risposta di Bindi questa volta c’è un altro … sorprendente
responsabile. Il fatto che il panorama delle gru dopo il giugno del 2006 con
l’arrivo al governo di Alleanza Popolare e Sinistra Unita si sia infittito (vedi
la denuncia dell’Associazione Micologica) non è solo colpa di chi ha governato
in precedenza. Fra i responsabili ci vanno messe anche “la
legislazione, la cartografia, le ‘interpretazioni’…”, che, come si sa,
sono frutto … delle stelle. Insomma è colpa del destino. E contro il destino (o
fato, per dirla con gli intellettuali) per Bindi non c’è niente da fare: “i
danni fatti sono irreparabili sul piano fisico e sulla mentalità innescata
”.
Perché remare contro? Meglio assecondare.

Come
Capogruppo di Alleanza Popolare, Bindi avrebbe potuto cambiare radicalmente le
cose al momento del varo della legge di trasformazione della Commissione
Urbanistica in Commissione per le Politiche Territoriali. Invece no! La
responsabilità politica di non cambiare se l’è assunta Bindi in prima persona e
non gliel’ha di certo imposta il fato.

Oltre alle responsabilità politiche ci sono quelle oggettive. Bindi
potrebbe, ad esempio, rendere pubbliche da domani – con tanto di nome e cognome
e partito – la votazione in Commissione per il Poliedro (da cui è iniziato il
processo di ‘sammarinizzazione’,
termine entrato nel linguaggio ordinario col significato di soffocamento con
colate di cemento di una strada di scorrimento veloce) ed anche la votazione per
l’Admiral Point (chiusura di una strada pubblica, trasformazione della Chiesa di
Dogana, ….).

Ci
attendiamo per domani l’estratto dei verbali di quelle votazioni.

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