25_9_2002 Le Istanze d’Arengo secondo Pietro Franciosi

25_9_2002 Le Istanze d’Arengo secondo Pietro Franciosi
Le Istanze d’Arengo secondo
Pietro Franciosi

 

(pubblicato su questo sito in data 25_9_2002)

 

Le Istanze d’Arengo sono spesso considerate un’anomalia, una
stranezza della nostra democrazia, in quanto non hanno l’equivalente in altri
Stati. Dopo l’Arengo del 25 marzo 1906 alcuni ritenevano che non avessero più
ragion d’essere. Pietro Franciosi invece si battè per mantenere aperto questo
canale di democrazia diretta. E l’ebbe di vinta. Scriveva il 15 ottobre 1911:
anche questa volta il semestrale e statutario Arringo delle petizioni, a
dispetto di chi lo vorrebbe abolito, ebbe luogo domenica scorsa nell’aula
Consigliare dove molti cittadini convennero davanti alla nuova Reggenza per
avanzare reclami, sollecitazioni e proposte di comune e pubblica utilità
.

Le Istanze d’Arengo per Franciosi erano un segno della vivacità
propositiva e della voglia di partecipare della gente e chiedeva che fossero
esaminate non all’ultimo momento e non senza una adeguata preparazione.
Scriveva, infatti, nella stessa occasione: la nuova Reggenza farà come la
vecchia, contro la consuetudine e contro il buon diritto della priorità sovrana,
di mettere in discussione le istanze d’Arringo in fretta e furia e senza alcuna
preparazione nell’ultima seduta del suo governo?

Nei giorni 26 e 27 settembre, ha luogo l’ultima convocazione del
Consiglio del semestre reggenziale. Saranno esaminate le ultime sei Istanze
d’Arengo presentate in aprile. La sesta ha per oggetto: l’intestazione degli
immobili siti in Repubblica esclusivamente in capo a persone fisiche.
Finora
pare valere anche nel 2002 quanto scritto da Franciosi nel 1911. Rimane la
speranza che nei fatti le cose, questa volta, vadano diversamente e che anche
questo canale di democrazia diretta sia tenuto in debito conto. Se non per
altro, per ridurre il ricorso a canali certamente più moderni, come la legge di
iniziativa popolare o il referendum. Canali però più complessi, costosi ed anche
con una certa venatura di sfiducia nella capacità degli eletti di rappresentare
gli elettori. Ad esempio un referendum sulla intestazione degli immobili
potrebbe avere un effetto dirompente nel sistema dei partiti, in quanto
metterebbe ancor più allo scoperto il distacco fra il Palazzo e la gente.
Distacco già emerso così evidentemente negli incontri pubblici sul buco di
bilancio

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