L’INFORMAZIONE DI SAN MARINO 6/12/2007 (Persa la
possibilità di rivedere l’accordo con l’Ue)
Nel luglio 2007
nel Convegno sui rapporti fra San Marino e Unione Europea, promosso dalla
Segreteria di Stato agli Affari Esteri, il prof. Pietro Manzini, Università di
Bologna, ha parlato dello “status attuale dell’Accordo euro-sammarinese” firmato nel dicembre 1991 ed entrato in vigore a fine marzo
2002.
Mancini, fra l’altro, ha detto che, essendo trascorsi 5
anni dall’entrata in vigore, San Marino può chiedere alla Ue l’apertura di un
tavolo per esaminare i risultati dell’applicazione dell’accordo ed,
eventualmente, aprire i negoziati per modificarlo.
Il dr. Matthias Brinkmann (Capo Unità EEA, Efta, San
Marino, Andorra, Monaco – Direzione Generale Relazioni Esterne – Commissione
Europea) che ha preso la parola subito dopo, non ha però accennato a tale
possibilità. Insomma – sorprendentemente! – l’ha ignorata. Perché? Nell’accordo
(art.26) il riesame è contemplato, ma le parti
ne avrebbero potuto usufruire solo entro il
“termine massimo di cinque anni a
decorrere” dall’entrata in vigore, cioè
entro il marzo 2007, e non oltre “i cinque anni” come riferito da
Manzini.
Nelle scorse settimane Asset Banca ha pubblicato un libro
con il testo dell’accordo. Al tavolo della presentazione, fra altri, c’erano il dr. Pietro Giacomini e il dr. Luciano Bollini
della Segreteria di Stato per gli Affari Esteri. Ebbene è emerso che la nostra
Repubblica effettivamente si è bruciata questa possibilità. Insomma
un’autentica beffa per il mondo economico sammarinese che per anni e anni ha
avanzato richieste di modifiche dell’accordo, specifiche e puntuali.
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