Antenne: i 50 miliardi di lire che avrebbe incassato a beneficio di chi sono andati?

Antenne: i 50 miliardi di lire che avrebbe incassato a beneficio di chi sono andati?

Antenne: i 50 miliardi di lire che
avrebbe

incassato a beneficio di chi sono andati?

 

L’INFORMAZIONE DI SAN MARINO 09/11/2006 (Pioggia di onde
in

cambio di niente)

Da tempo andiamo affermando che la
classe politica in questi ultimi decenni non si

è affatto caratterizzata per la
capacità di approntare e realizzare progetti per

il paese. E ha dimostrato,
invece, solo una disponibilità a farsi corrompere via via

più devastante. Fino a
non più differenziarsi da chi ha scommesso sulla fine del

paese, per propri
interessi personali, sfruttando fino all’ultimo le prerogative

della
sovranità.

Affermazioni esagerate? Pensiamo alla questione delle antenne.

I governi degli altri Stati, in fatto di telefonia mobile UMTS
(Universal Mobile

Telecommunications System), hanno anzitutto stabilito quante
licenze concedere

sul loro territorio di modo che fosse assicurata la
concorrenza. Poi, queste

licenze, le hanno messe all’asta. Un’asta pubblica. In
Italia, ad esempio, si è stabilito

– con tanto di pubblicazione sulla Gazzetta
Ufficiale – di concedere 5 licenze. Poi le

5 licenze sono state messe all’asta –
con annuncio sulla Gazzetta Ufficiale

– precisando i termini e le modalità di
svolgimento. L’Italia ha incassato non meno di 25

mila miliardi delle vecchie
lire. La Germania quasi cinque volte tanto.

I politici sammarinesi hanno deciso all’interno del Congresso di
Stato di concedere

ad una società – una sola! – detta licenza. E, per giunta,
gratis. Insomma hanno privato

lo Stato di un introito di almeno 50 miliardi di
lire. In compenso si accingono a

riversare sui cittadini una tempesta di onde
elettromagnetiche, quale gli abitanti di

nessuna regione al mondo sono più
disposti a sopportare.

Per illuminare un territorio, come il nostro, dei segnali UMTS,
ci sono soluzioni alternative

a rischio pressoché nullo, non invasive e,
complessivamente, meno costose.

Intanto chiediamo: chi ha preso i 50 miliardi di lire che, come
minimo, avrebbe

potuto incassare lo Stato?

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