Articolo dell’Agenzia Dire sul blocco dei rifiuti

Articolo dell’Agenzia Dire sul blocco dei rifiuti

Rifiuti: l’Emilia-Romagna rifiuta gli ‘speciali’ di San Marino
“Mancano decreti su responsabili invii”- Riccardi: invece sono pronti
SAN MARINO- L’Emilia-Romagna “rifiuta i rifiuti” sammarinesi.
Sospese, infatti, le spedizioni di rifiuti speciali in arrivo nella regione dal Titano. Secondo quanto riportato da sanmarinoweb.com, testata on line dell’Associazione nazionale dell’industria sammarinese, i “vicini” italiani della Repubblica hanno “subordinato la sospensione delle spedizioni dei rifiuti sammarinesi all’attuazione degli impegni sottoscritti nell’accordo del 30 gennaio scorso”, secondo il quale il Titano è tenuto a “dotarsi, entro la fine dell’anno, di un apposito decreto che regoli la materia”. Nello specifico, l’Emilia-Romagna chiede “di indicare mediante legge le persone fisiche o giuridiche da considerare notificatori delle spedizioni di rifiuti”. Sollevata inoltre la necessità che il Titano emani un provvedimento per stabilire “le modalità e l’entità delle garanzie finanziarie inerenti alle spedizioni dei propri rifiuti”.

Queste le ragioni che hanno spinto la Regione Emilia Romagna a chiedere alle Province “di sospendere la ricezioni dei rifiuti speciali provenienti da San Marino”. L’Anis, a proposito, chiede “al Governo in carica di provvedere all’emanazione immediata dei decreti necessari”, oppure, in alternativa, di prendere contatti con la Regione “per ripristinare lo status quo dello smaltimento dei rifiuti in attesa dell’insediamento del nuovo Esecutivo”.

Dal canto suo Marino Riccardi, segretario di Stato uscente al Territorio, tranquillizza sulla sospensione delle spedizioni di rifiuti speciali dal Titano all’Emilia-Romagna, chiesta alle Province dalla Regione. “Il decreto è già pronto da almeno 5 o 6 mesi”, puntualizza Riccardi. Il testo, che indica le persone fisiche o giuridiche da considerarsi notificatori delle spedizioni di questi rifiuti, “passerà domani al vaglio della relativa Commissione- spiega il segretario- e lunedì sarà in Congresso di Stato per l’approvazione”. Motivo del ritardo, “la mancata urgenza attribuita al decreto in regime di ordinaria amministrazione”.

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