Artigiani sul piede di guerra per le ultime modifiche alla riforma fiscale concordate tra Governo e CSU.
Ne parla l’Agenzia Dire-Torre1
“Non e’ possibile che il sindacato possa condizionare e modificare la proposta di riforma, occorre tornare al testo uscito
dalla commissione”, tuona il presidente Loretta Menicucci, decisamente
stanca delle accuse di evasione che arrivano dalla Csu. “Non puo’
passare- attacca- il concetto che dato che ci sono degli evasori noi
dobbiamo pagare di piu'”. Le piccole e medie imprese dell’artigianato
sono in difficolta’, con “imprenditori che si indebitano per mandare
avanti l’azienda e che ora vengono massacrati da questa riforma”.
L’Unas
dunque dice “basta” al clima da caccia alle streghe, a chi alimenta lo
scontro sociale “mettendo contro le categorie e penalizzando chi non
evade”. E si schiera nettamente a favore di una vera equita’. “Non si
puo’ pretendere di colpire- si accalora il presidente- chi e’ gia’ in
difficolta’, e’ una discriminazione. E noi siamo i primi a subirla”.
L’associazione
chiede di tornare indietro sulle ultime modifiche concordate con il
sindacato, come la tassa fissa per autonomi e imprese individuali, che
per i redditi fino a 14 mila euro e’ pari all’attuale minimum tax,
ovvero a mille euro e sale progressivamente per le fasce
ulteriori fino a 1.400 euro.
GIORNALI PARLANO
DI …
Marino di N. Montebelli
di Ranfo