Ilaria Vesentini PIACENZA. A meno di un anno dall’indagine «Re nero» della Gdf di Forlì, che aveva portato all’arresto dei vertici della Asset Banca di San Marino, le Fiamme gialle tornano a bussare alle porte dell’istituto del Titano con l’accusa di riciclaggio di denaro sporco. Le indagini sono partite que ll PERCORSO Nel corso di un’indagine per traffico internazionale di stupefacenti riemergonoi legami con il paradiso fiscale sta volta da Piacenza per un traffico internazionale di stupefacenti gestito da una banda di maghrebini e hanno già portato all’arresto di 19 persone e al sequestro di 200 chili di droga, nonché di due immobili e di una quindicina di auto di grossa cilindrata. Ma la lunga filiera dello spaccio ricostiuita nei due anni dell’operazione «Camaleonte 2006», coordinata dal pm Margherita Taddei della Dda di Milano, conduce dritta al paradiso fiscale sammarinese e al suo meccanismo di società fiduciarie che fanno da schermatura, con la complicità di aziende italiane. Nei giorni scorsi il Gip di Milano Caterina Interlandi ha confermato altre quattro ordinanze di custodia cautelare, tra cui quella della legale rappresentante della società romagnola titolare del contratto di leasing delle vetture utilizzate dall’organizzazione criminale, per lo pi Porsche, Audi A6 e Q7. Vetture intestate ufficialmente alla fiduciaria Smam, San Marino Asset Management, a sua volta collegata ad Asset Banca. -Ma qui le indagini si fermano, bloccate dall’inviolabile segreto bancario del Titano e dallo schermo della società anonima. Come ben sa il pm forlivese Fabio Di Vizio, che a gennaio scorso nell’ambito della maxi-operazione antiriciclaggio Re nero che ha coinvolto Asset Banca e Smam assieme alla Banca di credito e risparmio di Romagna – ha ottenuto l’arresto del presidente dell’istituto di Dogana, Stefano Ercolani, e del direttore generale Barbara Tabarrini, ma non il libro soci di Asset, nonostante la rogatoria internazionale al Tribunale commissariale della Repubblica. I due verticiriminesi oggi siedono di nuovo, riconfermati all’unanimità dai soci, ai loro posti di comando, ma la settimana scorsa sono stati pèrquisiti nell’ambito di questo secondo filone di indagini. «Chi ha bisogno di trovare un sistema per far entrare nel circuito legale il contante che ha raccolto in maniera illecita molto spesso ricorre ai servizi che San Marino offre con le sue società finanziarie», ha rimarcato ieri in conferenza stampa il procuratore antimafia Taddei. Su San Marino pende, tra l’altro, la procedura di infrazione del Moneyval (il comitato di esperti che opera in seno al Consiglio d’Europa) dato che ancora mancano le normedi attuazione della legge antiriciclaggio approvata in settembre dal Consiglio grande e generale della Repubblica. Ma il Governo sammarinese ora ha altro a cui pensare: ieri ha infatti preso il via ufficiale la campagna elettorale del Titano in vista della chiamata alle urne il prossimo 9novembre. Sotto tiro te società fiduciarie Riciclaggio, la Gdf rilancia su S. Marino. (IlSole24Ore, 21 ottobre 2006)
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