Audizione Banca Centrale. Repliche vertici Bcsm e Segretario Finanze Gli interventi dei consiglieri

Audizione Banca Centrale. Repliche vertici Bcsm e Segretario Finanze Gli interventi dei consiglieri

COMUNICATO STAMPA
COMMISSIONE CONSILIARE PERMANENTE FINANZE, BILANCIO E PROGRAMMAZIONE; ARTIGIANATO, INDUSTRIA, COMMERCIO; TURISMO, SERVIZI, TRASPORTI E TELECOMUNICAZIONI, LAVORO E COOPERAZIONE
Di seguito un riassunto delle repliche dei vertici di Banca centrale e del segretario di Stato per le Finanze, Pasquale Valentini.
Renato Clarizia, presidente Bcsm, replica: “Non ho mai sindacato con la magistratura, né detto che la politica non deve criticare. Ma con gli esposti e le denunce alla magistratura con contenuti in gran parte falsi e inconsistenti, per colpire chi opera in Bcsm, non si crea un clima sereno. Una cosa è la critica politica, altro ciò che arriva alla magistratura. E ogni tanto ci si aspetta maggiore difesa dell’operato di Bcsm.
Per quanto riguarda la mia posizione personale, il mio curriculum è pubblico, ma certo non ci inserisco i nomi della mia clientela. Quando sono stato contattato per la presidenza di Bcsm ho fatto presente che seguivo le cause della Fingestus in Italia e che conoscevo altri soggetti sammarinesi. Sono avvocato da sempre in ambito bancario. Nel giugno del 2008, tramite mio fratello che difendeva Karnak, mi è stato chiesto di lavorare per loro e ho assunto l’incarico per il recupero crediti. Condivido lo stabile con lo studio Gemma, ma siamo separati. Da allora non ci sono state altre operazioni. Il progetto per la liquidazione volontaria della società finanziaria è stato considerato valido dalle banche e da Bcsm e Fingestus sta onorando i suoi impegni. Nominato presidente di Bcsm ho rinunciato a tutti gli incarichi. Dunque la mia storia è trasparente.
Sergio Gemma, commissario per qualche mese di Bcs, è una persona molto stimata e ha ritenuto di dare le dimissioni per l’impossibilità a seguire il caso.
Non ho mai criticato la precedente dirigenza di Bcsm abbiamo solo dato un’accelerata alle visite per rafforzare la vigilanza. Da questo punto di vista è molto importante il regolamento sulle finanziarie, perché anche con le regole si aiutano gli operatori.
Da un lato si dice che non c’è nei consiglieri specializzazione tecnica per scendere nel merito, dall’altro ci sono dichiarazioni in base a esposti e dichiarazioni del nostro sindaco revisore che spero domani chiarisca la sua posizione nel consiglio direttivo. Ma ha comunque un conflitto di interessi, essendo presente anche in alcune finanziarie. Facciamo lavorare la magistratura sugli esposti, anche in base a quello che diranno Bcsm e chi è stato tirato in ballo. Certo, l’ente di vigilanza non risponde a chiunque dica qualcosa. C’è massima apertura verso la politica nei limiti di poteri compiti e attività che ci sono assegnati per legge”.
Mario Giannini, direttore generale Bcsm, replica: “Negli ultimi due mesi siamo stati molto occupati nelle indagini, che spesso nascono dall’interno, ma il tribunale non ha polizia giudiziaria e utilizza noi e l’Aif. I tassi di remunerazione dei depositi volontari sono più alti per attirare capitali, ma comunque è un rialzo contenuto e diverso dal tasso applicato dalle banche alla clientela. Bcsm ha stabilito un rapporto corretto con il sistema bancario, ci sono colloqui continui, certo non distrugge il sistema, sebbene non chiudiamo gli occhi.
Il sistema ora è raggomitolato su se stesso e noi operiamo per aprirlo all’esterno. Infatti, le aggregazioni volontarie non bastano. Ma prima dell’apertura occorre ripulire il sistema, che deve perdere opacità ed essere efficiente.
C’è confusione tra l’azione di Bcsm e del governo. L’esecutivo delinea le prospettive di sviluppo dell’economia reale e le banche devono sostenere la ripresa di questa perché se è forte lo è anche il sistema bancario. La vigilanza persegue invece il risanamento per garantire stabilità e competitività. Il sistema deve essere pronto ad affacciarsi all’estero e a difendersi dall’invasione dall’estero.
Anche chi non è in Ue o nello See può partecipare al Sepa, il sistema di pagamento europeo, se la normativa è adeguata a quella internazionale. E ora il sistema soffre anche perché non si è adeguato alle normative europee.
Per quanto riguarda le consulenze, 1,8 milioni di euro sono stati spesi in due anni e mezzo. Di questi, 500 mila per la migrazione del sistema informatico; 460 mila per rapporti di collaborazione professionale; 430 mila per consulenze legali.
Le ultime decisioni sono state assunte con il conforto degli operatori e delle associazioni che li rappresentano. Ben vengano i capitali dall’esterno, ma occorre prima sistemare il Paese. E l’azione di vigilanza non basta. Comunque per la prima volta i provvedimenti di Bcsm sono arrivati prima della magistratura e delle rogatorie, come dimostrano i casi Fincapital, Finproject e Prado Fin”.
Antonio Gumina, ispettore vigilanza Bcsm: “Sono a San Marino da maggio. Il comparto bancario non si riduce per l’azione di Bcsm, ma perché sono venuti meno i presupposti che ne avevano determinato la crescita. E’ stato permeabile a iniziative censurabili e il quadro si aggrava. La vigilanza deve garantire sviluppo e flussi finanziari adeguati, una sana e corretta gestione dell’azione. Solo con le visite si conoscono i soggetti vigilati e il panorama della conoscenza non era completo quando sono arrivato. Facendole ho sempre trovato problemi, ma c’è stato un effetto boomerang su di me e sono stato accusato.
Nel sistema sammarinese non c’era bisogno di concorrenza ed efficienza, ma ora è finito e l’adeguamento non può essere gratuito. Per quanto riguarda la riorganizzazione, tutte le iniziative dall’esterno vengono vagliate. Ma quando precisiamo le condizioni vengono tutte meno. Dalla visita all’Ecb sono emersi alcuni dissapori e si è parlato di orlo della crisi. Alla Fidens sono stato mezza giornata e non ho usato il linguaggio che mi è attribuito. Ci sono problemi di conflittualità nella governance e nell’assetto organizzativo e contabile. Comunque le frasi virgolettate nell’esposto sono pura invenzione, la proposta di acquisizione del Cis non è mai stata formalizzata anche perché è stata rigettata da chi doveva riceverla. Non conosco Gemma, si sono raggiunti livelli diabolici di invenzione. Ci sono invenzioni gratuite che mi calunniano e a queste condizioni non faccio il mio lavoro. Su Bcs ho coltivato la presenza di un investitore italiano che poi si è dissociato perché Bcsm non poteva accettare certe presenze. Comunque non si è coperto nulla e si è tutelato i soggetti coinvolti da possibili rischi.
La vigilanza è conoscenza e qualcuno il prezzo lo deve pagare. La riqualificazione del sistema non è un processo leggero, richiede tempo e deve avere l’adesione di tutta la politica. Noi non nascondiamo nulla e non perseguiamo obiettivi personali, difendiamo il sistema sammarinese. Sul bonifico da Bcs è arrivata una lettera sul mio tavolo a segnalarmi il problema. Ho fatto presente di rivolgersi a Gemma, ma non ho autorizzato nulla. Banca d’Italia mi ha comunque confermato che in Italia avvengono fenomeni simili. Dall’esposto però arrivano offese e non ho ricevuto nessuna difesa dal sistema. Io lavoro per la Repubblica ed elementi vari della Repubblica lavorano contro di me. Ho lavorato 25 anni a Palazzo Koch e non mi è mai successo nulla di simile. Si tratta di fenomeni spontanei o guidati? Se si tratta di lotta politica lasciate stare Bcsm che con le vostre beghe non c’entra nulla. Banca d’Italia è informata su quanto avviene a San Marino quotidianamente. E mi conosce. Sa che sono serio. E qui in Repubblica ho adottato un comportamento monacale, non incontro e conosco nessuno”.
Pasquale Valentini, segretario di Stato per le Finanze, replica: “Da un lato ringrazio anche l’intervento particolare del dott. Gumina e dei dirigenti di Banca centrale, ma sono anche dispiaciuto nel fatto che si debba giungere a questo livello, che abbia dovuto giustificare una serie di comportamenti che assolutamente non avevano ragione di essere messi in discussione. Capisco il gratuito stato di accuse in cui ci si trova a lavorare. E’ stata data una risposta molto accalorata alle domande, ci dobbiamo pensare quando agiamo. E’ stato detto oggi che la trasparenza non genera polemiche e Bcsm ha dimostrato che non ha nessun problema di trasparenza, ma se certe cose che stanno uscendo hanno carattere della trasparenza, è tutto dato per legittimo. Ha carattere di trasparenza anche quella del sindaco di Bcsm? Il verbale viene dato in giro per fare interesse del Paese? Dimostriamolo. Ci dobbiamo domandare qual è leffetto delle nostre azioni. Si diceva che sembra che ci sia un dubbio che l’azione di vigilanza abbia portato discredito sul sistema e che se oggi abbiamo dei danni è perché siamo andati a vedere cosa c’era nel sistema. Quando è il momento queste persone enfatizzano i contenuti della relazione della Dna. Dove si parla di tutte le situazioni che Bcsm si è trovata a gestire e anche l’Italia ha raggiunto dei risultati grazie alla collaborazione della autorità sammarinesi. Non si può dire che se nessuno interveniva eravamo a posto, il sistema non è affatto a posto ed è stato grazie a un’azione di accompagnamento di queste cose che non ci sono stati traumi. Il Fmi ha detto che il sistema ha retto allo scudo e alla contrazione, ma dice anche che il sistema ora deve interrogarsi su che cosa vuole essere. La domanda sul futuro è legittima, ma va posta tenendo conto che il comparto oggi è in quarantena. Dall’interno ha avuto dei traumi e dall’esterno non sono convinti che sia a posto. Non vi dico quanti soggetti esteri ho incontrato, anche banche di primaria qualità, che dopo un po’ che ci guardano ci dicono che è ancora difficile pensare di investire nel nostro teritorio perché ci sono troppi elementi di incertezza. Su Bcsm che torna a spese di pantalone, sento il solito ritornello. Tutto lo sforzo che si cerca di fare è quello di conciliare due cose: dare l’idea che il Paese non ha tentennamenti nel percorso intrapreso e l’esigenza di non traumatizzare il sistema e salvare occupazione, operatività che dal punto di vista tecnico rigoroso non sarebbero nemmeno giustificati”.
San Marino, 14 Marzo 2012/ 03

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