Ieri sera, nell’ambio della 37esima Festa dell’Amicizia, nel corso del
dibattito sulla politica estera di San Marino (‘la sfida di un piccolo Stato’), Alessandro Rossi, Coordinatore di Sinistra Unita (ex coalizione Riforme e Libertà, minoranza in Consiglio Grande e Generale) è stato durissimo nell’accusare, con circostanziate prove, l’attuale governo,
di aver pregiudicato i rapporti con l’Italia.
Lo ha dimostrato, fra l’altro, citando l’allarmante – per San Marino –
rapporto 2009 dell’Unità di informazione finanziaria (Uif) di Banca d’Italia.
Nel rapporto si accusa apertamente la Repubblica di San Marino di non aver collaborato attivamente per combattere il riciclaggio nemmeno dopo il 4 dicembre 2008, data di entrata in carica dell’attuale governo, che ha alla Segreteria degli Esteri, Antonella Mularoni (presente al tavolo dei relatori).
Insomma, il governo attuale, a detta di Rossi, non ha fatto quello che avrebbe dovuto fare in materia di collaborazione internazionale tanto da far rischiare a San Marino di essere ricacciato in procedura rafforzata agli inizi del prossimo mese di settembre (nuovo esame Moneyval).
Nell’occasione Rossi ha pure ammesso che dal citato rapporto Uif emerge che la prima vera rottura dei rapporti fra Banca Centrale e Bankitalia è avvenuta nel settembre 2008, cioè ai tempi del
precedente governo.
Governo di cui pure Su faceva parte. Ed ha pure detto, in tutta onestà, che il suo partito non era stato informato del fatto.
Insomma il fatto, gravissimo, è stato, allora, tenuto nascosto addirittura ai membri dello stesso Congresso di Stato.
Si aspetta una risposta a cotanta affermazione di Rossi, da parte dei titolari, di allora, degli Esteri, Fiorenzo Stolfi, e delle Finanze, Stefano Macina.