RACCOLTA 2011 -14,2%. GIANNINI: “DA 11 A 7 ISTITUTI ENTRO 2012”
Un sistema bancario fortemente
dimagrito che non rinuncia al sogno di diventare una piazza
finanziaria. I vertici di Banca centrale, Renato Clarizia e Mario
Giannini, presidente e direttore, affiancati dai segretari di
Stato per le Finanze e l’Industria, Pasquale Valentini e Marco
Arzilli, hanno illustrato e commentato la relazione consuntiva di
Bcsm sull’attivita’ svolta e sull’andamento del sistema
finanziario nel 2011, presentata alla stampa. I numeri
evidenziano “il necessario dimagrimento del sistema”, spiega
Clarizia. Nel 2009 le banche erano 12, al 31 marzo 2012 sono
diminuite di una unita’, mentre, a seguito delle fusioni in corso
d’opera, “a fine anno- aggiunge Giannini- il numero dovrebbe
essere sceso a sette”. Diminuito del 5,9% anche il numero dei
dipendenti.
Dimezzato il numero delle finanziarie e fiduciarie: dalle 48
del 2009 si e’ passati a 24 il 31 marzo scorso. Sul fronte della
raccolta bancaria, il 2011 registra una diminuzione del 14,2%
rispetto all’anno precedente, attestandosi a 7,4 miliardi di euro
contro gli 8,6 del 2010. Segnali positivi giungono nei primi mesi
del 2012: “Si sta rallentando il flusso di uscita- assicura
Giannini- la speranza e’ che si stia esaurendo”. Non solo, il
direttore si spinge oltre: “Abbiamo in programma degli incontri
all’estero e speriamo in prossimi provvedimenti che facciano
ampliare il mercato”. Il pensiero va subito al memorandum tra
Banca centrale e Bankitalia anche, perche’ sottolinea lo stesso
Giannini, “dipende tutto dall’estero, e soprattutto con
l’Italia”.
Clarizia ripercorre le tre fusioni
Ibs-Bac, Asset-Bcs e Panca Partner-Cis: “L’opera di di
semplificazione del sistema si sta concluendo”. E’ tempo di
guardare al futuro che, per il presidente, si chiama piazza
finanziaria. Ma la sua realizzazione, avvisa, “passa
necessariamente attraverso l’azione delle forze politiche e del
governo”, mentre da parte di Bcsm non manchera’ “l’apporto
professionale concreto e attuativo”. Anche il direttore Giannini
sostiene il progetto della piazza finanziaria perche’ “si sposa
pienamente- spiega- con le iniziative governative che riguardano
il parco scientifico e tecnologico”. Da parte dell’esecutivo
pero’ viene chiarito che oggi si parla di piazza finanziaria
diversamente dal passato. “L’idea va ridimensionata- puntualizza
Valentini- significa che San Marino deve sapere comunicare
all’esterno cosa puo’ offrire”.
In questa direzione, “E’ inevitabile lavorare al recupero di
permeabilita’ del sistema sammarinese con quello italiano in
particolare”. Anche in vista di questo, si sta lavorando alle
modifiche dello statuto di Banca centrale e della Lisf. E se in
passato cardine della piazza finanziaria sarebbe stato il segreto
bancario, oggi si preferisce parlare di riservatezza: “Non
significa tornare indietro e opporre il segreto davanti a tutto-
chiarisce Clarizia-ma rispettare comunque la sovranita’ dello
Stato”. Infine, piazza finanziaria per il segretario Arzilli
significa internazionalizzazione e trasparenza: perche’ “oggi il
miglior modo per dare appeal al sistema e’ renderlo virtuoso”.
- PATTO. PSRS: MAGGIORANZA NON ESISTE PIU’, TORNARE ALLE URNE Agenzia Dire-Torre1
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