BANCHE. BCSM, GIANNINI: ‘NON SIAMO UNA CRICCA’ Agenzia Dire-Torre 1

BANCHE. BCSM, GIANNINI: ‘NON SIAMO UNA CRICCA’ Agenzia Dire-Torre 1

VALENTINI: “FUORI VIA DEL VOLTONE DA BAGARRE POLITICA”
“Dopo 40 anni di carriera, da’ molto fastidio sentire parlare di cricca”. Mario Giannini, direttore di Bcsm, a margine di una conferenza stampa organizzata con il segretario di Stato per le Finanze, Pasquale Valentini, sul decreto per lo sblocco parziale dei pagamenti di Bcs, risponde
alle accuse lanciate da tempo alla dirigenza di via del Voltone dall’opposizione. Il suo e’ quasi uno sfogo: “Non siamo una cricca- ribadisce- e’ un termine usato impropriamente”. Il
direttore difende l’operato dei commissari e di tutto l’istituto di vigilanza: “Non e’ che Bcsm e’ cattiva- manda a dire- la situazione in cui si trova il sistema bancario sammarinese non nasce con la nuova dirigenza”. Giannini ricorda quindi che “tanti problemi avvenuti in passato non sono stati risolti”. Quando i commissari compiono le ispezioni e “trovano cose che non vanno- prosegue- Bcsm ha l’obbligo di legge di intervenire”. In sostanza, quello che non funziona non puo’ essere imputato all’istituto di vigilanza, ma a chi ha gestito le banche che oggi si trovano commissariate”.
Giannini commenta anche la piccola manifestazione di protesta che si e’ tenuta davanti la sede di Bcsm ieri mattina: “Si sono radunante poche unita’ di persone, e’ stata una manifestazione tranquilla”, spiega lamentandosi dei resoconti di alcune testate.
“Alterare le cose non fa bene al Paese- manda a dire- perche’ le notizie non si leggono solo a San Marino”.
Anche il segretario di Stato per le Finanze torna sulle proteste e prende le difese di via del
Voltone: “E’ importantissimo non trascinare Banca centrale nella bagarre politica”, puntualizza. “La prima cosa che deve fare il nostro sistema e’ un cambiamento culturale- manda a dire- per avere un sistema ordinato ci deve essere un autorita’ e in questo caso l’autorita’ e’ Banca centrale”. E quando interviene, “non puo’ trovarsi tutti i giorni sul banco dell’imputato”.
Valentini si chiede infine perche’ le proteste non siano indirizzate piuttosto contro la proprieta’ e i gestori degli istituti commissariati.

Condividi


Per rimanere aggiornato su tutte le novità iscriviti alla newsletter

Quando invii il modulo, controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Privacy Policy