Banche e Europa, Francia chiede incontro con Commissione d’inchiesta e Commissione Finanze di San Marino. Imbarazzo in Consiglio

Banche e Europa, Francia chiede incontro con Commissione d’inchiesta e Commissione Finanze di San Marino. Imbarazzo in Consiglio

È una richiesta particolare quella avanzata dall’ambasciata francese nei confronti di San Marino: incontrare la Commissione Finanze e la Commissione d’Inchiesta sui dissesti bancari.

L’incontro si è avuto nel primo pomeriggio di oggi ma il caso è emerso qualche ora prima durante la Commissione consigliare Affari Esteri riunita a Palazzo. Suscitando qualche imbarazzo tra i parlamentari, anche di maggioranza.

Il diplomatico della Repubblica di Francia avrebbe infatti chiesto l’incontro per parlare del sistema bancario sammarinese alla luce del percorso di associazione che il Titano ha in corso con l’Unione europea da ormai 7 anni. Percorso di associazione che San Marino sta portando avanti con Andorra e Monaco, due microstati adiacenti al territorio francese. Un altro elemento da tenere conto in questa vicenda è che la Francia ha la presidenza di turno del Consiglio dell’Unione europea fino al 30 giugno 2022.

“Sull’iniziativa dell’ambasciata francese abbiamo chiesto chiarimenti – ha commentato in Commissione Esteri il Segretario competente Luca Beccariè un’iniziativa che la Francia sta facendo con diversi Paesi per formare un dossier informativo. Oggi il nostro sistema finanziario ha delle scorie da smaltire ma è proiettato verso altri orizzonti rispetto a 10 anni fa”.

Quello bancario è uno dei temi centrali dell’accordo in discussione tra Ue e piccoli Stati. In particolare San Marino chiede di avere accesso al mercato unico europeo con le proprie aziende del settore. E allo stesso tempo di entrare sotto l’ombrello della Bce.

Come detto a creare imbarazzo in particolare è stata la richiesta di incontrare la Commissione d’inchiesta sulle crisi bancarie, che formalmente non esiste più avendo concluso il proprio mandato con il deposito della relazione conclusiva lo scorso novembre. Non solo: anche se fosse stata ancora operativa i commissari non avrebbero potuto dire niente di più di quanto scritto nella relazione visto che sono tenuti al segreto d’ufficio per legge.

Il presidente Gerardo Giovagnoli ha commentato così l’accaduto: “La richiesta di incontro della Francia con la commissione d’inchiesta è anomala, ma abbiamo valutato di partecipare e c’è molta curiosità su quanto ci verrà chiesto”.

Anche Denise Bronzetti, esponente del gruppo misto, ha espresso perplessità: “Abbiamo necessità di chiarimenti sulla visita dell’ambasciata francese. Tra l’altro la commissione d’inchiesta non è più in essere. Il rapporto si inserisce in un momento molto delicato, con i piccoli Stati che stanno portando avanti l’associazione con Ue. La questione della visita è delicata e che nulla sia passato per questa commissione lascia perplessi. Una valutazione sull’opportunità della visita la farei”.

Critiche anche le opposizioni. Marica Montemaggi, Libera, chiede: “Questa richiesta di incontro dell’ambasciata francese con la commissione Finanze e di Inchiesta come è nata? É difficile gestire gli incontri che hanno un peso, rischiamo di agire con superficialità. Mi sembra strano che non si condivida il tema in commissione. Occorre capire di cosa si tratta, chi ci sarà e in che veste”.

Nicola Renzi, Repubblica futura, ha puntato il dito sul fatto che “la visita dell’addetto dell’ambasciata francese a San Marino per capire la nostra realtà anche dal punto di vista bancario” non sia stata preparata. “O non la si ritiene importante o non si può andare alla garibaldina con l’opposizione che non sa certe cose. Occorre fare sistema ma non ce la facciamo. Sono tutte occasioni perse”.

Concorde il collega di partito Andrea Zafferani: “Certi incontri come quello con la Francia andrebbero preparati, per capire lo scopo della visita e che argomentazioni produrre, non capisco questa maniera dilettantistica di affrontarli”.

 

digià

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