Banche e finanziarie a San Marino, un ginepraio

Banche e  finanziarie a  San Marino, un ginepraio

C’è chi collega, sulla stampa italiana, l’operazione antiriciclaggio veronese ‘Il Titano‘, con la ‘Banca del Titano‘, la banca di San Marino, i cui responsabili sono stati e sono protetti dai politici sammarinesi, fino a spendervi un punto e mezzo di Pil (senza aver avviato alcuna seria iniziativa di recupero).

Da alcune indiscrezioni, sembra, che la Guardia di Finanza sia arrivata alla
GEFIN di San Marino anche grazie ai risultati di una precedente indagine che aveva visto coinvolta la finanziaria collegata con la “Banca del Titano” a sua volta a tutt’oggi commissariata e il cui
direttore è stato inquisito dalla giustizia sanmarinese, lo scorso 19 giugno, per un ammanco di
30 milioni di euro.

Nel 2006, infatti, sempre le “guardie gialle” di Verona avevano sgominato una vasta organizzazione criminale – con ramificazioni in numerosi paesi comunitari – tesa, sempre, al riciclaggio ed al reimpiego in Italia di denaro, nonché all’esportazione di valuta all’estero finalizzata all’investimento in fondi comuni non armonizzati gestiti da società con sedi in paradisi fiscali.

Nell’operazione del 2006, denominata “ Business lawyer“, compariva – appunto – anche il nome della finanziaria sammarinese Ge.Fin. che, del resto, era già nota alla GdF per essere già rimasta coinvolta in un’altra inchiesta delle
Fiamme Gialle di Paola, in Calabria.
‘ (Alessandro Bongarzone, dazebao.org)
Evidentemente il sistema finanziario sammarinese (dodici banche
e sessanta tra finanziarie, fiduciarie, società di gestione, compagnie d’assicurazioni) costituisce per molti, visto dall’esterno, un ginepraio.
Vedi
smentita Gefin.

Condividi


Per rimanere aggiornato su tutte le novità iscriviti alla newsletter

Quando invii il modulo, controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Privacy Policy