“Sono circa 6.100 i lavoratori che ogni giorno raggiungono il Titano e di questi circa 5.000 sono cittadini emiliano-romagnoli, in particolare riminesi, che, sfruttando la poca distanza chilometrica, lavorano nella piccola repubblica sammarinese”
I frontalieri si possano vaccinare a San Marino anche con il vaccino Sputnik V.
A chiederlo, in un’interrogazione, è il consigliere Michele Barcaiuolo (Fdi), che accoglie il grido di allarme lanciato dal vicepresidente del Comites San Marino Alessandro Amadei, che da tempo chiede alla Regione Emilia-Romagna ed al Governo italiano di mettere in sicurezza i lavoratori frontalieri occupati nelle aziende di San Marino. Perché è paradossale – come ricordato da Amadei all’incontro con il consigliere regionale Barcaiuolo tenutosi sabato scorso (foto)- che a San Marino dove la campagna vaccinale sta procedendo velocemente, ancora ci siano lavoratori non vaccinati che, essendo esposti ai contagi, potrebbero mettere a rischio la tenuta del sistema sanitario pubblico.
Barcaiuolo inoltre ricorda come “dal 13 maggio 2021 San Marino ha esteso la possibilità di accedere alla vaccinazione anti Covid, oltre che ai sammarinesi residenti all’estero e in Italia, anche ai turisti purché non residenti in Italia, potendosi prenotare, a partire dal 17 maggio, attraverso gli hotel dove soggiornano”.
Da qui l’atto ispettivo per sapere se l’amministrazione regionale “intenda concedere ai frontalieri la possibilità di vaccinarsi a San Marino, anche attraverso l’uso del vaccino Sputnik V, come proposto dal Direttore dell’ISS di San Marino e alla luce della posizione possibilista del sottosegretario Sileri”.
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