Bilancio di Repubblica futura sulla campagna elettorale

Bilancio di Repubblica futura sulla campagna elettorale

Bilancio di Repubblica futura sulla campagna elettorale

A pochi giorni dal voto, Repubblica futura fa un bilancio della campagna elettorale e dello scenario politico che si sta configurando.

Apre la conferenza stampa il coordinatore di Rf, Matteo Fiorini, che rivendica la coerenza del percorso politico intrapreso e sottolinea invece “la povertà di argomenti delle altre forze politiche che, evidentemente per accordi già fatti sottobanco, non possono fare altro che presentare programmi vaghi e fumosi”. Prosegue poi sulle motivazioni della caduta del governo “che ancora non sono chiare neppure a noi. I cittadini ci avevano dato un compito ben preciso alle scorse elezioni, avevamo un progetto chiaro e complessivo. Progetto che è naufragato, non solo per inciampi di percorso, ma soprattutto per personalismi di alcuni leader politici”. Conclude Matteo Fiorini indicando la necessità di una visione di Paese chiara, programmi concreti e soluzioni reali, afferma “servono idee chiare e coraggio, cose che a Rf non mancano di certo”.

Prosegue poi Nicola Renzi, che sul tema della giustizia esprime le proprie preoccupazioni sul percorso di arruolamento dei due giudici d’appello “percorso che l’opposizione ha voluto bloccare senza motivo, ostacolando peraltro il funzionamento del Tribunale”. Torna poi sul rinvio del processo d’appello Conto Mazzini: “Il giudice Caprioli si è trovato costretto a rinviare il processo, visto l’enorme carico di lavoro. Qualcuno ha addirittura minacciato il giudice Caprioli. Chi voleva che i processi proseguissero speditamente poteva semplicemente evitare di ostacolare l’arruolamento dei due giudici d’appello”. Sulla politica estera torna invece a sottolineare l’importanza del percorso di associazione all’Ue, percorso che faciliterà anche la revisione degli accordi con l’Italia. “I due percorsi sono assolutamente complementari”, afferma il segretario Renzi, “in una recente intervista è proprio l’ex ministro Moavero Milanesi a chiarirlo”.

Sulle recenti polemiche circa presunte attività definite “clientelari” svolte in ordinaria amministrazione interviene Marco Podeschi chiarendo che si tratta di bufale ad orologeria per infangare il governo uscente. “Fa sorridere”, afferma Podeschi, “che a fare la morale siano proprio coloro che per decenni infornavano dipendenti pubblici ad ogni tornata elettorale”. Prosegue poi “siamo stati proprio noi di Rf a richiedere l’invio dell’ordine del giorno di tutti i Congressi di Stato ai partiti di opposizione, per la completa trasparenza”. Conclude: “Libera ha messo in mano le chiavi del Paese alla Dc, che andrà al governo con Rete che intende denunciare l’accordo sull’insegnamento di religione con la Santa Sede e rendere il centro storico un enorme coffee shop”.

Il capogruppo Roberto Giorgetti: “Siamo prossimi a una grande insalata di idee politiche. I nostri ex alleati hanno staccato la spina a un governo in nome della condivisione, senza idea a prescindere. Condivisione, come si è dimostrato anche al tavolo istituzionale, che non c’è stata e evidentemente non ci sarà neanche nella prossima legislatura. Per fare politica bisogna assumersi delle responsabilità e avere il coraggio delle scelte, non solo ammucchiare i numeri e distribuire poltrone”.

Sui contenuti del programma interviene Andrea Zafferani che evidenzia come il programma di RF sia “il più chiaro e il più concreto, basato su valori liberali e democratici. Ci siamo concentrati su alcuni punti precisi per non guardare al passato ma aggredire il futuro: un piano per la digitalizzazione dello Stato, norme nuove per la piccola e media impresa, la managerializzazione della Pubblica amministrazione, nuove regole che consentano di superare blocchi e permettere alle imprese di agire”. Prosegue poi: “Abbiamo scelto di proporre idee concrete e dettagliate” afferma Zafferani “cosa che evidentemente altre forze politiche non possono fare, limitandosi all’elenco dei problemi ma non presentano alcuna soluzione”. Conclude evidenziando che c’è il concreto rischio di un ritorno al passato, vista la mancanza di remore da parte di alcuni a ricordare periodi che non possono più tornare.         

Sara Conti, per la prima volta candidata, fa un bilancio di questa campagna elettorale e sottolinea come Repubblica futura si contraddistingua per coerenza e compattezza: coerenza rispetto al progetto iniziato nel 2016, la cui impronta è tutt’ora presente nel programma elettorale; compattezza dei candidati nel condurre una campagna elettorale senza personalismi. La candidata prende le distanze poi da una campagna elettorale “nella quale più volte sono stati superati i limiti del buon senso”, con attacchi anche a livello personale che per Repubblica futura sono inaccettabili. Replicando ad alcune polemiche sorte nei giorni scorsi, Sara Conti prosegue: “Contro Rf sono state lanciate accuse false ed infondate, oltre che in alcuni casi attacchi sessisti verso le nostre candidate donne. A noi piace rispondere con educazione e con i fatti: siamo certi che i cittadini questo sappiano apprezzarlo”.

 

Repubblica futura

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