Botti di fine anno. Apas

Botti di fine anno. Apas

COMUNICATO STAMPA
Botti di fine anno: ai cittadini raccomandiamo di non ricorrere ai botti e ai fuochi d’artificio a Capodanno. Consigli per la gestione degli animali.
San Marino, 28 Dicembre 2013. L’Istanza d’Arengo presentata dall’APAS nell’Ottobre 2012 e sottoscritta da numerosi cittadini, che chiedeva “Il divieto su tutto il territorio sammarinese, con l’eccezione delle sole feste nazionali, di fuochi d’artificio, botti e petardi, i cui effetti sono da configurarsi come maltrattamento e comportamento lesivo nei confronti degli animali,” è stata respinta a maggioranza dal Consiglio Grande e Generale, esclusivamente sulla base di una presunta tradizione, peraltro già salvata nell’Istanza, senza tenere conto piuttosto dei pericoli connessi all’utilizzo di tali dispositivi.
Eppure la richiesta dell’APAS non si era rivelata così assurda e impossibile da accogliere, poiché in linea con quanto disposto in diverse città e comuni italiani, nei quali coerentemente con le norme di polizia urbana, volte a salvaguardare il benessere delle persone, degli animali e l’integrità dell’ambiente, i sindaci hanno provveduto a emettere ordinanze di divieto assoluto di botti e fuochi di artificio durante qualsiasi festeggiamento. Ogni anno infatti solo in Italia, sono migliaia gli animali vittime dei botti e dei fuochi d’artificio, che sono causa di morte, ferimenti e traumi per cani, gatti, animali domestici e uccelli.
Gli animali vanno letteralmente in panico, spesso manifestando reazioni incontrollate, come gettarsi nel vuoto, divincolarsi follemente per strappare la catena, scavalcare le recinzioni e fuggire in strada, mettendo seriamente a repentaglio la propria incolumità e quella degli altri. Nei gatti, e soprattutto nei cani, un botto crea forte stress e spavento tale da indurli a fuggire dai propri giardini e recinti, per scappare dal rumore a loro insopportabile, finendo spesso vittime del traffico o di ostacoli non visibili al buio. Negli animali degli allevamenti come mucche, cavalli e conigli, le conseguenze delle esplosioni possono provocare nelle femmine gravide addirittura l’aborto da spavento.
L’uomo ha un udito con una percezione compresa tra le frequenze denominate infrasuoni, intorno ai 15 hertz, e quelle denominate ultrasuoni, sopra i 15.000 hertz. Cani e gatti, invece, dimostrano facoltà uditive di gran lunga superiori: i cani fino a circa 60.000 hertz mentre i gatti fino a 70.000 hertz, per cui possiamo immaginare quale tortura possano rappresentare tali rumori per i nostri amici pelosi!
A San Silvestro e in tutte le occasioni di festeggiamento con i fuochi di artificio, chi possiede cani e gatti dovrebbe seguire alcuni accorgimenti.
Gatti
Rinchiuderli in luoghi tranquilli (garage, bagno, ecc)  possibilmente serrando le finestre in modo che anche i bagliori, oltre ai rumori, siano diminuiti; comportarsi in modo del tutto normale, soprattutto nel caso dei cani, senza cercare di rassicurare e di accarezzare l’animale se questo mostra paura; se il cane vede che il proprietario non si agita, si sentirà più tranquillo. I cani alla catena possono ferirsi seriamente con gravissime conseguenze, poiché la voglia di mettersi in salvo è più alta della consapevolezza di essere “bloccati”!
Cani
Cosa fare con un cane che sta all’aperto:
•    sistemarlo in un locale chiuso, conosciuto e sicuro, mettendogli a disposizione il suo giaciglio e alcuni oggetti a lui familiari, ad esempio i suoi giochi preferiti, le ciotole e qualcosa da rosicchiare. Eliminare tutto ciò che potrebbe ferirlo nel caso tentasse comunque una fuga.
•    se il cane è legato, slegarlo e sistemarlo come nel caso precedente. Se vive in un box esterno, verificare che sia sufficientemente sicuro e che gli fornisca la giusta protezione, altrimenti sistemarlo come nei casi precedenti. In ogni caso, se è possibile, raggiungere il cane per verificare se è tutto ok, trattandolo come al solito.
•    se non è possibile sistemarlo al chiuso, verificare l’integrità della recinzione e fare molta attenzione: se riuscisse ad uscire, potrebbe perdersi o addirittura rischiare di essere investito. Se privo di microchip, una volta recuperato e portato al canile, sarà impossibile rintracciare il relativo proprietario, soprattutto se questi non lo cerca attivamente.
Cosa fare con un cane che resta a casa da solo:
•    lasciare le luci accese;
•    lasciare le porte aperte;
•    lasciare almeno due stanze a disposizione;
•    il suo giaciglio deve essere ben raggiungibile;
•    non lasciare oggetti che lo possano ferire;
•    lasciare a disposizione i suoi giochi e qualcosa da rosicchiare;
•    lasciare la ciotola dell’acqua (anche se, quando un cane è spaventato, non mangia e non beve);
•    a mezzanotte far squillare il telefono, potrebbe distrarlo ed eventualmente calmarlo udendo un suono conosciuto e rassicurante.
Cosa fare quando il cane è in casa con noi:
•    lasciare le porte aperte, il suo giaciglio deve essere sempre ben raggiungibile. Se si nasconde, non cercare di tirarlo fuori dal nascondiglio con la forza, deve farlo di sua iniziativa. Al massimo raggiungerlo e cercare di mantenere un comportamento che sia il più possibile rilassato e tranquillo. Per farlo uscire, chiamarlo come si fa di solito, se non ubbidisce, significa che si sente più al sicuro dov’è. In questo caso non insistere, uscirà di sua spontanea volontà quando non sarà più spaventato.
•    Cercare di sdrammatizzare la situazione, eventualmente facendolo giocare, non bisogna dare la sensazione di proteggerlo o confortarlo per non accentuare le sue ansie. In questi casi è molto più efficace una vera e propria “pratica dell’allegria”.
Sarebbe tuttavia molto meglio non sparare i botti e dissuadere chi intende farne uso.
L’UFFICIO STAMPA APAS
 

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