La Corte di Cassazione dissequestra 2,6 milioni di euro trovati su un regolare mezzo portavalori, prelevati dalla filiale della Banca d’Italia di Forlì e diretti alla
Cassa di Risparmio della Repubblica di San Marino.
Il sequestro era avvenuto il 5 giugno 2008 per ordine del procuratore di Forlì Fabio Di Vizio (lo stesso di Re Nero ) in base alla considerazione che, a seguito della emanazione delle nuove norme europee recepite dall’Italia entrate in vigore il 1° gennaio 2008, la Repubblica di San Marino era da ritenersi Stato extra Unione Europea. Quindi quel trasporto doveva essere accompagnato da una documentazione corrispondente a tali nuove norme.
Banca d’Italia ha sposato la tesi Di Vizio
ed emanato disposizioni in tal senso a tutte le banche italiane con entrata in vigore dal prossimo 1° gennaio 2009.
In effetti il trasporto del danaro della Cassa di Risparmio di San Marino era effettuato in piena regolarità in base
all’accordo italo-sammarinese del 1991, come ha sostenuto anche su IlSole24Ore il prof. Emanuele Fisicaro.
La Cassazione ha dato soddisfazione alla Cassa di Risparmio di San Marino ed ai suoi legali: Marco Martines, Roberto Roccari e Nicola Mazzacuva. Ha detto Gilberto Ghiotti, Presidente dell’Istituto, al Corriere Romagna-San Marino: ‘è stata riconosciuta la validità degli accordi del 1991‘.