Il Presidente della Fondazione San Marino Cassa di Risparmio
– Sums, Tito Masi, ed il Presidente della stessa Carisp, Leone Sibani, hanno comunicato oggi in una conferenza stampa, appositamente convocata, di essere stati informati ufficialmente da parte dei Commissari di Delta che le banche creditrici di detta finanziaria hanno sottoscritto – nella quasi totalità – il piano di rientro loro proposto. Per cui non resta che aspettare la valutazione di detto piano da parte del Tribunale di Bologna, per il via definitivo.
Il recupero dei crediti è affidato a una newco (Società Gestione Crediti Delta Spa), soggetto vigilato Banca d’Italia, cui la stessa Carisp San Marino partecipa per un 10%.
Il credito erogato da Carisp a Delta ammontante a 2,5 miliardi di euro è già rientrato per 800 milioni. Si prevede un rientro di 1,1 miliardi nei prossimi 4 anni. Per la restante parte i tempi saranno più lunghi. Comunque il rischio per i singoli crediti è in media del 10% circa (comunque inferiore al 15%), cioè quasi la metà di quello corrente nel settore di operatività: il credito al consumo.
Carisp ha avuto un momento di difficoltà quando i commissari tenevano ancora bloccati i rientri dei crediti di Delta ed al contempo doveva far fronte al drenaggio – per 1,5 miliardi circa – dello scudo fiscale.
Ora la bufera è passata grazie anche all’aiuto pubblico e del sistema finanziario sammarinese. Carisp ha i conti in ordine, con un bilancio certificato. Debiti: 100 milioni verso Banca Centrale ampiamente garantiti. Fondo riserva per fronteggiare eventuale sopravvenienze: 360 milioni. Capitale sociale: 295 milioni.
A breve il capitale sociale verrà incrementato di ulteriori 150 milioni di euro. Vi potranno partecipare anche partner esterni al sistema sammarinese, ma soprattutto soggetti interni ed in particolare privati nella prospettiva di un azionariato popolare largamente diffuso fra i sammarinesi.
In conclusione esistono le migliori condizioni perché la Cassa di Risparmio ritorni a svolgere nel Paese il ruolo tradizionale.