Carisp San Marino in attesa da Bologna. Corriere Romagna San Marino

Carisp San Marino in attesa da Bologna. Corriere Romagna San Marino

Corriere Romagna San Marino: Piano di ristrutturazione Delta: il giudice non decide / Ieri protesta degli ex agenti davanti al tribunale: perso il lavoro temono anche di non recuperare le provvigioni

SAN MARINO. Delta, nessuna decisione sul piano di ristrutturazione: il giudice prende tempo, non è stato fissato un termine per il sì o il no all’omologa al progetto elaborato dai tre commissari incaricati di gestire la fase delicata del recupero della holding finanziaria commissariata  nel maggio del 2009, a seguito del ciclone giudiziario che investì  Cassa di Risparmio della Repubblica di San Marino. Il giudice del tribunale fallimentare di Bologna deve quindi pronunciarsi sul piano già sottoscritto dalla larghissima maggioranza – circa il 90% – delle banche creditrici, compresa la sammarinese Carisp. A sorpresa, però, nel corso dell’ultima udienza all’inizio di ottobre, Bnl, Banco Popolare di Verona, Banco Popolare di Milano, Monte Paschi e UniCredit hanno depositato un atto d’intervento. Il giudice concesse quindi una settimana di tempo ai 14 ricorrenti per esaminare le carte e replicare. E poi, una settimana a commissari e banche creditrici, per le contro-repliche. Poi, ieri, in aula la sintesi ma la decisione salta. Di fronte al tribunale bolognese gli ex agenti hanno manifestato, ieri mattina, la loro forte preoccupazione, sia per la perdita del lavoro ma anche per il rischio di non recuperare le provvigioni che aspettano di vedersi liquidate da oltre due anni, da quando cioè il Gruppo Delta è stato commissariato. Il piano, quello in attesa dell’omologa per diventare operativo, garantisce le banche creditrici per 3 miliardi e 300 milioni di euro. Di questi, un miliardo e 700 milioni andrebbero a coprire quote consistenti del passivo che Carisp di San Marino, Banco Popolare, UniCredit e Bnl-Bnp Paribas, hanno dovuto mettere in bilancio, dopo il commissariamento di Delta. Nel mondo della finanza trapelano previsioni ottimistiche sull’ok all’omologa del piano, ma da Carisp e dalla Fondazione ancora nessuno si sbilancia.

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