Corriere Romagna San Marino: Magistrati evasori, San Marino: «Non ci riguarda»/ In arrivo multe salatissime per le toghe. Il segretario di Stato Casali: «Una questione italiana»
SAN MARINO. «A San Marino i giudici risultano residenti, ma sulle questioni italiane intervenga l’Italia». Laconica la tiepida difesa del segretario di stato alla Giustizia di San Marino, Augusto
Casali, ai “suoi” magistrati: i togati italiani che, di stanza al tribunale del Titano, sarebbero risultati domiciliati in Italia, tra Rimini, Forlì e Ancona.
La Procura si avvia verso l’archiviazione del fascicolo penale per i 19 indagati ma il rischio potrebbe essere ora di natura amministrativa. Insomma, rischiano multe salate. Fino a 250mila euro. «A San Marino, la loro posizione risulta a posto – commenta Casali -. Non difendo e non posso dire nulla a riguardo, visto che si tratta di un rapporto tra italiani e lo Stato italiano. Noi, qui, non c’entriamo nulla».
Le cifre contestate non sarebbero così alte da costituire reato: da qui, la via verso l’archiviazione. E’ necessario infatti che l’evasione superi la soglia dei 180mila euro. Discorso diverso invece per quello amministrativo: per ciascun magistrato sarà avviata un’accurata verifica fiscale. L’esito degli accertamenti delle fiamme gialle passerà quindi all’Agenzia delle entrate per un conto che rischia di essere salato, salvo poi ammorbidirsi attraverso contenziosi, ricorsi e patteggiamenti.
L’inchiesta della Procura della Repubblica di Rimini era partita da un esposto che aveva per oggetto la reale residenza di tre magistrati.
Alla fine la Guardia di finanza, coordinata per quanto riguarda la parte riminese dal procuratore capo Paolo Giovagnoli, ha puntato la lente su tutte e diciannove le toghe del Titano, con tanto di “appendici” nelle procure limitrofe.