In estrema sintesi il governo (vedi articolo), che non smentisce ciò che non può evidentemente smentire altrimenti lo avrebbe già fatto, afferma: condanna della violenza sulle donne a tutti i livelli, ma azioni contro chi ha pubblicato la notizia che non si doveva rendere nota prima del due aprile.
Strano concetto del diritto di cronaca, che poggia tra l’altro su interpretazioni distorte di norme che dicono tutt’altro. Ma tant’è… Bene, comunque, l’Esecutivo dovrà allora denunciare non solo il nostro giornale, ma anche Ansa, Corriere della Sera, Resto del Carlino, Repubblica, Fatto Quotidiano, Unione Sarda, L’Avvenire, Il Post… oltre a siti sammarinesi vari e alla stessa Televisione di Stato, San Marino Rtv. Ci aspettiamo di essere in buona compagnia se l’Avvocatura decidesse di procedere secondo i desiderata dell’Esecutivo, considerato che, soprattutto i giornali italiani, hanno riferito particolari diversi dai nostri.
Certo sarebbe un ulteriore fiore all’occhiello per il governo dopo che abbiamo visto trascinare in tribunale, dopo l’esposto di un Segretario di Stato, liberi cittadini accusati di esercizio abusivo della professione per avere mandato lettere a un quotidiano.
Ma è lo strano concetto di tutela delle Istituzioni che esprime l’Esecutivo a fare riflettere. Cioè sostiene il governo: tutto andava tenuto nascosto fino al 2 aprile, poi si poteva anche dire. Dove è il rispetto delle istituzioni e anche delle alte cariche degli Stati esteri, che si vedrebbero informate in ritardo di fatti che avrebbero diritto di conoscere prima della cerimonia? E poi: chi manca di rispetto alle Istituzioni? Chi tiene determinati comportamenti o chi ne riporta la cronaca?
Articolo tratto da L’Informazione di San Marino pubblicato integralmente il giorno dopo
