Adriano Cespi – Nuovo Quotidiano di Rimini: Raffaele prima di dilaniarsi il cuore con la lama si era inferto altri sette colpi, oggi la Procura deciderà se disporre l’autopsia sui corpi. Nuovi malori tra i familiari / Ivana devastata da 40 coltellate / La mattanza consumatasi in via Cabral si arricchisce di nuovi macabri particolari / I due fratellini avrebbero aperto la porta alla nonna sporchi di sangue e stravolti
CATTOLICA. Un corpo martoriato quello della povera Ivana Intilla, la 27enne siciliana, cameriera in un ristorante di Riccione, massacrata dal marito che poi si è tolto la vita. L’uomo, 29enne cattolichino, che gestiva con i fratelli un’attività di autodemolizione a San Giovanni in Marignano, accecato dalla gelosia, le ha inferto 40 coltellate fino ad ammazzarla e lasciarla a terra, nella loro camera da letto, in un lago di sangue. Una vera e propria mattanza, dunque, quella che, alle 16.30 di sabato, si è consumata all’interno della bella villetta di via Cabral a Cattolica dove la coppia viveva con i loro figlioletti, due gemellini di 3 anni. Tutto per colpa di quell’amore malato che il giovane imprenditore nutriva per la bella moglie 27enne. Che da qualche giorno lo aveva messo al corrente di volersi separare da lui. E che alla fine è costato la vita ad entrambi. Lei devastata da quelle quaranta stilettate vibrate dal suo carnefice, oltre che dalle botte – calci e pugni – che l’avevano centrata poco prima; lui lacerato, oltre che dal dolore di perderla per sempre, dalle otto, dieci, coltellate che, seduto sul letto a pochi metri dal cadavere della moglie, si è auto-inferto prima di centrarsi il cuore e spirare. (…)
