Cdls: Addio Black-list, ora crescita e lavoro

Cdls: Addio Black-list, ora crescita e lavoro

SAN MARINO 14 FEBBRAIO 2014 – “Addio Black-list, ora crescita e lavoro”. La segreteria della Federazione Pensionati della CDLS si è riunita questa mattina per fare una prima valutazione degli effetti dell’uscita di San Marino dalla lista nera italiana. Sottolineati la responsabilità e l’impegno della CSU sulla riforma tributaria.

I pensionati della Confederazione Democratica esprimono innanzitutto soddisfazione per la svolta storica: “Era la notizia che le migliaia di onesti e laboriosi cittadini, lavoratori e pensionati aspettavano ormai da mesi: ora ci sono i presupposti per il rilancio dell’economia e dell’occupazione”.

Quindi rimarcano il peso della recente riforma tributaria sul risultato finale. Del resto il comunicato stampa del Ministero dell’Economia e delle Finanze italiano sottolinea con chiarezza come la tanto contestata riforma fiscale sia stato uno degli elementi chiave per rimuovere il macigno della black-list.
“Al contrario di altre sigle sindacali – ricorda la FNPS-CDLS – che hanno preferito cavalcare la comoda onda della demagogia e dell’inutile lamento, la CSU si è invece assunta fino in fondo le proprie responsabilità e con determinazione ha portato il Governo a correggere e rimodulare, alleggerendolo, il peso fiscale sui lavoratori dipendenti e pensionati. Il senso di responsabilità e l’impegno dimostrato dalla Centrale Sindacale Unitaria in questi anni di incertezze ha sicuramente contribuito a raggiungere questo importante risultato”.

La Segreteria FNPS-CDLS conclude incalzando Governo e forze sociali affinché “questo risultato storico sia immediatamente accompagnato con un piano di sviluppo concreto e realistico che abbia come obiettivo l’insediamento di nuove aziende e la crescita occupazionale, con particolare attenzione verso i giovani e gli inoccupati”. Lo sviluppo e la crescita “devono inevitabilmente coniugarsi con correttezza, trasparenza e con il rispetto della legalità: i furbetti di ogni genere ed i loro fiancheggiatori non devono avere più spazio nella San Marino del futuro”.

 

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