C’era una volta la trasparenza…

C’era una volta la trasparenza…

Nella giornata di ieri i commissari di opposizione della Commissione Affari di Giustizia hanno duramente criticato il Presidente Gian Matteo Zeppa per la gestione non trasparente e priva di confronto con la stessa Commissione, in merito alla decisione di negare l’accesso agli atti richiesta nell’ambito di un ricorso amministrativo. 

Ma senza entrare nel merito delle decisioni assunte dal Presidente, viene denunciato il fatto che il Presidente Zeppa ha deliberatamente omesso di informare sia commissari di maggioranza che di opposizione della richiesta pervenuta e tantomeno ha ritenuto di confrontarsi prima di decidere sul da farsi, esercitando in modo del tutto autoreferenziale un potere di diniego che nessuna norma assegna in via esclusiva al Presidente. 

Comportamento, non nuovo, da parte di Zeppa visto che incurante delle numerose sollecitazioni anche formali dei membri di opposizione, ha, tra l’altro, evitato di inserire il comma comunicazioni nei vari ordini del giorno delle ultime Commissioni limitando così di fatto la libertà di espressione dei commissari che si possono pronunciare unicamente su argomenti dettati dall’alto.

I nostri commissari avevano richiesto, alla luce di questi spiacevoli episodi, una convocazione urgente, negata da Zeppa, che sembra sempre più la sbiadita copia, brutta copia, del consigliere di opposizione che invocava rispetto e condivisione ad ogni piè sospinto. 

 

Un Presidente che non ascolta, che non informa, che decide senza coinvolgere la Commissione, peraltro su materie in cui la sua “esclusiva competenza” non è esplicitata nelle norme (quindi non pare nemmeno così scontata), non agevola certo la fiducia e il dialogo da molti auspicati a parole, ma puntualmente smentite nei comportamenti.

 

Qualche domanda sorge quindi spontanea: 

– Ma non era Zeppa il paladino del rispetto delle Istituzioni, della trasparenza, dello Statuto delle opposizioni e della condivisione con l’opposizione? 

– Perché è stata presa una decisione d’impero da parte di Zeppa senza confrontarsi con nessuno? Il delirio di onnipotenza cozza con il rispetto delle nostre Istituzioni 

– I commissari di maggioranza membri della commissione Giustizia erano a conoscenza della decisione presa dal Presidente Zeppa? E se non lo erano, come pensiamo perché altrimenti la questione sarebbe ancor più grave, con chi si è confrontato Zeppa prima di decidere? Con gli uffici dello Stato? O con i soliti notabili della maggioranza?

– Tra i commissari di maggioranza c’è consapevolezza della gravità del metodo adottato da Zeppa? Sono tutti disposti ad accettarlo?

 

A queste domande speriamo venga data risposta.

Ricordiamo che gli incarichi istituzionali vengono ricoperti pro tempore e serve rispetto, rigore e autorevolezza, da non confondere con autoreferenzialità, nel presiedere organismi istituzionali. Il metodo fa la differenza ed è sostanza.

Siamo scioccati da come Zeppa, simbolo di Rete e della trasparenza, per l’ennesima volta, dimostri di essere poco incline al dialogo, proprio il contrario di quello che da sempre professavano dall’opposizione lui e il suo movimento.

L’esercizio del potere senza che sia garantita la necessaria trasparenza e il rispetto delle leggi diventi arbitrio. E Libera ad esso si opporrà con determinazione.

 

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