Cesena. Al Bonci una romantica opera buffa. Cledes Moscatelli

Cesena. Al Bonci una romantica opera buffa. Cledes Moscatelli

La regia è di Paolo Panizza
e la direzione di
Giulia Manicardi alla testa
dell’Orchestra Alighieri
di Ravenna.
La sua prima rappresentazione
al teatro della
Cannobiana di Milano
nel 1832 fu un autentico
trionfo che ne decretò la
ripresa in cartellone per
ben 32 recite. Ragioni di
un così grande successo
sono probabilmente da
attribuirsi alla linea melodica
pura e semplice di
Elisir che spesso l’ha fatta
paragonare alla Sonnambula
di Bellini, accomunando
le due opere di
genere diverso, “comico”
la prima, “serio” la
seconda, in un unico genere:
quello dell’idillio
romantico. Non a caso il
pezzo più celebre al suo
interno e di tutto il melodramma
dell’Otto cento
diventerà la romanza
di «una furtiva lagrima»
cantata dal giovane Nemorino
per esprimere
con profondo dolore tutto
il suo sentimento d’amore
nei confronti della
bella e scaltra Adina. Un
vicenda, quindi fin troppo
semplice la storia d’amore
a lieto fine della ritrosa
Adina e del timido
Nemorino, su un felice
libretto di Felice Romani
tratto dalla leggera trama
della commedia francese
Le Philtre, scritta da
Scribe per l’opera di Auber,
ma che si ravviva
dello spassosissimo ciarlatano
Dulcamara «famoso
in tutto l’universo
e in altri siti» nel promettere
all’ingenuo ragazzo
un elisir magico
per far innamorare Adina,
e del baldanzoso baritono
Belcore, rubacuori
di professione per via
del fascino della divisa.
Dopo una sua ultima
rappresentazione che si
tenne nel 1999, al Bonci
l’Elisir ritorna –dopo la
tappa riminese – c on
l’organizzazione dell’A ssociazione
Opera Futura.
In chiave moderna e
ripensata in un ambito
coreografico ricco di colore
incline alla danza e
allo spirito odierno giovanile
la regia di Paolo
Panizza, formatosi con
Pier Luigi Pizzi in attività
all’Arena di Verona
e con collaborazioni importanti
al Teatro Regio
di Parma e al Megaron di
Atene. D’altro canto, piena
d’interesse e curiosità
anche la direzione della
Manicardi, se non altro
per una delle rare occasioni
di poter vedere
sul podio una guida al
femminile.

Fonte: Cledes Moscatelli, Corriere di Romagna

 

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