Chiara Macina, Nasce sul Titano il primo modello di micronido familiare. L’informazione di san Marino

Chiara Macina, Nasce sul Titano il primo modello di micronido familiare. L’informazione di san Marino

Chiara Macina, L’informazione di San Marino: Nasce sul Titano il primo
modello di micronido familiare
/ Si chiama
“Casa di baby
birba” i, progetto di
una giovane mamma
sammarinese che
ha messo a frutto
le sue competenze
per realizzare il suo
sogno

“Il mio sogno è sempre stato
quello di trasformare la passione
e la naturale empatia
che nutro nei confronti dei
bambini, le mie competenze
specifiche maturate negli anni
delle scuole superiori, al Liceo
socio-psico-pedagogico prima,
e all’Università facoltà di
Scienze dell’educazione e della
formazione poi, in un lavoro”.
Queste le parole che Cristina
Ragini usa per presentare “La
casa di Baby Birba”, primo
modello in Repubblica di
micro nido familiare e all’occorrenza
babysitteraggio, con
un’abitazione privata, la sua,
che offre un servizio tarato
sulle specifiche esigenze di
ogni famiglia, personalizzato
in base alle richieste di ogni
mamma e papà e in particolare
di quelli che hanno bisogno di
flessibilità nei giorni e negli
orari.

Il sogno si è trasformato in realtà
dall’inizio del mese, quando
“La casa di Baby Birba”
ha aperto le sue porte ai primi
piccoli fruitori del servizio “il
primo gruppo- spiega Cristina
è composto da un bimbo di 16
mesi, uno di 14, tre di un anno,
uno di 9 mesi e una bimba di 3
mesi, mai presenti tutti insieme,
ma in un piccolo gruppo,
al massimo di tre. Si può
trattare di bimbi in attesa di
entrare al nido o che non sono
stati neppure iscritti. Alcune
mamme vogliono semplicemente
offrire loro la possibilità
di interagire con altri bambini,
oppure hanno necessità di
affidarli solo alcuni giorni alla
settimana, potendo per il resto
contare sull’aiuto delle nonne”.

La giornata tipo al micro nido
è organizzata in modo dettagliato
e scandita da diversi riti:
si comincia con l’accoglienza,
ci si diverte poi con il gioco
libero, segue la merenda, il
cambio del pannolino, qualche
attività strutturata, la preparazione
al pasto, pranzo, la
nanna e così via. Flessibilità
non vuole dire che non ci sia
un filo rosso che scandisce i
ritmi dei bambini, semplicemente
implica che i genitori
non abbiano vincoli di orario
nell’accompagnare i loro
piccoli presso questa struttura,
aperta ogni giorno dalle dal
lunedì al venerdì dalle 8 e 15
alle 13 e 15 e il pomeriggio con
orari da definirsi in base alle
richieste.

La mia idea parte da una
constatazione piuttosto semplice
– racconta Cristina – Le
iscrizioni ai vari nidi, pubblici
e privati, sono diminuite negli
ultimi tempi. A causa della
crisi molte mamme sono a casa
o non possono sostenere i costi
derivanti dal pagamento di una
retta completa che implica la
frequenza quotidiana. Io mi
rivolgo proprio a quei genitori
che hanno bisogno solo
in alcuni giorni o ore della
settimana o semplicemente a
quanti hanno necessità saltuaria
o vogliono fare vivere al
proprio figlio l’interazione con
altri bambini in un contesto
piccolo”.

Il progetto di Cristina nasce
dal cuore, ma si è naturalmente
declinato nell’adempimento
di tutti gli step necessari a
trasformare quello che sulla
carta era un sogno, un progetto
di vita, in una realtà concreta.
Il primo passo è naturalmente
stata la richiesta di permesso
rivolta all’Authority e la trafila
burocratica necessaria ad aprire
un’attività socioeducativa.
“La mia idea iniziale era quella
di aprire un baby parking, ma
mi hanno un po’ scoraggiato
i costi iniziali da sostenere –
spiega la titolare della casa di Baby Birba – mi sono guardata
intorno e ho guardato la mia
casa per quella che in effetti è,
una casa a misura di bambino,
grazie a mio figlio di tre anni
che ha da poco cominciato la
Scuola materna, da questa considerazione
è maturata l’idea di
mettere a disposizione proprio
i locali della mia abitazione,
adattandola ancora maggiormente
a quelle che sono le
esigenze di bambini piccoli.

L’Authority mi ha richiesto
una planimetria, la relazione
sul piano didattico, il piano di
prevenzione delle malattie, le
prese chiuse, una serie di interventi
necessari per la messa a
norma, poi finalmente, ottenuti
i permessi necessari ed eseguite
le verifiche del caso, sono
divenuta operativa, con un mio
Codice operatore economico e
la ragione sociale di “educatore
familiare”. E’ il primo esempio
a San Marino anche se in Italia
sono numerose le realtà di questo
tipo”. Immediata e positiva
la risposta delle mamme, che
non appena apparsa la pagina
facebook relativa alla “Casa di
baby birba” hanno subissato di
richieste, domande e curiosità
Cristina e hanno permesso a
un sogno di trasformarsi in
realtà, una realtà importante e
utile alle mamme e ai bambini.

Per maggiori informazioni
è possibile contattare
Cristina al numero:
339/6917486 o inviare una mail
a cristinaragini@hotmail.it

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