Cittadinanza attiva su banca centrale, governo, magistratura

Cittadinanza attiva su banca centrale, governo, magistratura

Comunicato di CITTADINANZA ATTIVA
E’ un Congresso di Stato paradossale quello che i giornali hanno raccontato nella giornata di martedì, il quale va ad inserire le sue esternazioni in un contesto già di per sé imbarazzante, che vede la nostra Repubblica in mano ad Istituzioni in parte delegittimate ma arroccate nella difesa della propria poltrona.
Alle gravi accuse contenute nelle carte della Magistratura, relativamente ad ipotetici incontri avvenuti attraverso personaggi censurati dalla Commissione d’Inchiesta su Fincapital, come Fiorenzo Stolfi o Claudio Podeschi, con personaggi ungheresi dal portafoglio non gonfio, gonfissimo, di soldi pare di provenienza libica, i Segretari di Stato presenti non hanno saputo fare altro che rispondere: “perché, cosa c’è di male?”
Le dichiarazioni di Felici, in particolare, ci lasciano interdetti. Nessun incontro in Banca Centrale, al massimo una chiacchierata a Palazzo Begni. Come se appunto fosse la location il problema, e non l’incontro in sé.
Gli altri tutti dietro, a fargli eco, sostenendo con una tranquillità disarmante che rientra nei loro compiti incontrare gli imprenditori, perché così considerano un ungherese pregiudicato disposto a trasferire dal Giappone 6 miliardi di dollari, poco meno dell’importo della totalità della raccolta bancaria sammarinese.
Non una parola sulla mancata segnalazione all’AIF ed all’Autorità Giudiziaria da parte dei vertici di Banca Centrale, che a quanto riportato dai giornali, avrebbero ignorato sia la segnalazione da parte della Vigilanza della stessa BCSM, sia le informazioni provenienti da banche centrali estere e nonostante un tentativo di transazione di questo tipo dovrebbe essere segnalato a prescindere. Per quale motivo dunque i vertici non hanno dato seguito a quanto riferito dagli stessi loro ispettori preferendo continuare il rapporto con i personaggi in questione? Leggerezza, irresponsabilità o interferenze politiche? Il Governo è a conoscenza dell’art.36 della legge n.92 del 2008?
Non una parola poi, sull’opportunità da parte del Congresso di Stato di sedersi al tavolo, nel 2013, quindi pochi mesi dopo la lettura dei risultati della Commissione Antimafia, con personaggi citati in quella relazione a causa delle loro evidenti collusioni con la galassia Fincapital.
Per il Governo, invece, la colpa è dell’opposizione, che “tenta demagogicamente di mettere sotto attacco le Istituzioni”, chiedendo addirittura un passo indietro ai personaggi coinvolti in questa scabrosa vicenda secondo quanto sta delineando la Magistratura nei suoi atti, così da non delegittimare, loro si, le Istituzioni della Repubblica di San Marino.
La realtà è che abbiamo a che fare con un Governo nel pallone, che non ha la credibilità per andare avanti, perché alcune sue componenti vivono costantemente sotto scacco e nel timore di trovare dei suoi esponenti coinvolti nelle inchieste della Magistratura.
Un Governo che non ha neppure il coraggio, o la possibilità, di chiedere le dimissioni degli strapagati vertici romani di Banca Centrale che con il loro comportamento finiscono – loro sì – per delegittimare la stessa Istituzione a cui appartengono mentre in questa fase servirebbe proprio il contrario, e cioè una piena autorevolezza dell’organismo chiamato a vigilare su delicatissime operazioni in piena collaborazione con la Magistratura.
Allora ci pensiamo noi, chiedendo ai vertici di Banca Centrale di fare un passo indietro, presentando le proprie dimissioni a tutela dell’Istituzione che a breve dovrà incontrare il Fondo Monetario Internazionale, e dei suoi dipendenti.

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