Cittadinanza Attiva sull’emendamento presentato in finanziaria sul tema della trasparenza

Cittadinanza Attiva sull’emendamento presentato in finanziaria sul tema della trasparenza

Cittadinanza Attiva si è da subito battuta per aumentare il livello di trasparenza del nostro sistema.

Dopo un solo mese dal nostro ingresso in Consiglio, nel Dicembre 2012, abbiamo proposto il famoso emendamento 19/bis alla Legge di Bilancio 2013. Quell’articolo, che fu approvato nonostante il parere contrario del Governo (di fatto un “incidente”) divenendo l’articolo 26 di quella legge, prevedeva che “i Beneficiari effettivi con le rispettive quote societarie delle Società Bancarie e Finanziarie Sammarinesi dovranno essere pubblicate sul sito ufficiale della struttura organizzativa di cui sono beneficiari effettivi”.

Sarebbe stato, riteniamo, un grande passo sul fronte della trasparenza e della conoscibilità delle proprietà di società così strategiche come le banche. Un passo fondamentale per rendere i cittadini consapevoli dell’identità di coloro a cui affidano i soldi, dei destinatari di più della metà del debito pubblico sammarinese, nonché di coloro che muovono una parte fondamentale dell’economia (e purtroppo della politica) sammarinese.

Nonostante l’emendamento fosse stato approvato non fu mai applicato dal Governo che, per bocca del Segretario Felici, erse a muro difensivo mille problemi tecnici, in realtà facilmente risolvibili con un po’ di buona volontà; fu lasciato in naftalina per un anno e nel Dicembre 2013 fu abrogato.

Essendo la trasparenza un principio cui noi fortemente crediamo, nella finanziaria di quest’anno ci abbiamo riprovato. Cittadinanza Attiva, assieme questa volta al consigliere Federico Pedini Amati, ha riproposto quell’emendamento, con alcune piccolissime modifiche utili a sistemare quei piccoli problemi tecnici.

Non solo: abbiamo esteso quel concetto, chiedendo di creare un Regolamento che prevedesse l’obbligo di dichiarazione dei nominativi di tutti i soci, a prescindere dalla quota posseduta, di ogni impresa che voglia beneficiare di fondi pubblici a qualunque titolo (sussidi, credito agevolato, defiscalizzazioni, contributi vari e altre forme di aiuto diretto tramite trasferimenti o indiretto tramite riduzione d’imposta, ecc…).

Questo perché non vogliamo si verifichino più casi come quello del “parcheggione”, per intenderci, dove una società privata che ha speso 13 miliardi di Lire per fare un investimento, in quarant’anni riceverà più di 70 milioni di Euro di soldi pubblici grazie ad un accordo capestro, senza che se ne sappiano ancora oggi i beneficiari. Uno scandalo che doveva finire.

Questa parte di emendamento è stata approvata ed il Regolamento dovrà vedere la luce entro il 31 Marzo prossimo. Di questo siamo soddisfatti e riteniamo già questo un risultato fondamentale di cui andare fieri sul fronte della trasparenza verso i cittadini.

Non vi erano spiragli, invece, sull’altra parte dell’emendamento, quello che riguardava la pubblicità dei soci di banche e finanziarie, nonostante la chiara volontà già espressa due anni fa. Porte chiuse e nessuna disponibilità all’accoglimento.

L’unico spiraglio di discussione è stata la possibilità per i soli membri del Consiglio Grande e Generale di prendere visione di quei dati presso la Banca Centrale, con modalità che ne garantiscano la riservatezza.

Lo riteniamo un passo avanti, certamente, rispetto al niente di prima. Riteniamo sia un primo squarcio sull’impenetrabilità degli assetti proprietari delle banche, seppur limitato ai soli Consiglieri; sono questi che devono decidere quando e se votare eventuali “salvataggi” onerosi per la collettività.

E’ inutile dirlo, non siamo soddisfatti del risultato su questo fronte. Dopo decenni di opacità si sono create forze trasversali ancora molto chiuse a discutere di trasparenza. Desideriamo affermare apertamente che, però, questo non è un colpo di spugna o una parola fine sulla questione, anzi. Si tratta solo dell’inizio di un percorso che per quanto riguarda Cittadinanza Attiva è inesorabile.

Non ci fermeremo mai sul fronte della trasparenza del nostro sistema verso i suoi cittadini, perché riteniamo che la storia recente di San Marino abbia dimostrato come questo sia un presupposto fondamentale per far si che il nostro sistema democratico funzioni senza distorsioni e non finisca nuovamente in mano a burattini e potentati economici.

CITTADINANZA ATTIVA

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