Civico10. Considerazioni sulla trasparenza del sistema San Marino in attesa che venga elaborata un’agenda digitale

Civico10. Considerazioni sulla trasparenza del sistema San Marino in attesa che venga elaborata un’agenda digitale

Tutti gli esponenti politici che hanno commentato i risultati delle scorse elezioni, indipendentemente dallo schieramento ed indipendentemente dalla delusione o dalla soddisfazione del momento, si sono uniti (con varie sfumature) nel riconoscimento del fatto che la Cittadinanza avesse voluto dare un segnale forte a tutto il panorama politico sammarinese.

Il segnale che ha portato all’ingresso in Consiglio Grande e Generale di 8 esponenti di neonati Movimenti Civici e di tante nuove facce anche nei partiti tradizionali, è stato unanimemente riconosciuto come una richiesta, urlata più che sussurrata, della necessità di una nuova gestione del Paese che facesse della trasparenza e della legalità il proprio modus operandi.

In questo senso è andata, già dalla fine della scorsa legislatura, la creazione della Commissione Antimafia sui fatti legati alla galassia FinCapital, che ha messo in evidenza responsabilità politiche ben evidenti dietro un bruttissimo capitolo della nostra Storia recente, su cui sta indagando la magistratura per quanto riguarda i rilievi penali.
In questo senso è andata l’approvazione in Finanziaria di un emendamento proposto da Cittadinanza Attiva riguardo la pubblicazione dei soci di banche e fiduciarie, che si è perso tuttavia fino ad ora nei cassetti della maggioranza.

In questo senso è andata anche l’approvazione, durante la scorsa seduta consigliare, di un ODG mediato da Cittadinanza Attiva, che impegna il Governo ad emettere un regolamento che renda pubblici tutti gli effettivi beneficiari delle aziende che ricevono una qualunque forma di contributo pubblico.

Questi piccoli segni non devono però diventare un richiamo per allodole, che permettano al Governo di trincerarsi dietro ad un “ci stiamo lavorando” e alla Cittadinanza di abbassare la guardia.

Crediamo che questo nuovo corso non debba e non possa prescindere dalla presa di coscienza a 360° delle responsabilità, politiche e non, sulla mala gestione di San Marino che ci hanno portato, nonostante gli anni di entrate fuori da ogni logica, a trovarci oggi con innumerevoli investimenti ancora da effettuare e senza i soldi per intraprenderli. Prima di gettare nuove fondamenta, occorre rimuovere il marcio da sotto.

Internet è l’Eldorado per tutti coloro che ricercano la trasparenza. Con una spesa pressoché nulla è possibile pubblicare online tutti i dati che servono alla Cittadinanza per verificare come vengono spesi, o buttati, i loro soldi. Il Governo, in tal senso, si è preso l’impegno di proseguire con decisione (e speriamo con un po’ più di celerità di quanto non dimostri con altri impegni già presi da tempo) allo sviluppo dell’Agenda Digitale.
Mentre questi provvedimenti organici vengono messi in essere, tuttavia, crediamo sarebbe molto apprezzato dalla Cittadinanza se fosse già oggi possibile pubblicare una semplice pagina con, per esempio, i nomi (e in caso di Aziende dei Beneficiari, ove possibile) di tutti coloro da cui lo Stato di San Marino deve ancora riscuotere dei crediti. Facendo chiarezza su questi temi, potrebbe risultare meno gravoso per i cittadini pagare le imposte addizionali richieste.

Sarebbe apprezzato anche se già oggi, in regime di Spending Review, gli stipendi dei dirigenti pubblici e degli enti del settore pubblico allargato fossero resi pubblici su apposita pagina web con annesso specchietto che ne dimostri il reale ridimensionamento grazie alla riforma della PA che, un decreto alla volta e senza fretta, la maggioranza sta cercando di far entrare in vigore.

Ad oggi, se sul sito della Segreteria agli Interni, un cittadino curioso cercasse la parola “STIPENDI”, troverebbe come risultati: Legge… n.31, Legge… n.7, Legge… n.41. Cioè il nulla.

Sarebbe apprezzato anche se sul sito del Consiglio Grande e Generale venisse creata un’apposita pagina che rendesse immediatamente consultabili non solamente i redditi, ma anche tutti i possedimenti immobiliari (interni ed esteri) e le partecipazioni aziendali di qualunque entità di tutti i Consiglieri della Repubblica.

Questi sono solo tre esempi di quanto una Cittadinanza, messa sempre più alle strette dalla crisi economica e con l’ombra minacciosa dei tagli allo stato sociale proposti dall’FMI, si aspetti dal Governo e che ci auspichiamo, il Governo decida di realizzare in tempi brevi visti i costi pressoché nulli di tali pubblicazioni.

Movimento Civico10

 

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