Civico10. Incontro sulle telecomunicazioni

Civico10. Incontro sulle telecomunicazioni

La storia recente delle telecomunicazioni sammarinesi vede nella legge del 1988 l’atto politico che ha segnato una vera a propria abdicazione, ma ancora prima, nel 1959, i decisori sammarinesi chiudono con il passato affidando la stesura di una nuova rete ad opera di TIMO e rinunciando nei fatti all’infrastruttura.
Da quel momento in poi si opta per un rapporto di vassallaggio e di subordinazione nei confronti del gestore italiano, al quale è lasciato completo campo libero. Oltre al gestore italiano che è iniziato a diventare incombente, negli anni più recenti altri attori sammarinesi si inseriscono in un mercato particolare che funziona, da un lato, come un protettorato italiano e dall’altro, come riserva di caccia per alcuni imprenditori e politici nostrani che conoscono bene quali mani stringere e a quali parti appoggiarsi per ottenere determinati vantaggi.
La Legge n° 57 del 28 marzo 1988 infatti prevede, oltre al rilascio di concessioni che risulteranno particolarmente vantaggiose per i gestori, ed indubbiamente onerose per lo Stato, anche l’accettazione del piano telefonico italiano. In sostanza, si decide di rinunciare al diritto ad una numerazione propria ed indipendente che sarebbe stata la normalità in quanto San Marino è, o era, Stato sovrano.
Con il trascorrere degli anni, per quanto possibile, la situazione degrada ulteriormente al punto che il gestore Telecom Italia usa spesso la sua “filiale” sammarinese per traffici ai limiti ed oltre i limiti delle leggi, coinvolgendo nelle sue operazioni l’onorabilità della Repubblica.
Purtroppo non sono pochi gli scandali che hanno costellato il periodo che va dal 1995 al 2003. Oltretutto, abbandonando l’infrastruttura al proprio destino, Telecom fa si che il servizio offerto perda via via di efficienza e di competitività. Il progetto Socrate, ovvero il cablaggio dell’intero territorio con la fibra ottica, voluto da Telecom successivamente alla legge 57 è completamente naufragato, accantonato ad un quarto dell’opera. Nel settore delle comunicazioni mobili la situazione è forse ancor peggiore; non esistono regolamentazioni cosicché i gestori italiani possono riversare il loro segnale in territorio anche in assenza di accordi o concessioni con lo Stato sottraendo, in tal modo, traffico ai gestori concessionari. Evitano così di pagare all’erario sammarinese le normali tasse di concessione o imposte sul reddito generato dal traffico e spesso ricaricano indebitamente l’IVA sugli utenti sammarinesi.
Non in migliore salute la rete internet, lenta, poco mantenuta e senza prospettive di implementazioni e migliorie. Anche qui nessuno che riesca ad imporre al gestore di investire sull’infrastruttura: tutto procede secondo i dettami monopolistici del minimo investimento per il massimo profitto.
Questi sono alcuni dei temi che verranno sviscerati nella serata di giovedì 10 ottobre dalle ore 21:00 presso la sala Montelupo di Domagnano. Compatibilmente con le tecnologie messe a disposizione, la serata verrà trasmessa in diretta streaming al seguente indirizzo http://www.civico10.org/live-streaming/  o regisrata e resa disponibile online.

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