Civico10: Quando lo Stato non rispetta la legge

Civico10: Quando lo Stato non rispetta la legge

QUANDO LO STATO NON RISPETTA LA LEGGE
È di qualche giorno fa l’uscita del Decreto-Legge n.78/2016 che contiene una serie di norme riguardanti l’arruolamento nei Corpi di Polizia e la verifica della loro idoneità psicofisica.
Ma, come spesso accade, dentro una norma che parla di un argomento, il Governo infila cose che non c’entrano, sperando che nessuno se ne accorga. Stavolta lo fa addirittura con un Decreto-Legge, quindi con un provvedimento con carattere di urgenza, che onestamente lascia molte perplessità.
Il passaggio che solleva dei dubbi è quello contenuto all’articolo 1, con cui il Governo, dopo non aver rispettato la legge, crea anche la beffa per chi ha subito quel non rispetto.
Per anni, infatti, una serie di ragazzi sono stati mantenuti precari con grado di “Allievi”, sia nella Guardia di Rocca che nella Gendarmeria. Questo nonostante la legge (in questo caso il Regolamento dei Corpi) prevedesse, in assenza dei concorsi per l’arruolamento previsti per legge ma mai banditi, la regolarizzazione del rapporto di lavoro dopo un anno di servizio.
Questo implica, per questi ragazzi, anni e anni di minori stipendi rispetto a quanto dovuto per legge.
Queste persone, alcune delle quali entrate nel 2004 e che un anno dopo avrebbero quindi dovuto essere assunte a tutti gli effetti, hanno potuto godere di questa assunzione definitiva solo con l’ultima finanziaria, grazie ad un articolo ad hoc di cui non ci sarebbe stato alcun bisogno se solo si fossero rispettate le norme.
Se a livello di gradi militari non vi sono stati problemi per il riconoscimento dell’attività precedentemente svolta, questi ragazzi hanno richiesto anche la ricostruzione di carriera come previsto dalla legge. E, come logica vuole, gli era stato assicurato che gli sarebbe spettata la differenza di retribuzione non percepita per tutti gli anni di “precarietà contro legge” subita. Anche perché questo prevede la norma sulla ricostruzione di carriera.
A questo punto però il Governo, che da quattro lunghi anni anziché tagliare la spesa improduttiva ha deciso di far cassa sulle spalle della gente che lavora, in questo caso occupandosi della nostra sicurezza, cosa si è inventato?
Innanzitutto che gli effetti economici derivanti dalla ricostruzione di carriera si producono senza corresponsione di arretrati e altro, come previsto anche per la stabilizzazione della PA. Ma in questo caso, in aggiunta, ha anche stabilito, appunto all’art.1, che gli effetti economici della ricostruzione di carriera decorrono dal 1/2/2016.
Di fatto si è cambiata la norma, in maniera retroattiva, per non riconoscere anni e anni di servizio a persone che lo hanno svolto col massimo della professionalità e prendendo meno stipendio di quanto dovuto per legge.
Abbiamo inteso segnalare questa cosa, oltre che per manifestare la nostra solidarietà alle persone che hanno subito questa decisione, per sottolineare ancora una volta come il Governo intenda la spending review: togliere i servizi, colpire le persone che lavorano, senza toccare la spesa improduttiva.
Complimenti!

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