Civico10 su documento attuativo ‘spending review’

Civico10 su documento attuativo ‘spending review’

Il Consiglio si è concluso con l’approvazione dell’ennesimo inutile documento (stavolta in materia di revisione della spesa) della maggioranza.

Solo parole, nessun numero, nessuna cifra, nessun intervento concreto di riduzione della spesa che possa avere effetti immediati. Salvo un paio di milioni di euro da recuperare solo in quegli Enti e aree dove non vi sono “clientele” da difendere.

Le uniche cose concrete che si intravedono nella relazione sono la volontà di privatizzare progressivamente i servizi, anche nella scuola e nella sanità; la totale immunità ai tagli garantita ai dirigenti, ai redditi più alti, ai pensionati d’oro pagati dallo Stato, senza nemmeno una piccola limitazione alle indennità; e la scelta di fare tagli orizzontali senza andare a verificare i privilegi e le situazioni non più tollerabili.

Nel frattempo, vediamo bene come invece il Governo abbia deciso di recuperare davvero le risorse: aumentando enormemente la tassazione sui dipendenti (in media aumentate da 4 a 6 volte) e proteggendo completamente i lavoratori autonomi, visto che non vi sono interventi per il contrasto all’evasione. Da questo inasprimento a carico dei soliti noti, e non dai tagli, arriverà TUTTO quello che servirà per chiudere i buchi.

Una politica seria agirebbe in altro modo.

Una politica seria punterebbe in primo luogo a risparmi di spesa significativi, pari almeno a 30 milioni, attraverso interventi equi, che non tocchino i servizi pubblici e colpiscano le fasce più privilegiate della PA allargata. Con strumenti come:

1. un taglio secco alle consulenze, alle convenzioni e agli appalti esterni, sostituendoli con un migliore utilizzo, attraverso la mobilità interna, del personale e delle competenze già presenti nella PA. Risparmio possibile attorno ai 3 milioni di euro annui;

2. il cofinanziamento degli eventi fra Stato e associazioni di categoria, che beneficeranno del ritorno degli eventi. Risparmio attorno ad 1 milione di euro;

3. la revisione immediata delle convenzioni pluriennali onerose, come quella del parcheggione o quella per il gran premio di San Marino. Risparmio possibile: almeno 1 milione annuo;

4. l’introduzione progressiva (entro 5 anni) di meccanismi di autofinanziamento dei fondi pensione in deficit, senza il contributo dello Stato o dei Fondi di garanzia previdenziale. Risparmio immediato di circa 3 milioni di euro.

5. un taglio progressivo delle indennità di funzione, fino ad arrivare ad un loro azzeramento in 5 anni, sostituendole con una riforma del contratto di lavoro della PA. Risparmio a regime: 12 milioni, immediati circa 3 milioni di euro annui;

6. un contributo di solidarietà non lineare ma progressivo, che chieda un sacrificio notevole agli stipendi e alle pensioni più elevate, proteggendo i redditi più bassi. Risparmio immediato possibile: 6 milioni di euro;

7. l’utilizzo dei contratti di solidarietà anche nella PA (lavorare tutti un po’ meno ed utilizzare i turni per ampliare gli orari dei servizi): risparmio annuo tra i 7 e i 15 milioni di euro annui a seconda dell’estensione e degli uffici coinvolti;

8. altre misure di risparmio come la centralizzazione degli acquisti, l’esternalizzazione dei servizi non strategici (compresi i dipendenti coinvolti), prepensionamenti (con speciali ammortizzatori) del personale non necessario, incentivazione del passaggio dalla PA al privato, un forte utilizzo della mobilità del personale, un controllo ferreo sulle residenze fasulle (che porta ad un risparmio sui servizi), ristrutturazione sul modello “a chiamata” del servizio trasporti, sostituzione dei libri coi tablet, e tanto altro. Risparmio possibile: attorno ai 7 milioni di euro annui almeno.

Tutto fattibile in tempi rapidi, con grandi risparmi e senza toccare i servizi.

Ma per un Governo che vuole proteggere solo le proprie clientele, i redditi alti e chi le tasse non le paga nulla di queste proposte sensate può essere accolto. E allora spetta ai cittadini mobilitarsi contro queste politiche dissennate. E noi speriamo lo facciano, assieme a noi di Civico10. Assieme possiamo farcela!

Intanto vi diamo appuntamento per Mercoledì 31 Luglio alle 21, nell’anfiteatro all’aperto dietro al Teatro Turismo di Città, per parlarne assieme alla serata “Ad un passo dal baratro”. Vi aspettiamo!”

 

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