Civico10 sul rinnovo convenzione Sinpar per gestione ‘Parcheggione’

Civico10 sul rinnovo convenzione Sinpar per gestione ‘Parcheggione’

Il Congresso di Stato, con la delibera dell’11 Novembre 2014, ha deciso di prendersi un altro anno di riflessione per decidere come procedere sulla convenzione del “Parcheggione”.

Si legge infatti nella delibera che si giungerà ad un accordo con la società Sinpar, che vada a rinnovare “le condizioni della convenzione aggiuntiva del 2 febbraio 1994 e successive proroghe per un periodo non superiore a 12 mesi, con la previsione della corresponsione del minimo garantito nella cifra di euro 1.600.000,00 in attesa di definire consensualmente con la controparte ed entro il 31 dicembre 2015 una definitiva rinegoziazione di tutte le convenzioni vigenti con la società Sinpar S.p.A.”

Si parla di una convenzione che, dal 1990 a oggi, ha spinto lo Stato a trasferire ad una società privata qualcosa come 51 milioni di euro, a cui si dovrebbero sommare 1 milione e 860 mila euro ogni anno per altri 16 sotto forma di minimo garantito, ora leggermente ridotto con la nuova delibera.

Civico10 ha sempre creduto, e dimostrato attraverso una serata pubblica che quasi due anni fa aveva avuto un discreto successo (il video della serata lo trovate su www.civico10.org), che il P9 costruito nel 1990 dalla ditta Rosso, divenuta poi Sinpar, sia costato allo Stato molto di più di quello che sarebbe potuto costare con una costruzione pubblica. Tutto questo ha permesso alla Società privata, infatti, di ripagarne i costi almeno 5/6 volte, a spese della collettività.

La convenzione aggiuntiva del 2009 scadeva, anzi è scaduta, nel 2014 e nonostante le nostre sollecitazioni e le nostre proposte, la Segreteria competente non ha ancora maturato una scelta in merito. Anzi, si è presa ancora un anno di tempo, promettendo però una rinegoziazione definitiva nel 2015, che non si sa bene cosa significhi: rinegoziazione del minimo garantito? Rescissione dalla convenzione?

Nel primo caso abbiamo sempre ritenuto troppo alto il minimo che, sebbene sia stato ridotto con quest’ultima delibera, rimane spropositatamente elevato.

Nel secondo caso, quello della revoca della convenzione, ci sarebbe una penale da pagare stimata, due anni fa, in 29 milioni di euro. Una penale fuori da ogni logica, che Civico10 aveva rivalutato in un massimo di 16 milioni di Euro. Tale penale, è bene specificarlo, deriverebbe da una sommatoria dei mancati guadagni e dei costi sostenuti da Sinpar.

Viene un po’ da sorridere, effettivamente, a pensare ai mancati guadagni di una Società che ha già percepito più di 50 milioni di euro per un parcheggio costato appena 19 miliardi di lire, di cui 6 a fondo perduto concessi dallo Stato. Questo senza contare gli introiti derivanti della vendita allo Stato della ricercata Pietra di San Marino estratta durante gli scavi, un patrimonio di tutti i Sammarinesi che la collettività ha dovuto riacquistare alla modica cifra di 1 miliardo e 500 milioni di lire.

Mentre attendiamo speranzosi che la Segreteria decida finalmente di compiere delle scelte, ribadiamo una proposta al Congresso di Stato, contenuta in un nostro Ordine del Giorno e già approvata dal Consiglio Grande e Generale: rendiamo conoscibili i reali beneficiari di questa società, anzi in generale di tutte le società che hanno goduto di benefici da parte dello Stato (Sinpar ha avuto, per esempio, oltre ai contributi a fondo perduto, anche un’esenzione del 90% sulle imposte per un periodo di 15 anni). Facciamo almeno sapere ai Sammarinesi i nomi di chi c’è dietro a questo scandalo legalizzato.

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