Civico19, risposta alla Segreteria al Territorio

Civico19, risposta alla Segreteria al Territorio

Non era nostra intenzione innescare alcuna “polemica” diretta con la Segreteria al Territorio, relativamente alla risposta pervenuta al nostro movimento sull’interpellanza in questione. Segreteria a cui, tra l’altro, abbiamo riconosciuto sia motivi validi per il ritardo nella risposta, sia un atteggiamento diverso da quello di altre Segreterie, spesso decisamente “piccate” nelle risposte.
Quello che il nostro movimento ha voluto fare, ancora una volta, è sollevare il problema dei dati indisponibili o, quando disponibili, poco fruibili, che rendono molto difficile sia l’attività di controllo dell’opposizione, sia quella dei cittadini di San Marino.
Nel caso specifico, quelli mancanti alla risposta all’interpellanza, sono tutti dati che NON POTEVANO non essere in possesso dell’amministrazione, tuttavia nell’introduzione alla risposta era scritto testualmente “SIAMO ANCORA IN ATTESA DI RICEVERE DA SAN MARINO TELECOM SPA (PRIMA) ALCUNI DATI RICHIESTI”.
Ripetiamo: fatturato, utile, agevolazioni economiche ricevute dall’azienda, dati relativi al personale, agli stipendi, alla CIG eventualmente effettuata, devono necessariamente essere informazioni già a disposizione degli uffici competenti.
Non vi è alcuna “pervicacia” nel vedere complotti, da parte del nostro Movimento. Solamente la constatazione che, se questi dati non fossero effettivamente disponibili, evidentemente ci sarebbero problemi da stigmatizzare.
Ricordiamo inoltre alla Segreteria al Territorio che il nostro Movimento non esisteva ancora a Gennaio 2012, mese in cui la relazione citata nel comunicato della Segreteria è stata presentata in Consiglio Grande e Generale. Sarebbe bastato, quindi, visto che ci è inizialmente sfuggita, nominare tale relazione (che non conteneva tra l’altro i dati mancanti) nella risposta all’interpellanza per rendercene edotti.
Piuttosto è interessante, nella suddetta relazione, leggere che gli operatori di telecomunicazioni hanno fino a quel momento pagato il canone di concessione del 4,5% calcolato sugli “introiti netti” del traffico telefonico, dato da loro stessi fornito e sulla cui veridicità l’amministrazione faticava a controllare. E’ interessante anche leggere che la richiesta di dati alle società, piuttosto che agli uffici amministrativi, è evidentemente una prassi da tempo, dato che anche in quella relazione è specificato come molti numeri (vedi quelli relativamente al personale) siano stati forniti direttamente dalle società, e non dagli uffici competenti.
Cercheremo comunque di elaborare prima possibile la grande mole di dati che ci sono stati forniti, perché ad un’analisi superficiale sembra concretizzarsi l’impressione diffusa che questo settore sia stato caratterizzato per anni da servizi scadenti e introiti irrisori per le casse dello Stato, a fronte di potenzialità enormi.

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