Claudio Antonelli, Tremonti stringe d’assedio San Marino, Libero Mercato

Claudio Antonelli, Tremonti stringe d’assedio San Marino, Libero Mercato

Tremonti stringe d’assedio San Marino
Vietati i vaglia postali dall’Italia: non sarebbe possibile un’adeguata verifica sulla clientela Gran Consiglio in crisi per la liquidità drenata dallo scudo: si dimette il capo della Vigilanza

CLAUDIO ANTONELLI
Non se ne parlava da un po’ ma la guerra sotterranea tra Italia e San Marino continua. Da ieri non è più possibile effettuare vaglia postali verso gli sportelli del Titano, chiudendo così di fatto l’ultima passibilità di bonifici al di fuori delle normative bancarie e quindi peccabili di scarsa trasparenza. Il segretario della piccola Repubblica Gian Marco Marcucci, con delega ai servizi postali, ha dichiarato di aver appreso per caso della nuova direttiva. Anche perché già lo scorso marzo si parlò del fatto che le Poste italiane potessero bloccare i pagamenti. Almeno per i vaglia superiori ai 5 mila euro. Il problema, fu spiegato allora, nasceva dal fatto che le Poste sono considerate al pari delle banche e in base alla circolare Draghi nasceva il problema dell’adeguata verifica sulla clientela. Si disse in ambienti sammarinesi che del problema se ne sarebbe parlato in commissione mista, a Roma, poi il silenzio.
«Fra Italia e San Marino, ha dichiarato a un giornale locale il segretario Marcucci, «c’è una convenzione del 1923, è un atto ratificato dai due Parlamenti che non si può annullare unilateralmente, senza preavviso». Aggiungendo: «In questo momento stiamo eseguendo tutte le verifiche. Confido che quanto è successo, sia un disguido e non un atto volontario. Non escludo di inviare una nota ufficiale ad alti livelli per denunciare l’accaduto». Cosa che è avvenuta.
Senza però portare ad alcuna soluzione. Come soluzioni non sembrano esserci nelle trattative “fiscali” tra il dicastero dell’Economia italiana e il governo della Rocca. Come dimostra la vicenda della chiusura del canale postale. I vertici politici di San Marino hanno negato di aver chiesto aiuto a Roma per superare la crisi di liquidità post scudo fiscale. Ma il problema è innegabile e dai lavori del Comitato per il Credito e il Risparmio i cittadini – fanno sapere alcuni sammarinesi – attendono di sapere come San Marino reagirà alla crisi, quali prospettive operative possono esserci per gli istituti finanziari affinché la loro redditività non finisca sotto livelli che ne impediscano l’equilibrio dei conti, come sia possibile impostare una politica nei rapporti con l’estero capace di riconquistare in pieno la credibilità del sistema. Tanto più che per la prima volta nella storia della piccola Repubblica la Banca Centrale e il governo si sono chiusi rispettivamente in trincea portando avanti linee politiche ben diverse. Il numero uno della Vigilanza, Ettore Cherubini, ha rassegnato le dimissioni, acuendo ulteriormente le divergenze tra il governo e Banca Centrale. Così martedì mattina si aprirà il Consiglio Grande in seduta segreta, con il riferimento del governo su Banca centrale, per concludersi dieci giorni dopo. Ben 39 punti all’ordine del giorno, tra cui sette progetti di legge in seconda lettura, sei in prima, la ratifica di otto accordi internazionali sullo scambio di informazioni e di quattro convenzioni sulla doppia imposizione fiscale. Ma le nubi continuano ad addensarsi sul Titano e buone stelle di nome Tremonti proprio non ce ne sono.

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