Imponendo, attraverso la Banca d’Italia, agli istituti finanziari italiani, di considerare, dal 1° gennaio 2009, gli istituti finanziari sammarinesi
enti di uno Stato extra Unione Europea, il governo di Roma ha cominciato
l’attacco alla Repubblica di San Marino, minandone l’ossatura economica costituita appunto dal suo sistema bancario e finanziario (dodici banche
e cinquantotto finanziarie).
La situazione che si è creata la descrive, anche nei particolari, Antonella Zaghini su La Voce di Romagna-San Marino.
In Italia ‘gli assegni ed i bonifici bancari‘ sammarinesi ‘che fino al 31 dicembre scorso erano ritenuti delle semplici operazioni fuori piazza, con al massimo un aggravio di tempi e non di costi, adesso si pagano‘.
E si paga fino a 12 euro per un bonifico.
‘Le commissioni bancarie variano da un istituto all’altro. Per esempio depositare su un conto corrente italiano un assegno emesso a San Marino può costare mediamente attorno ai 7 euro di spese fisse, più lo 0,20 per cento di spese variabili sull’importo da versare con un minimo di un euro.
Idem per i bonifici.
Dall’Italia a San Marino si pagano in media 12 euro di commissioni fisse, più lo 0,20% sull’importo anche in questo caso con il costo minimo di un euro.
Poco cambia se il bonifico parte dal Titano diretto in Italia: circa 7 euro di spese fisse e la percentuale dello 0,20 per cento sull’importo con un minimo di un euro per ogni transazione.‘
La Zaghini precisa: ‘ovviamente questa è una media sul prezzo di listino, poi essendo commissioni le banche possono sempre riservarsi‘ di variarle e adattarle alle situazioni.
‘Fino ad ora, invece, non si sono registrati problemi legati all’utilizzo di carte di credito e bancomat.‘