Sale la tensione tra Ecuador e Venezuela, da un lato, e Colombia, dall’altro, dopo lo sconfinamento dell’esercito colombiano in terra ecuadoriana durante un combattimento contro le Farc, e la conseguente interruzione dei rapporti diplomatici con Bogotà.
Il presidente colombiano Uribe ha attaccato il leader venezuelano Hugo Chavez, accusandolo di favorire il genocidio con il suo sostegno ai guerriglieri delle Farc, e ha annunciato che lo citerà davanti al Tribunale internazionale.
L’amministrazione Bush ha fatto sapere che darà tutto il suo appoggio alla Colombia, ma che ogni eventuale problema fra i tre Paesi latino-americani dovrà essere risolto tra gli stessi.
Da un lato, Chavez ha minacciato gli Usa di sospendere la fornitura di petrolio, accusandoli di mirare ad una politica che permetterà ad essi di mettere le mani sul territorio venezuelano, ricco di questa materia prima.
Dall’altro, il presidente ecuadoriano Rafael Correa ha organizzato un tour di cinque tappe in Sud-America per chiedere sostegno agli altri Paesi, che hanno unanimemente criticato la politica di Uribe.
In particolare, Correa ha reso noto che, prima dell’attacco colombiano alle Farc, aveva ottenuto con i guerriglieri un accordo per la liberazione di numerosi ostaggi, tra cui probabilmente la stessa Ingrid Betancourt. Di tale operazione Uribe era a conoscenza!
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