Commissione Affari di Giustizia

Commissione Affari di Giustizia

In riferimento alla mancata nomina del consigliere Pasquale Valentini a membro della Commissione Affari di Giustizia, in sostituzione del collega Fillipo Tamagnini, mi sembra doveroso fare alcune considerazioni.

Nelle varie Commissioni Consiliari sono assegnati ai gruppi consiliari un numero di membri proporzionale alla consistenza numerica complessiva della propria rappresentanza parlamentare. Ogni gruppo, quindi, esprime i propri candidati che poi sono votati dal Consiglio Grande e Generale. Il regolamento consiliare impone che tutti i candidati ottengano un numero di voti pari ai due terzi dei componenti, quindi una maggioranza qualificata. Per questo motivo i vari gruppi consiliari, per prassi istituzionale, correttezza reciproca e senso di responsabilità per il corretto funzionamento degli organismi istituzionali, esprimono vicendevolmente il proprio voto favorevole per tutti i candidati, al fine di insediare nella loro completezza le varie commissioni.

Purtroppo nella votazione per il candidato Valentini, una parte dell’opposizione è venuta meno a questa prassi commettendo grave scorrettezza. Infatti, ai trenta voti dei consiglieri di maggioranza si sono aggiunti solo pochi voti delle opposizioni. Si è giustificato questo comportamento esprimendo perplessità sulla nomina di Valentini nella Commissione Giustizia, adducendo che la sua ventilata successiva nomina a Presidente della Commissione sarebbe stata inopportuna in quanto segretario di partito. Anche in questo caso si è commesso una scorrettezza in quanto non compete al Consiglio Grande e Generale nominare il Presidente della Commissione Affari di Giustizia, ma alla commissione stessa appositamente convocata. Solo a quel ambito dovevano competere le valutazioni sulla ventilata candidatura di Valentini, che comunque rimane certamente persona degna ed autorevole.

Per di più, in passato sono state fatte nomine nella commissione giustizia di consiglieri che certamente potevano essere contestati sul piano dell’opportunità, credibilità personale od altre considerazioni, ma ciò non è mai avvenuto, nel rispetto della correttezza e senso di responsabilità.

Infine, per quanto attiene alla presunta lotta per la nomina del futuro Presidente della Commissione, sono quanto mai fantasiose le illazioni su presunti veti personali di Alleanza Popolare su questo o quel candidato.

San Marino, 21 ottobre 2009

Roberto Giorgetti

Capo Gruppo di Alleanza Popolare

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