Commissione consiliare Affari Esteri di San Marino, seduta pomeridiana di lunedì 16 giugno 2025

Commissione consiliare Affari Esteri di San Marino, seduta pomeridiana di lunedì 16 giugno 2025

Torna a riunirsi, nella giornata di lunedì 16 giugno, la Commissione Consiliare Permanente Affari Esteri, Emigrazione ed Immigrazione, Sicurezza e Ordine Pubblico, Informazione

I lavori – recita il report di Askanews – si aprono con la seduta segreta e i Commi numero 2  – Concessione della residenza anagrafica ai sensi dell’art.16 comma 3, lettera a) della Legge n.118/2010 e successive modifiche; concessione della residenza anagrafica ai  sensi dell’art.16 comma 3-bis lettera a), lettera b) della Legge n.118/2010 e successive modifiche -; numero 3 – Concessione del permesso di soggiorno ordinario ai sensi dell’art.16 comma 3, lettera a) della Legge n.118/2010 e successive modifiche) – e numero 4: riferimento del Segretario di Stato per gli Affari Esteri in merito all’Accordo di Associazione con l’Unione Europea.

In seduta pubblica il comma 5, riferimento, ai sensi dell’art. 27, commi 1 e 7 della Legge n.14/2023, sulle convenzioni fra la Segreteria di Stato per gli Affari Esteri e agenti diplomatici e consolari, e il comma 6: esame, ai sensi dell’art. 1, ultimo comma, della Legge n. 13/1979 così come modificato dall’art. 1 della Legge n. 100/2012, dell’Accordo tra il Governo della Repubblica di San Marino e il Consiglio Federale Svizzero relativo allo scambio di giovani lavoratori. Nel finale un brevissimo riferimento riguardante la conferenza internazionale sulla questione palestinese che si sarebbe dovuta svolgere presso il Palazzo di Vetro dell’ONU.

Di seguito una sintesi dei lavori

Comma 6: esame, ai sensi dell’art. 1, ultimo comma, della Legge n. 13/1979 così come modificato dall’art. 1 della Legge n. 100/2012, dell’Accordo tra il Governo della Repubblica di San Marino e il Consiglio Federale Svizzero relativo allo scambio di giovani lavoratori.

Segretario di Stato Luca Beccari: Questo è un accordo sul quale abbiamo insistito molto e che abbiamo firmato a Berna, in occasione della mia ultima visita ufficiale. Desidero ringraziare sentitamente il Ministro degli Esteri svizzero, che ci ha sostenuti nella definizione di questa intesa.  Non è semplice raggiungere accordi in materia di lavoro con la Svizzera, che ha un approccio molto specifico e conservativo. Tuttavia, questa intesa consentirà finalmente ai giovani, tra i 18 e i 35 anni, cittadini dei due Paesi, di accedere a impieghi nell’uno o nell’altro Stato, con l’obiettivo di perfezionare le proprie competenze professionali, lavorative e linguistiche.  Non sono pochi i sammarinesi che, nel corso degli anni, hanno avuto questa esigenza e che, per soddisfarla, hanno dovuto fare ricorso al passaporto italiano. Anche in questo caso, quando si parla di sovranità, ci si rende conto che la si perde non tanto per decisioni allineate con quelle di altri Stati, ma per l’impossibilità di esercitare pienamente i diritti con i propri documenti.  L’accordo prevede inizialmente un tetto massimo di 20 unità, che può comunque essere considerato un buon punto di partenza. Consentirà a molti giovani di confrontarsi con la realtà svizzera, in sinergia con percorsi lavorativi, soprattutto post-universitari. Non sono pochi, infatti, i nostri studenti che hanno studiato in Svizzera e che si sono trovati esclusi da possibilità di inserimento in realtà come multinazionali o banche svizzere.  Ritengo che questo accordo sia un buon punto di partenza per rafforzare le relazioni con la Svizzera e ringrazio ancora le autorità elvetiche per aver compreso e sostenuto questa nostra esigenza.

Nicola Renzi (RF): Ci tenevo a dire che questo accordo è molto importante e utile per noi. Ricordo quanti sammarinesi, in passato, sono stati costretti a cercare una cittadinanza diversa da quella di origine per poter lavorare in Svizzera. Oggi, invece, questo accordo restituisce dignità e riconoscibilità al nostro Paese e alla nostra realtà statuale.  Accogliamo con favore questo risultato e riconosciamo il merito dell’iniziativa, indipendentemente da chi l’abbia firmata. È un accordo utile al Paese e, per questo, lo riconosciamo con convinzione.  Tengo anche a sottolineare il ruolo del politico svizzero Ignazio Cassis, che il Segretario ha menzionato. È un vero amico del nostro Paese, sempre molto attento. Lo invitai per la prima volta a tenere un’orazione ufficiale, che poi si tenne nella legislatura successiva, quando il Segretario Beccari era agli Esteri. È stato sempre una persona disponibile, attenta e aperta al dialogo.  Con lui abbiamo condiviso anche un percorso non semplice nel quadro delle negoziazioni con l’Unione Europea. Sebbene avessimo accordi di associazione differenti, il nostro tavolo dei piccoli Stati e quello svizzero hanno proceduto parallelamente per molto tempo, anche con battute d’arresto. Il confronto con la parte svizzera è sempre stato proficuo e utile per noi, e spero anche per loro.  Abbiamo saputo coltivare un rapporto istituzionale e personale che non è scontato. Questo va soprattutto nell’interesse dei nostri cittadini e di quei giovani che, da oggi, potranno andare a lavorare in Svizzera fieri del loro passaporto sammarinese, senza dover ricorrere a escamotage legati alla cittadinanza.

Antonella Mularoni (RF): Molti giovani sammarinesi che volevano andare in Svizzera lo facevano proprio per lavorare nel settore finanziario di quel Paese. Questo accordo, stipulato con un Paese amico — piccolo, ma comunque molto più grande di noi — che è fuori dall’Unione Europea ma a essa strettamente legato, sarà fondamentale.  Ci aiuterà a qualificare e sviluppare la nostra realtà, permettendo ai nostri giovani di acquisire competenze strategiche da mettere a disposizione del Paese, una volta che il nostro sistema finanziario avrà trovato una nuova collocazione e sarà tornato competitivo a livello internazionale.  A quel punto, avremo bisogno di risorse giovani e qualificate, capaci di competere e dialogare senza difficoltà con le risorse umane delle istituzioni finanziarie estere. Plaudo quindi alla firma di questo accordo e sono felice per i giovani.

Matteo Zeppa (Rete): Mi scuso se esco momentaneamente dal tema, ma desidero porre una domanda al Segretario. Non essendoci un comma specifico per le comunicazioni, mi permetto di intervenire ora.  Era prevista per domani, presso il Palazzo di Vetro dell’ONU, una conferenza internazionale sulla questione palestinese, promossa da Arabia Saudita e Francia, alla quale anche San Marino avrebbe dovuto partecipare.  Tuttavia, circolano notizie secondo cui la conferenza sarebbe stata sospesa, a causa dell’oscena guerra nuovamente perpetrata dal regime israeliano. Si dice anche che siano stati inviati cablogrammi da parte degli Stati Uniti, nei quali si invitavano i Paesi amici a non partecipare.  Vorrei sapere ufficialmente se questa conferenza di pace, che era prevista per domani e che avrebbe incluso anche il riconoscimento dello Stato di Palestina, sia effettivamente stata annullata o meno.

Segretario di Stato Luca Beccari: Vi confermo quanto segue.  Il 13 giugno, in serata — nella notte, per la precisione — abbiamo appreso che Francia e Arabia Saudita, organizzatori della conferenza internazionale sulla questione palestinese prevista al Palazzo di Vetro delle Nazioni Unite, hanno comunicato a tutti i partecipanti che, vista la situazione attuale e l’impossibilità di garantire la partecipazione in sicurezza di numerosi Paesi, in particolare di quelli provenienti dall’area mediorientale, è stato deciso di avviare formalmente la conferenza nella giornata di domani, ma di sospenderla immediatamente dopo.  Di fatto, quindi, tutti i leader che avevano confermato la loro partecipazione non vi prenderanno parte. Conseguentemente, neanche noi parteciperemo. Io stesso avevo confermato la partecipazione della Repubblica di San Marino e mi stavo preparando a partire, ma a questo punto non sarà più necessario.  Parteciperà comunque il nostro ambasciatore, rappresentante permanente, per capire se esista già un’ipotesi di nuova data o se questa dovrà ancora essere definita. È evidente che l’escalation della crisi ha spinto gli organizzatori a sospendere l’iniziativa.  Tengo però a ribadire che, al di là delle notizie che sono circolate, noi abbiamo confermato la nostra partecipazione e lo abbiamo fatto anche agli amici americani.

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