Commissione consiliare Finanze di San Marino, seduta della mattina di martedì 21 gennaio 2025

Commissione consiliare Finanze di San Marino, seduta della mattina di martedì 21 gennaio 2025

Nella giornata di martedì 21 gennaio, in Commissione Consiliare Permanente III, prosegue l’esame in sede referente del progetto di legge “Misure per il consolidamento, lo sviluppo economico, il contenimento dei costi e disposizioni in materia fiscale”.

Lo precisa il report di Askanews, che aggiunge: “Al vaglio, alla ripresa dei lavori, l’articolo 19 (modifica della normativa e dell’importo mensile degli assegni familiari). Si discute un emendamento di Repubblica Futura riguardante il “congedo di genitorialità” per entrambi i genitori lavoratori. L’emendamento viene respinto, ma con l’impegno del Governo ad approfondire il tema nell’ambito di un progetto di legge generale. Sempre in tema di genitorialità e sostegno alla famiglia, sono presenti altri cinque emendamenti di RF: indennità per l’astensione dal lavoro delle lavoratrici autonome che abbiano intrapreso l’attività da meno di tre anni; congedo di paternità (con innalzamento dei giorni di permesso retribuito da dieci a venti); permessi per visite mediche dei figli; permessi per malattia dei figli; congedo per prestatori di assistenza. I vari emendamenti sono respinti, ma con segnali di apertura da parte del Congresso di Stato che intende avviare una riflessione nell’ambito del Pdl.

Nicola Renzi (RF) spiega la ratio dell’emendamento sul congedo di paternità. “Vogliamo raddoppiare i giorni di congedo per paternità. Ad oggi sono dieci, li vogliamo portare a venti. Noi riteniamo che sia assolutamente necessario. I dieci giorni che sono previsti oggi sono veramente un’inezia. Lo stesso settore pubblico ha delle regole per maternità e paternità che sono molto, molto stringenti. Se crediamo davvero nella genitorialità e nella volontà di sostenere chi vuole fare figli, possiamo fare delle scelte di massima o delle scelte di minima”. Segretario di Stato Stefano Canti: “Per quanto riguarda l’emendamento, come tutti gli altri presentati, pur essendo un provvedimento che ha una sua ratio, vorremmo ragionare nell’ambito del progetto di legge che stiamo valutando”. Emanuele Santi (Rete): “Sono d’accordo, se vogliamo cercare di agevolare le famiglie, sul prevedere qualche giorno di permesso in più. Ritengo che possa essere un intervento di buon senso”. Gaetano Troina (D-ML): “Esprimo anche da parte nostra il sostegno a questo emendamento. Non so se venti sia il numero di giorni giusto, ma riteniamo che possa comunque essere un provvedimento di buon senso. Fare una riflessione ampia sul ruolo del padre nell’ambito dell’organizzazione familiare, dal nostro punto di vista è importante”. Sara Conti (RF): “Vorrei ribadire l’importanza di dare dei segnali rispetto a questa tematica. Stiamo vedendo che questa tendenza nei Paesi europei è in movimento. Paesi virtuosi sono ad esempio Regno Unito e Irlanda, dove i giorni sono quindici, al pari di Belgio e Svizzera. In Francia addirittura sono più di venti. In ragione del fatto che i nostri numeri sono così bassi, potremmo pensare di dare dei segnali forti. Parliamo di 140 nascite nell’ultimo anno, sono veramente poche”.

Quanto all’emendamento riguardante il congedo per prestatori di assistenza, chiarisce Nicola Renzi (RF), “la prima modifica che apportiamo è quella che estende la durata del congedo dai quattro quinti all’intero orario di lavoro settimanale. Inoltre, al fine di favorire l’occupazione, proponiamo che le imprese che assumono lavoratori che usufruiscono dei congedi abbiano altresì diritto ad un rimborso mensile pari al 5% della retribuzione del lavoratore corrispondente  alle ore effettivamente non lavorate, a carico della Cassa, da erogarsi attraverso forme di liquidazione che saranno stabilite  con circolare dell’ISS. Questo è un problema molto sentito dalle famiglie e riguarda casi di conclamata gravità. Purtroppo abbiamo avuto segnalazioni di persone che avevano a carico parenti molto bisognosi di aiuto e che sul lavoro hanno avuto effettive discriminazioni. Da un lato l’imprenditore ha necessità di avere lavoratori che non siano soggetti a continui periodi di assenza, ma dall’altro lato c’è la necessità per i lavoratori di poter accudire i propri cari senza perdere il posto. Vi prego, mettete mano in tempi celeri a queste problematiche, perché sono molto sentite”. Segretario di Stato Stefano Canti: “Mi è stato chiesto quali sono le tempistiche di valutazione di queste ricognizioni che stiamo mettendo in piedi. L’ordine del giorno della maggioranza ha delineato dei tempi molto chiari. È prevista una relazione su tutti gli incentivi a sostegno di genitorialità e famiglia entro il mese di marzo 2025. Ritengo questo un buon richiamo da parte delle opposizioni e le invito a sottoscrivere l’Odg sul tema”. Emanuele Santi (Rete): “Qui si parla di casi in cui le famiglie vanno in seria difficoltà. A nostro avviso è un punto di vista che va approfondito. Faccio riferimento a uno degli articoli precedenti, specie quando si parla di lavoratori disabili: abbiamo parlato di quella legge che non è pienamente applicata per le aziende con più di 40 dipendenti che avrebbero l’obbligo di assumere anche persone disabili. E’ un tema che ricomprende tante soluzioni. Un ragionamento va sicuramente fatto”. Gaetano Troina (D-ML): “Esprimiamo apprezzamento per questo emendamento che serve a dare un aiuto in più a chi ha necessità di richiedere un congedo per prestare assistenza ai componenti della famiglia. E’ un intervento indubbiamente migliorativo in quanto si vanno a prevedere ulteriori incentivi per chi usufruisce di questo tipo di congedo”. “E’ importante sapere quale sarà la road map che Governo e maggioranza intendono seguire per addivenire alle modifiche urgenti della legge” evidenzia Sara Conti (RF). “Ci sono persone che hanno necessità di modellare l’orario di lavoro sull’assistenza che devono fornire ai familiari. Questo può costituire una discriminazione. Il comma 7-bis va proprio nella direzione di evitare queste discriminazioni”.

Il dibattito prosegue con l’esame di un emendamento di RF che propone l’istituzione della figura del caregiver. “Qua siamo davvero in un territorio che va toccato con la più alta sensibilità – spiega Nicola Renzi (RF) -. Abbiamo impostato il nostro metodo di accudimento sul sistema delle badanti. Questa è stata la scelta, forse anche non consapevole. Forse sarebbe opportuno fare dei passaggi per consentire ai figli della persona anziana di effettuare il vero e proprio lavoro dell’accudimento. Ricordo la legislatura 2012-2015: sono state fatte delle battaglie enormi, ma non si è arrivati fino in fondo alla realizzazione. In quella legislatura il mood era un altro, c’era la necessità di risparmio. Questa dovrebbe essere la legislatura nella quale riusciamo ad affrontare di petto questo tema che ha a che fare con la sofferenza di varie famiglie”. Iro Belluzzi (Libera): “Pensiamo a quello che sono costate le badanti dagli anni duemila ad oggi. A quanti denari della Repubblica sono andati fuori territorio. È stridente che ad oggi ancora si presentano degli emendamenti come se fossero delle novità”. Gaetano Troina (D-ML): “Questo emendamento prevede l’individuazione di una figura che oggi ha grande rilevanza. Andare a normare la figura del caregiver, è un intervento lodevole e meritevole. Da un lato si consente a chi non ha altro lavoro di svolgere questa attività, dall’altro lato si permette al familiare di avere accanto una persona cara che si prende cura di lui. Inoltre non vi è la necessità di ricorrere ad una figura esterna, sempre più difficile da reperire”. Emanuele Santi (Rete): “Se n’è parlato tanto anche nella precedente legislatura. Il problema è soprattutto a livello economico. Mentre oggi il costo della badante è a carico della famiglia, in questo caso si cambia il paradigma; è lo Stato che paga un familiare per rimanere a casa. Il nocciolo della questione è proprio qui. Però è un tema che va affrontato con la contezza dei dati. So che più o meno una badante ha uno stipendio di mille o 1.100 euro netti”. Sara Conti (RF): “Rendiamo effettivamente costruttivo questo lavoro che stiamo facendo. Anche se non c’è l’idea di accogliere gli emendamenti, utilizziamo il nostro tempo per portare avanti questi ragionamenti e avere una base dalla quale partire”. Nicola Renzi (RF): “Abbiamo assistito all’intervento di un commissario che è stato redarguito da un altro commissario perché non si deve intervenire. Io devo ricordare che stare qui e fare questo lavoro è complesso e articolato. Noi come opposizione ci siamo fatti carico di una scelta che non era scontata. C’è qualcuno che pensa che quelli che vengono qui vogliono perdere tempo. La maggioranza evidentemente non vuole il confronto”. Gian Nicola Berti (AR): “Devo rispondere perché tirato in ballo. Faccio notare che se stiamo ragionando di latino e uno parla in greco, allora prende zero. Il testo di legge che stiamo esaminando riguarda le misure per il consolidamento, lo sviluppo economico, il contenimento dei costi e disposizioni in materia fiscale. Sono diverse ore che stiamo parlando di argomenti che non hanno diritto di cittadinanza in questo testo. Evidentemente si vuole soltanto perdere tempo e utilizzare quel sistema poco civile di introdurre testi di legge che non c’entrano nulla”. L’emendamento è infine respinto.

I lavori vengono interrotti per consentire una mediazione su un Ordine del giorno condiviso al fine di apportare eventuali correttivi alla legge n.129/2022 per migliorarne l’efficacia con misure a sostegno della natalità, della famiglia e della genitorialità, attraversando una valutazione complessiva degli strumenti vigenti, impegnando il Congresso di Stato entro il mese di marzo 2025 “a relazionare alla Commissione Consiliare I e alla Commissione Consiliare IV” in merito “agli incentivi e alle misure a sostegno di genitorialità e famiglia, all’analisi dei dati degli effetti prodotti dalle misure in essere, alla proposta di nuove misure valutando quelle avanzate sotto forma di emendamento al Pdl Sviluppo dalle opposizioni”, toccando tematiche come centri estivi, denatalità, asili, etc.

L’ordine del giorno è quindi approvato all’unanimità.

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