Commissione Consiliare, seduta pomeridiana. Resoconto Agenzia Dire

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 COMUNICATO
STAMPA

LUNEDI’  28 SETTEMBRE

La discussione
odierna si è aperta con l’esame in sede referente del progetto di legge di
iniziativa popolare “Modalità paritaria di trasmissione del cognome”. Il
progetto di legge è stato approvato con 10 voti favorevoli, 0 contrari e 3
astenuti. Successivamente il Cgg ha iniziato l’esame del progetto di legge “
Trattamento economico e normativo relativo al personale incaricato per
l’insegnamento della religione cattolica nelle scuole della Repubblica di San
Marino”. La seduta si è chiusa con l’approvazione dell’articolo 2. I lavori
riprenderanno dall’esame dell’articolo 3

COMMA 2. Esame in sede referente del progetto di legge di iniziativa legislativa
popolare “Modalità paritaria di trasmissione del cognome”

Vanessa Muratori (Proponente): Con questa
innovazione si intende eliminare una barriera che impediva la parità di genere.
La proposta di legge intende far si che anche San Marino si adegui a quanto già
esistente in numerosi Stati europei. La trasmissione del cognome in via materna
rappresenta un aspetto simbolico non secondario sulla strada di una equilibrata
società che metta tutti gli individui portatori degli stessi diritti. Se questo
provvedimento sarà accolto dal Cgg si permetterà al momento della registrazione
del neonato allo stato civile che i genitori possano di comune accordo
scegliere quale cognome attribuire al neonato: il cognome del padre, della
madre o di entrambi in ordine alfabetico.

Lorella Stefanelli (Pdcs Ns): Le parole della presentatrice del progetto di legge mi confortano. Con
questo progetto di legge non stravolgiamo il nostro ordinamento giuridico ma
diamo il diritto di scelta ai genitori. Se i genitori vogliono continuare con
il cognome paterno bene altrimenti viene data la possibilità di utilizzare
cognome materno. Molto soddisfatta.

Francesca Michelotti (Su): Legge che colma una lacuna del nostro ordinamento. E rappresenta
ulteriore tassello per consentire il raggiungimento di quella parità giuridica
tra uomo e donna che nel nostro paese non è del tutto compiuta. Mi auguro che
questo clima collaborativo possa essere confermato anche in sede di
commissione.

Gian Nicola Berti (Pdcs Ns): Il consigliere Michelotti parlava di passo avanti in ordine a una
politica paritaria. A mio avviso, siccome non esistono distinzioni tra uomo e
donna ma si deve solo parlare di individuo, non parlerei di parità di genere.
Mi sembra siano polemiche che appartengono al passato. Da un punto di vista
tecnico devo sottolineare alcuni aspetti. Con un nome nuovo nasce una identità
nuova? L’impianto normativo in sé non penso vada bene. Potrebbe essere oggetto
di richiami

Francesco Morganti (Psd): Mi riservo di intervenire in sede di analisi dell’articolato. Ringrazio
Vanessa Muratori per essere arrivati a questo testo piuttosto condiviso

Grazia Zafferani (Rete): Questa innovazione intende eliminare una delle rimanenti barriere che
impediscono la parità di genere. Vorrei sottolineare l’importanza di queste
tematiche dato che il commissario dell’Onu ci ha bacchettato parecchio
ultimamente.

Franco Santi (Civico 10): Vorrei capire il commissario Berti che idea ha per regolamentare al
meglio questi dubbi che ha espresso. Colgo in maniera molto positiva quello che
è avvenuto con il progetto di legge presentato da Vanessa Muratori.

Giancarlo Venturini (Segretario di Stato agli Interni): Abbiamo raggiunto un risultato importante. Dopo i vari confronti e le
varie problematiche espresse questa proposta di legge mette un ulteriore
tassello per garantire la parità di genere.

Vanessa Muratori (Proponente): Passati due anni dalla presentazione di questo progetto. Confronto lungo
ma  ben venga se è fruttuoso. 

Si è poi passati all’esame dell’articolato:

Anna Maria Muccioli (Pdcs Ns): Questo provvedimento introduce nel nostro ordinamento la trasmissione
paritaria del cognome dunque direi che si tratta di un passaggio molto
importante. Ai genitori viene poi lasciata la possibilità di scegliere il
cognome da attribuire ai propri figli. Il confronto in Aula è stato positivo e
ha portato ad un risultato prezioso per il nostro paese. 

Franscesca Michelotti (Su): Non è esattamente quello che ci aspettavamo ma è un notevole passo
avanti. Non c’è stato accordo su norma transitoria e perciò ci asteniamo sul
provvedimento. Riteniamo comunque un notevole passo avanti questa legge.

Vanessa Muratori (Proponente): Questo progetto di legge offre possibilità inedite dunque è positivo.
Dispiace che la legge ribadisca che la normalità prevede che sia il cognome
maschile ad essere utilizzato per il figlio e non quello femminile. 

Il progetto di legge è stato approvato. Favorevoli (10)
Contrari (0) Astenuti (3)

COMMA 3. Esame in sede referente del progetto di legge
“Trattamento economico e normativo relativo al personale incaricato per l’insegnamento
della religione cattolica nelle scuole della Repubblica di San Marino”

Giuseppe Maria Morganti (Segretario di Stato Istruzione e
Cultura) :
L’esigenza di uniformare il trattamento normativo ed
economico degli insegnanti di religione che prestano servizio presso le scuole
della Repubblica di San Marino a quello degli altri insegnanti ha reso
indispensabile il presente progetto di legge. Il provvedimento trae origine
dall’Accordo stipulato il 16 maggio 2013 tra il Congresso di Stato e la Diocesi
di San Marino. Gli insegnanti di religione non sono titolari di contratti di
lavoro a tempo indeterminato bensì di incarichi conferiti loro annualmente
previo benestare della Curia Vescovile Feretrana. Ciò impedisce di riconoscere
loro istituti quali l’anzianità di servizio e conseguentemente gli scatti di
anzianità e le indennità di funzione proprie degli insegnanti di altre
discipline. Il personale in oggetto però beneficia già degli stessi istituti
previsti per gli insegnanti incaricati a tempo indeterminato compresi quelli
previsti dall’Accordo citato quali l’aspettativa post partum e i permessi
annuali retribuiti e non retribuiti previsti per gli incarichi a tempo
determinato. Difficile è invece introdurre per legge l’aspettativa per malattia
di un familiare poiché nel pubblico impiego non è prevista questa forma di
aspettativa sia per il personale incaricato a tempo determinato che a tempo
indeterminato. La legge infine non prevede una norma specifica che impegna il
Governo nella definizione di un nuovo accordo con la santa Sede così come
previsto nell’atto sottoscritto il 16 maggio 2013 ma ciò continua a
rappresentare un impegno di valore politico. 

Mariella Mularoni (Pdcs Ns): La legge nasce da un’esigenza di uniformità di trattamento degli
insegnanti. Non hanno i medesimi diritti degli altri insegnanti e permangono in
uno stato di precarietà. Auspico che il progetto di legge trovi adeguata
condivisione tra tutte le forze politiche. 

Franco Santi (Civico 10): Questo progetto di legge nasce dall’esigenza di dare attuazione a un
accordo sottoscritto tra P.A. e la Diocesi San Marino-Montefeltro. Accordo che
però è stato bocciato dal Cgg. Stiamo andando contro la volontà del Consiglio.
Non solo. Si continua a dire che si tratta di fare questo provvedimento per
mettere sullo stesso piano gli insegnanti di religione con i loro colleghi di
altre materie mentre non si prende in considerazione tutto l’inquadramento
dell’insegnante di religione rispetto ai colleghi. E’ un’operazione di
mistificazione. L’insegnante di religione ha una modalità di accesso al posto
di lavoro differente da tutti gli altri. Tanto che sono inseriti nell’allegato
F. Detto questo credo che qualcosa vada fatta per lavoratori che vivono
situazione di precarietà. Ma io vorrei che l’approccio cambiasse. Si vada a
ragionare a tutto tondo sull’insegnamento di religione mettendolo sullo stesso
piano degli altri insegnamenti. Fortemente contrario all’approccio del Governo
a questo provvedimento.

Francesca Michelotti (Su): Contrari a questo progetto di legge che arriva per recuperare il famoso
accordo bocciato dal Consiglio Grande e Generale nel 2013. Siamo costretti ad
intraprendere una nuova discussione quando il Cgg si era già espresso. E’ vero
che dobbiamo affrontare con sensibilità le problematiche di chi vive una
situazione di precarietà. Questa preoccupazione però non dobbiamo averla solo
noi ma anche la Diocesi. Noi non possiamo aprire delle categorie privilegiate o
delle categorie differenti. La Diocesi deve rendersi conto che noi viviamo in uno
Stato di diritto. La battaglia non va combattuta qui ma nell’ambito dei
rapporti con la Diocesi. Solo quando la Diocesi avrà ritirato ogni sua pretesa
su possibilità di revoca e sul riconoscimento dell’idoneità, gli insegnanti di
religione saranno a pieno titolo come gli altri. Questa battaglia il Segretario
Morganti non la deve combattere in Consiglio. I diritti dei professori di
religione diventeranno diritti quando la Diocesi smetterò di pretendere di dare
imprimatur. 

Grazia Zafferani (Rete): Questo progetto di legge prevede che un insegnante scelto dalla Curia
debba sottostare alle stesse norme degli insegnanti selezionati dalla P.A.
Ricordo che il 25 ottobre 2013 discutemmo in Cgg tale accordo che venne
bocciato dall’Aula e dalla maggioranza. L’accordo dunque non è più vigente
perché non è stato ratificato. Atteggiamento non rispettoso del Consiglio
Grande e Generale. Quanto costerà questa legge che andrà ad aiutare chi è
assunto grazie al riconoscimento della Curia? Contrari alla parificazione del trattamento
economico del professore di religione con quello degli altri professori. 

Le
repliche:

Mariella Mularoni (Pdcs Ns): Gli insegnanti di religione vengono arruolati sulla base delle pubbliche
graduatorie. In base ai titoli e ai requisiti richiesti.  

Giuseppe Maria Morganti (Segretario di Stato
all’Istruzione):
E’ vero c’è stata la definizione di un
accordo poi bocciato dal Cgg ma nel frattempo sono stati fatti tanti passi in
avanti in più. Per quanto riguarda il reclutamento degli insegnanti (laici)
assicuro che questo viene fatto attraverso le graduatorie pubbliche. Oggi a mio
avviso sono da considerare lavoratori svantaggiati. Noi stiamo cercando di fare
una battaglia di equiparazione dei diritti.

Franco Santi (Civico 10): Dobbiamo riaffermare dei principi: Stato laico e regole uguali per
tutti. Con questo provvedimento continuiamo ad intervenire per dare una
soluzione ad un problema sbagliando. Introduciamo norme ad hoc che andranno ad
inficiare nel futuro altre situazioni. Quando si affrontano i problemi occorre
farlo non con l’idea di mantenere una certa tradizione anacronistica.

 

Si è poi passati all’esame dell’articolato:

All’articolo
1 Sinistra Unita, Civico 10 e Rete presentano un emendamento abrogativo.
Michelotti
(Su): Discriminazione tra insegnanti laici e sacerdoti. Un passo che ci costerà
molto caro. Viene riconosciuto il decimo livello per gli insegnanti delle
scuole superiori, il nono per gli insegnanti delle scuole medie e l’ottavo per
le scuole elementari. Inoltre c’è un’indennità di funzione di circa 250 euro.
Stiamo riconoscendo molte risorse economiche aggiuntive a queste 10-11 persone.
Santi (Civico 10): Vorrei chiedere al Segretario la ratio del comma 2
dell’articolo 1? Mularoni (Pdcs Ns): Volevo precisare che per quanto riguarda
il distacco, gli insegnanti di religione, che svolgono le medesime funzioni dei
colleghi, vengono distaccati in base al decreto del 2014. Le retribuzioni?
Prendono le stesse retribuzioni degli altri insegnanti. Stefanelli (Pdcs Ns):
L’aspettativa è stata formulata nello stesso modo del decreto delegato del 2012
sull’ultima stabilizzazione. Non è un qualcosa creato per gli insegnanti di
religione ma è stato mutuato da una norma generale. Carattoni (Psd): I
requisiti per poter accedere ai benefici del presente articolo devono essere
maturati al primo gennaio 2013. E si può usufruire di questi benefici dall’anno
scolastico in corso. Morganti (Segretario di Stato Istruzione): Facciamo
un’operazione di sinistra mettendo tutti i lavoratori sullo stesso piano. Anche
la maggioranza presenta un emendamento all’articolo 1.
Stefanelli (Pdcs
Ns): Chiediamo di aggiungere al comma 1 le parole “precedentemente all’anno
scolastico 2015/2016”. Gli effetti economici decorreranno dall’anno scolastico
2015/16 ossia da questo mese di settembre.

L’emendamento
presentato dalla minoranza è respinto. Approvato l’emendamento presentato dalla
maggioranza.

All’articolo
2 Rete, Sinistra Unita e Civico 10 presentano un emendamento abrogativo.
L’emendamento è respinto.

La
seduta è sospesa. I lavori riprenderanno alle 21.15

San Marino
28/09/2015

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