Commissione Finanze, 14 novembre, seduta mattutina. Agenzia Dire

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VENERDI’ 14 NOVEMBRE – MATTINA

In mattinata inizia il dibattito e l’esame del progetto di legge “Disposizioni in materia di Edilizia sovvenzionata”.

All’Articolo 2, “Definizione di nucleo familiare”, C10 ritira l’emendamento in quanto analogo alla nuova versione del governo.

All’Articolo 3, “Aventi diritto al contributo dello Stato”, sono diversi gli emendamenti presentati dalla minoranza. Dopo un lungo confronto l’articolo viene modificato dal segretario di Stato, recependo i contenuti di tre emendamenti di Civico 10 e uno di Su. I commissari di minoranza ritirano quindi le proprie proposte inserite nella nuova versione del testo: viene infatti aggiunta, quale condizioni per l’accesso al mutuo agevolato, l’impossibilità di detenere immobili all’estero, come sollecitato da C10 e Su.  La nuova versione esclude inoltre quale fattore di esclusione dal credito agevolato la proprietà di terreni agricoli, come richiesto da C10. Infine quale condizioni di esclusione si alza inoltre la soglia della rendita catastale concessa per un fabbricato di proprietà, che passa da 600 a mille euro. Viene respinto invece un emendamento di C10 che non era stato accolto nella versione modificata, volto ad escludere portici e balconi dalla superficie considerata calpestabile.

Il dibattito dei commissari  sul punto 2 di questo articolo occupa larga parte della mattinata: alcune proposte avanzate da C10, quelle poi accolte, sono condivise anche dai commissari di maggioranza. Quindi Roberto Ciavatta di Rete, Paolo Crescentini e Rossano Fabbri di Ps, Tony Margiotta, Su propongono di fermare l’esame dell’intero articolato, per aprire una riflessione più ampia sulla legge e un confronto più approfondito, visto anche la necessità di intervenire, secondo loro, su molti articoli successivi. Molto critico Rossano Fabbri, Ps, per cui il principio alla base dell’intera legge è quello di impedire l’erogazione di mutui agevolati a chiunque, da qui la necessità di mettere in discussione tutto il provvedimento. Diversamente, il segretario di Stato Belluzzi respinge la proposta di sospendere l’esame dell’intero provvedimento, spiega che tre emendamenti di C10 sono accoglibili e legge la nuova versione. L’articolo 3 viene infine approvato con 8 voti a favore, 1 contrario e 1 non votante.

All’Articolo 5, “Prestiti assistiti dal contributo statale”, C10 ritira i suoi emendamenti: il primo perché conseguente ad un emendamento non accolto in precedenza. Il secondo, per abrogare l’esclusione dal finanziamento per importi inferiori  a 80 mila euro, è ritirato perché viene ritenuta accettabile la mediazione proposta  dal segretario Belluzzi di abbassare la soglia a 40 mila euro. Approvato l’articolo la seduta viene interrotta e i lavori riprenderanno nel pomeriggio.

Di seguito una sintesi degli interventi.

Comma 5. Esame in sede referente del progetto di legge “Disposizioni in materia di Edilizia Sovvenzionata”

Iro Belluzzi, segretario di Stato per il Lavoro: “L’unica cosa che voglio rimarcare è il fatto che con la riforma andiamo a stravolgere la filosofia della 110 del 1994. Si sostiene l’acquisto per determinate fasce della cittadinanza, andando a eliminare completamente quella che è la funzione politica nella gestione dell’edilizia sovvenzionata. Venivano concessi mutui anche a coloro privi di reddito. Non è accettabile che la collettività si faccia carico di ciò. Chi non ha le capacità economiche per poter affrontare un percorso come quello dell’acquisto della prima casa è giusto che venga aiutato dallo Stato diversamente Molti dei denari che la collettività ha messo a disposizione sono stati elargiti a pioggia. A volte ci siamo trovati dinanzi a situazioni di vero e proprio sperpero. E ad un numero molto alto di decadenze dei mutui, circa 72. Se le banche dovessero chiedere di rientrare del credito vantato, lo Stato si troverebbe a sborsare circa 5 milioni di euro”.

Andrea Zafferani, C10: “Credo che una delle finalità principali di questa Legge fosse quella di spostare dallo Stato alle banche la garanzia sugli immobili acquistati con un mutuo agevolato. Per raggiungere questo obiettivo si è fatta una riforma che, forse, in alcuni parti non era neppure necessaria. Questo progetto di legge presenta alcuni aspetti perlomeno dubbi. Nel metodo avremmo auspicato un confronto maggiore”.

Paolo Crescentini, Ps: “Il metodo non è stato sicuramente dei migliori. Serviva un maggior confronto e coinvolgimento, dato che parliamo di prestiti agevolati per la costruzione della prima casa. Nel corso dell’esame dell’articolato solleveremo alcuni dubbi. Per esempio all’articolo 3 quando si chiedono i requisiti, si prevede che il richiedente “non deve possedere un terreno non edificabile superiore ai 2 mila metri quadri”. Perché un cittadino che possiede terreni agricoli non può chiedere di accedere all’edilizia sovvenzionata? E’ un vincolo abbastanza forte”.

Tony Margiotta, Su: “Critico il percorso fatto fino ad oggi relativamente alle decisioni prese con questo Progetto di Legge. Sono completamente d’accordo che questo intervento in passato veniva riconosciuto a pioggia, senza considerare né il reddito né il patrimonio delle famiglie. Perciò veniva riconosciuto anche a coloro che avrebbero potuto acquistare tranquillamente la casa con i propri averi. Questo tipo di impostazione all’epoca poteva essere accettato perché il cittadino deve essere tutelato. Oggi le condizioni sono cambiate. E devono essere aggiornati certi progetti di Legge. E’importante individuare la metodologia per poter dare questo mutuo solo a coloro che ne hanno realmente bisogno. Fino a ieri in caso di mancato pagamento del mutuo l’ipoteca restava in capo allo Stato. Oggi questa ipoteca passa all’istituto di credito e onestamente io credo che sia un’impostazione sbagliata. In questa maniera si lascia da sola la famiglia che ha richiesto la possibilità di accedere all’edilizia sovvenzionata”.

Roberto Ciavatta, Rete: “La premessa è che sicuramente è necessaria in questa materia una razionalizzazione delle spese. In passato c’è stato chi si è approfittato di questo strumento. Quindi ben venga una razionalizzazione delle spese, purché non si vada a discapito dei cittadini meno abbienti. E alcune norme a nostro avviso vanno a ledere i diritti dei cittadini meno abbienti. Ci sono una serie di elementi che ci lasciano un po’ perplessi e tentennanti. Per quanto riguarda gli emendamenti presentati sono tre. Non è il caso di entrare troppo nel merito del progetto di Legge vista la mancata condivisione che c’è stata sul provvedimento”.

Andrea Belluzzi, Psd: “Questa norma non limita l’accessibilità ad un diritto che il nostro Stato continua a riconoscere. In passato è stato erogato denaro pubblico in maniera impropria. Ma il diritto alla prima casa viene ancora riconosciuto. Lo Stato deve agevolare l’accesso al credito ma non deve diventare una regalia. Sulle tematiche del confronto dico solo che a me dispiace quando non si presentano emendamenti per timore che vengano respinti. In questa commissione il confronto non è mai mancato”.

Rossano Fabbri, Ps: “Mi sarei aspettato da parte del Segretario Belluzzi un approccio diverso a questa Legge. Avrei voluto sviscerasse i dati del comparto prestiti agevolati. Nel corso degli anni qual è stato l’uso che la cittadinanza ha fatto di questi prestiti? Qual è il numero degli insoluti? E anche quali sono le cause di risoluzione? Perché lo Stato deve inibire la possibilità ai cittadini di ricorrere a questo strumento? Il governo dica che vuole fare spending review sul capitolo di spesa dei prestiti agevolati. Mi piace ricordare che questo strumento, al di là di quello che si dice, era usufruibile per una sola volta dai sammarinesi. Si sarebbe potuti arrivare a questo progetto di legge con maggiore condivisione”.

Iro Belluzzi, segretario di Stato, replica: “Sul fatto che secondo alcuni si va a togliere un diritto in capo ai nostri cittadini, a mio avviso, i diritti sono ben altri e la politica deve creare le condizioni per cui i diritti principali vengano garantiti ai nostri cittadini ovvero lavoro, welfare (e la proprietà non rientra nel welfare) e cultura. Ferma restando l’attenzione del governo nei confronti delle fasce più deboli. La materia che stiamo affrontando oggi va tutta in un’altra maniera rispetto al passato. E’ il momento che tutti, insieme, ognuno con la propria responsabilità, si faccia carico di provvedimenti che vanno nella direzione di cambiare il sistema, tentando di responsabilizzare l’individuo”.

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