Commissione Sanita’. 1 luglio 2016. Seduta del mattino. SMNA

Commissione Sanita’. 1 luglio 2016. Seduta del mattino. SMNA

COMUNICATO STAMPA

COMMISSIONE
CONSILIARE PERMANENTE IGIENE E SANITA’, PREVIDENZA E SICUREZZA
SOCIALE, POLITICHE SOCIALI, SPORT; TERRITORIO, AMBIENTE E AGRICOLTURA

VENERDI’
1 LUGLIO – MATTINA

I lavori della Commissione si aprono con
l’annuncio, da parte del segretario di Stato per la Sanità,
Francesco Mussoni,
delle dimissioni de
i
dirigenti del Comitato esecutivo dell’Iss.

Quindi il Direttore Generale, Bianca Caruso, il Direttore Sanitario,
Dario Manzaroli, e il Direttore Amministrativo, Filippo Francini
hanno rimesso il loro
mandato nelle mie mani e al congresso di Stato- spiega Mussoni ai
commissari- tutti e tre, in uno spirito collegiale e costruttivo”.
Il segretario di Stato comunica che riferirà la
questione nella prossima seduta del congresso di Stato in cui
esprimerà anche valutazioni di ordine gestionale dell’Istituto.
Infatti, “i processi vanno accompagnati- puntualizza all’Aula- non
possiamo pensare che l’Iss vada avanti da sé, con l’autogoverno dei
medici, ha bisogno di una guida”. E questa preoccupazione deve
essere affrontata, esorta, “all’interno del governo e della
maggioranza”. Di qui l’invito di Mussoni ad essere costruttivi
nella fase di accompagnamento dell’Istituto verso una nuova
dirigenza: “Chiedo che tutti abbiano un distacco rispetto temi
personali e politici”.
I lavori procedono quindi con l’
Audizione
della Consulta Sociale e Sanitaria, che si apre con l’intervento del
coordinatore
Marino
Serra
.“La
nostra lettera del 6 giugno scorso- spiega- non è e non vuole essere
un documento politico, non è strumento di sfogo, non è contro
qualcosa o qualcuno o contro un sistema”. Con il documento
consegnato a Reggenza, segretari di Stato, membri del Consiglio
grande e generale “abbiamo denunciato ai nostri referenti
istituzionali- prosegue Serra- le problematiche che rendono i lavori
della Consulta del tutto inutili”. Il portavoce della Consulta
quindi riconferma per intero i contenuti della lettera e rinnova
l’auspicio che “la politica metta allo studio interventi
legislativi per una eventuale ristrutturazione della governance
dell’Iss e per promuovere una discussione aperta sul ruolo della
stessa Consulta”. Infine “raccomanda vivamente di non lasciare
in alcun caso dei pericolosi vuoti di potere, accompagnando la
struttura dirigenziale esistente fino al definitivo compimento della
revisione o del trapasso dei poteri stessi”. Si apre quindi un
botta e risposta dei commissari con i membri della Consulta, in cui
si prende atto sia delle dimissioni dell’intero Comitato esecutivo
dell’Iss, sia delle preoccupazioni sollevate dalla Consulta
sanitaria. Tra i commissari di minoranza,
Augusto
Michelotti
, Su,
Franco Santi
, C10
ed
Elena Tonnini,
Rete, puntano il dito contro le responsabilità politiche che
attribuiscono al segretario di Stato. Il dibattito viene sospeso con
l’intervento dello stesso Michelotti e riprenderà nel pomeriggio.

Di seguito un estratto
degli interventi della mattina.

Comma 1. Comunicazioni

Francesco Mussoni, segretario
di Stato per la Sanità:

“Siamo qua perché attorno alla sanità c’è un dibattito molto
acceso, meno riferito ai servizi e più riferito alla governance.
Abbiamo svolto finora passaggi importanti, il 7 marzo l’audizione del
Comitato esecutivo, il 9-10 giugno con il Consiglio di previdenza e
oggi, 1 luglio, l’audizione con la Consulta socio sanitaria. Vorrei
ri-sottolineare come la nostra sanità nonostante le difficoltà di
bilancio, abbia raggiunto un obiettivo politico importante: è stata
organizzata e rilanciata. E’ una sanità che si collega in rete con
altre strutture sanitarie, esce dall’isolamento con l’accordo con le
Marche ultimato, quello con l’Emilia Romagna in dirittura d’arrivo,
poi con l’Irst di Meldola, con l’Area Vasta Romagna, tutti accordi
che hanno una novità, la reciprocità. E’ una sorta di
riconoscimento nuovo per la nostra sanità. Poi ci sono aspetti
gestionali: l’ultimazione delle sale operatorie, la riorganizzazione
di medicina di base, nuove strutture in territorio e i temi di
gestione del personale, quale l’adozione del primo fabbisogno
dell’Iss e la stabilizzazione del personale precario, poi
l’operazione trasparenza sul bilancio dell’Iss. Sono stati consegnati
alla Commissione il Piano strategico per l’Iss e i conti dell’Iss. Ci
sono progetti che vanno ultimati, penso al Casale la Fiorina, c’è il
tema della stabilizzazione, l’accordo con sindacati in chiusura. C’è
il tema del bilancio e della programmazione dei servizi Iss. Si sta
lavorando all’accordo con l’università Cattolica, con l’istituto
Gemelli a Roma , con l’Istituto oncologico europeo . Credo che
dobbiamo seguire la corrente dell’innovazione e del cambiamento che
va governato.
Queste è la premessa del fatto che ieri i
dirigenti del Comitato esecutivo dell’Iss hanno rimesso il loro
mandato nelle mie mani e al congresso di Stato.

Tutti e tre, in uno spirito collegiale che è costruttivo. I
dirigenti si rendono conto che sulla sanità c’è un clima molto
complesso, sia per effetto delle riorganizzazioni interne, che di
un’azione politica molto forte che c’è in questa fase del Paese che
è anche una fase pre-elettorale. Chiederò di fissare un comma
all’Odg per discutere questa questione e gestire il percorso nella
prossima riunione del congresso di Stato. I processi vanno
accompagnati, non possiamo pensare l’Iss vada avanti da sé, con
l’autogoverno dei medici, l’Iss ha bisogno di una guida. E dobbiamo
affrontare la questione all’interno del governo e della maggioranza.
Dobbiamo governare il cambiamento nel cambiamento. Il mio è un
invito istituzionale ad essere costruttivi. Chiedo che tutti abbiano
questo tipo di approccio e di distacco rispetto temi personali e
politici e che si prendano valutazioni corrette.
Altra
comunicazione: sono arrivati i dati sulla riorganizzazione di
Medicina di base. Al di là delle lamentele e visioni di parte, i
numeri sono numeri. I numero delle visite negli ambulatori sono
passare da 51.087 nel 2014, a 63.903 nel 2015, per un aumento del
25%. Anche le visite domiciliari sono aumentate in un anno dell’87%,
le vaccinazioni ambulatoriali sono aumentate del 40%, passando da
1.320 nel 2014 a 1.861 nel 2015.
Terza comunicazione: seguirà una
comunicazione ufficiale sull’esito positivo dell’audit del reparto di
Ginecologia e Ostetricia. Le polemiche non servono, l’audit è uno
strumento necessario in sanità ed è stato eseguito con
professionalità e terzietà e ha confermato la qualità del
servizio. Auspico che la commissione possa seguire l’accompagnamento
dell’Iss in questa fase, da parte mia rimane la terzietà rispetto la
funzione gestionale e la necessità di un impegno ancora più fronte
affinché malumori e screzi personali non mettano discredito su
risultati di gestione, supportati da numeri e dalla realtà. L’Iss ha
continuato a dare servizi, anzi li ha ampliati, con l’ 8% in meno di
personale e il 12% in meno di budget in 3 anni e mezzo. Chiedo a
questa Commissione di svolgere una riflessione seria sulla remissione
del mandato del Comitato esecutivo affinché non diventi un momento
di frattura e umiliazione, ma di accompagnamento al cambiamento”. 

COMMA 2. Audizione della Consulta Sociale e Sanitaria

Marino Serra,
Coordinatore della Consulta
:
“Incontro consentirà chiarire e completare l’iter espositivo
ampiamente riportato nella lettera inviata alle istituzioni.
Premessa: la legge 165/2004 “Riordino degli organismi istituzionali
e digestione dell’Iss” all’articolo 3 indica i soggetti del sistema
e gli organismi dell’Iss, tra cui la Consulta che è quindi un
organismo di consulenza- trait d’union fra la Direzione dell’Iss, la
segreteria di Stato e il Paese in quanto rappresentativa della
società civile nelle sue varie espressioni; oltre a svolgere compiti
che la legge le impone, esamina ed esprime il suo parere su bilancio
preventivo e consuntivo. Proprio e sempre con il desiderio di
conoscere per poter meglio esaminare e deliberare coscientemente sui
suddetti elaborati ha la necessità di avere la piena disponibilità
del Direttore generale e del Comitato esecutivo a riferire,
relazionare, documentare sui vari temi sottoposti, conoscenze queste
che consentono alla Consulta di proporre, discutere, impegnarsi nel
continuo controllo delle attività e della progettualità riferita al
sociale e al sanitario. Ribadiamo che la nostra lettera del 6 giugno
non è e non vuole essere un documento politico (prova ne sia che è
stato voluto e sottoscritto da 11 dei 12 membri della Consulta), non
è strumento di sfogo, come etichettato nei mezzi di informazione,
non è contro qualcosa o qualcuno o contro un sistema.

La
Consulta, nella consapevolezza di essere un organismo istituzionale,
ha redatto e voluto questo documento che vuole ribadire l’assoluta
centralità della sanità pubblica e vuole essere solo l’esposizione
di problematiche scaturite da situazioni reali che nel tempo si sono
presentate alla Consulta e che, per motivi esposti nella missiva, non
siamo riusciti a condividere con i vertici dell’Istituto. Con questo
documento abbiamo denunciato ai nostri referenti istituzionali le
problematiche che rendono i lavori della Consulta del tutto inutili.
Riconfermiamo per intero i contenuti della lettera e ribadiamo la
volontà di collaborazione con i vertici dell’Iss e la segreteria di
Stato a condizione che ci vengano concessi gli strumenti per farlo,
senza reticenze ed entro termini e modalità che consentano di
discutere e deliberare prima che ciò che ci viene sottoposto- anche
solo per un parere- divenga operativo e non più modificabile.

Alcuni
punti da noi evidenziati investono direttamente anche il congresso di
stato da cui vorremmo sapere se i nostri elaborati e le nostre
delibere sono esaminate dall’organismo di riferimento perché forti
dubbi ci assalgono, motivati dal fatto che mai abbiamo avuto
riscontro ai nostri quesiti che sono spesso di pertinenza della
politica più che della conduzione dell’Iss.

La
Consulta, con le mansioni attribuite dalle leggi, non ha poteri e
quindi non può efficacemente influire rendendo forse inutile la sua
esistenza con le attuali attribuzioni, mentre siamo convinti che un
organismo dotato di giusti poteri, controllando, potrà coaudiuvare i
dirigenti dell’Iss nel raggiungere e mantenere gli obiettivi che la
legge istitutiva dell’Iss aveva ben definito.

Ecco
perché nel paragrafo di chiusura della nostra lettera formuliamo
l’auspicio che la politica metta allo studio, con la massima celerità
possibile, interventi legislativi in merito a una eventuale
ristrutturazione della governance dell’Iss e di promuovere una
discussione aperta sul ruolo della stessa Consulta per capire se è
maturo il tempo di ripensarla o ripensarne struttura e compiti. La
Consulta raccomanda vivamente, qualunque sia il percorso che verrà,
se verrà, intrapreso di non lasciare in alcun caso dei pericolosi
vuoti di potere, accompagnando, nella più appropriata forma da
definire, la struttura dirigenziale esistente fino al definitivo
compimento della revisione o del trapasso dei poteri stessi”.

Francesco Mussoni, segretario di
Stato:
“Vorrei soffermarmi su
alcune riflessioni del coordinatore per fare dei passi in avanti. Noi
comunque dobbiamo governare i processi e aiutare la trasformazione e
il miglioramento. Colgo la riconferma dei contenuti della lettera
della Consulta, l’auspicio e la disponibilità alla collaborazione,
colgo questo invito assicurando che entrerò più in funzione
nell’azione di coordinamento tra comitato e consulta. Colgo nel
messaggio che ha dato la Consulta, l’invito ad accompagnare i
dirigenti attuali perché ‘non possiamo avere vuoti di potere’. Mi
piace, non possiamo cadere nell’errore di non accompagnare il nostro
istituto verso una governance di gestione e dei servizi. Altro punto
che mi è piaciuto è la domanda ‘dov’è la politica alle domande che
facciamo?’. Apprezzo il riferimento della Consulta, accetto le
critiche costruttive e serie, mi è piaciuto che si chiami fuori da
un percorso politico. Ringrazio questa relazione e mi impegnerò
ancora di più con il Presidente e i membri della Consulta ad
accompagnare questa fase nuova”.

Augusto Michelotti, Su:
“Le sorprese non finiscono mai. Meno di un quarto d’ora fa Mussoni
ha detto l’esatto contrario di quanto detto ora. Nel comma
Comunicazioni il segretario di Stato ha detto che ci sono delle
forzature di carattere politico in questa lettera di protesta della
Consulta e adesso ha detto l’esatto contrario. Il documento della
Consulta è di una potenza devastante sul livello gestionale
dell’Iss, non poteva portare ad altro che alle dimissioni della
dirigenza che, speriamo, vengano accettate il più celermente
possibile. Iss venga governato senza buchi e inciampi e i
dimissionari restino in carica finché non siano individuati i nuovi.
Credo anche che le responsabilità politiche ci siano ad altri
livelli, se il malcontento è stato tale da produrre un documento di
tale gravità. Si è parlato di manovre politiche? E’ solo la nuda e
cruda verità che finisce sui giornali. Prendo atto con piacere
della richiesta di dimissioni del Comitato esecutivo. A questo punto
bisognerà andare anche più in là, anche la dirigenza politica
dovrebbe essere sfiduciata, non esiste solo un capro espiatorio. Le
responsabilità ci sono e chiedo venga espressa una forma di sfiducia
anche nei confronti del segretario Mussoni”.

Oscar Mina, presidente:
“Chiedo di formulare richieste precise alla Consulta, data la
presenza dei suoi componenti”.

Elena Tonnini, Rete:
“Scendo nel merito della lettera inviata. Al punto 2 si sottolinea
che il comitato esecutivo comunica sempre ‘ex post’ le sue decisioni,
si denuncia una certa autoreferenzialità e mancanza di
programmazione. Vi pare che le linee di attuazione del Comitato
esecutivo abbiano perseguito le linee indicate dal piano sanitario a
livello di indirizzo? Al punto 4 si dice che i progetti sono
esplicitati in un modo e attuati in un altro e anche questo è
pertinente alla domanda. Chiedo poi per il punto 3 se il segretario
di Stato abbia mai presenziato alle riunioni della Consulta. Si dice
che la Consulta si sente considerata una perdita di tempo, è
atteggiamento messo in atto non solo verso la Consulta. Ricordo la
circolare della Direzione che ha cercato di imporre il silenzio a
tutti i dipendenti. Il punto 6 mi pare molto grave, il non aver
potuto esaminare documenti per cui il parere della Consulta è
previsto per legge. Sulla riforma di medicina di base voi denunciate
una certa improvvisazione, a mio avviso qui ci sono responsabilità
del segretario di Stato. Ora, credo che come le tensioni del Comitato
esecutivo rischino di riflettersi sull’Iss, anche le tensioni del
congresso di Stato rischino di riflettersi sul Comitato esecutivo che
ha rimesso a lui le dimissioni e quindi sulla sanità.

Credo
che il rischio di strumentalizzazione sia molto alta perché siamo
alla fine del governo, e temo che la vostra lettera diventi comunque
politica. Mi auguro si eviti di fare di questa lettera uno strumento
politico.

Mi
permetto di chiedere come mai non è stata raggiunta l’unanimità
sulla lettera. Infine, i problemi dell’Iss non cambieranno, se non si
cambia il metodo di nomina di chi la deve dirigere. Ai tecnici è
stato poi delegato troppo potere. Ultima domanda: il compenso del
Direttore generale, per una parte, deve essere valutato in base al
raggiungimento degli obiettivi. Chi aveva il compito di fare questa
valutazione?”.

Franco Santi, C10:
“Chiedo se la Consulta in questo lasso di tempo ha fatto richieste
di intervento per superare le difficoltà emerse dalla lettera, nei
riguardi della segreteria di Stato. Il ruolo della Consulta è
infatti anche quello di raccordo e coordinamento della gestione con
la segreteria. Condivido quanto detto da Tonnini sugli elementi
emersi dalla lettera che fanno trasparire una volontà precisa di non
trasparenza e opacità delle procedure portate avanti dall’Iss e
chiedo se avete fatto presente questa situazione di non
collaborazione a chi di dovere. Credo la responsabilità non sia solo
del Comitato esecutivo, ma anche della parte politica. Chiedo se
possibile avere su questo un riferimento da parte dei membri della
Consulta”.

Massimo Cenci, Ns:
“Si registra un’evoluzione molto importante e molto sentita
nell’Iss e il cambiamento va gestito con gli organi gestori adeguati.
Condivido che la lettera della Consulta sia una serie di
considerazioni su uno stato di fatto e non contro qualcuno. Alla fine
della vostra comunicazione, la legge ha evidenziato i suoi limiti. La
prima domanda è: il problema sono solo le persone che hanno
determinati ruoli o è l’insieme? Proprio per la funzione consultiva
che ha la Consulta, gli organi dell’Iss vanno bene così come sono?
Come devono essere modificati i rapporti tra gli organi? Che
strumenti operativi possono servire per funzionare meglio? Qual è la
direzione in cui dobbiamo andare per modificare al meglio questa
governance?”.

Giovanna Cecchetti, Ps:
“Dopo e dimissioni, il percorso va accompagnato dalla politica e ci
auguriamo la politica possa risolvere il problema della lacuna nella
governance prima possibile”.

Guerrino Zanotti, Psd:
“Anche io ringrazio la Consulta per lettera e per sua presenza oggi
dal momento che è espressione della società, esprime un punto di
vista anche esterno alla politica. Non possiamo lamentarci sul
livello della qualità della nostra sanità, ma dobbiamo addentrarci
negli aspetti gestionali sia dal punto di vista politico che
amministrativo. Gli spunti ce li fornisce la Consulta, non si
comprende come istituzioni organiche alle politiche gestionali
dell’Iss vengano snobbate e ritenute superflue dalla governance.
Dobbiamo rimarcare su questo una mancanza. Chiediamo a governo e a
segretario di procedere in modo spedito affinché non si resti senza
governance dell’Iss che ha bisogno di avere redini ben salde. Al di
là della qualità della nostra sanità, che è di buon livello, in
questo ultimo periodo abbiamo perso troppo tempo a parlare di noi
stessi, di politica e di battaglie intestine all’interno dell’Iss e
si rischia di mettere in secondo piano l’obiettivo principale che è
quello di garantire servizi di qualità e di mettere al centro del
sistema gli assistiti e non gli operatori”.

Stefano Canti, Pdcs: “All’inizio
il segretario Mussoni ha fatto un riferimento per comunicarci che il
comitato esecutivo ha rimesso il mandato al governo e ha comunicato
numeri importanti per dirci che il nostro sistema sanitario è di
eccellenza. La Consulta poi ha evidenziato alla politica
problematiche di cui si deve tenere conto. La politica deve capire
quali sono questi problemi, se sono di semplice gestione, e il
mandato politico è quello di dire all’Iss di fare bene, ma non si
devono sottacere difficoltà nella gestione che ancora emergono. Nel
mese di marzo abbiamo fatto un dibattito in Commissione e in
Consiglio che ha evidenziato le positività del nostro sistema. Se
poi la Consulta ha evidenziato problematiche, queste prima non erano
emerse. Io credo la Consulta voglia evidenziare lo scollamento tra
dirigenza e gli operatori e la Consulta stessa, sono problematiche a
cui la politica deve dare una risposta. Un buon controllo politico
della gestione sanitaria non può che aumentare l’efficienza della
struttura sanitaria. La politica deve essere unanime nell’accogliere
le dimissioni, la competenza ce l’ha il congresso di Stato che spero
possa effettuare valutazione al più presto per dare continuità
all’Iss”.

Nicola Renzi, Ap:
“Chiedo approfondimenti alla Consulta sul punto 6 della lettera,
sul piano del fabbisogno che è stato approvato senza che la Consulta
lo vedesse. Poi sul punto 9, visto gli sviluppi dell’audit, sulle
dichiarazioni del direttore generale sui casi di malasanità”.

Nicola Selva, C10:
“Se la politica vuole fare un passo in avanti, questo si fa solo
facendo un cambiamento. Quindi bene, passiamo la responsabilità al
congresso di Stato, basta che prenda le opportune decisioni. Oggi
segretario dobbiamo prenderci qui le nostre responsabilità e quindi
dobbiamo dire cosa si vuole fare di questo ambito. Lo dice anche
l’Odg della seduta precedente, dobbiamo decidere in questa seduta le
azioni da intraprendere. E se c’è la paura di avere vuoti di potere
non usiamoli come alibi per non fare qualcosa. Colgo quello che ha
detto Zanotti, in questo settore qualche ritocco e cambiamento forse
si dovrà intraprendere perché è indice che qualcosa non va. La
politica si deve fare carico di questa problematica. E’ stata chiesta
maggiore responsabilità e la responsabilità impone cambiamenti.
Nessuno vuole commissariare l’Iss ,ma non si può fare finta di
nulla. Il documento della Consulta non è un fulmine a ciel sereno,
ma la conseguenza di situazioni che si sono trascinate fin troppo.
Sono compiaciuto dell’atto di responsabilità del Comitato esecutivo,
non deve essere un atto vano. Io vorrei non finisse tutto in una
discussione. Chiediamo interventi precisi”.

Marino Serra,
coordinatore Consulta,
replica
: “Il 95% delle
domande poste hanno già risposta in quello che abbiamo scritto. Nei
nostri verbali ci sono tutti i dettagli, se dovessi ripercorrerli ci
vorrebbe una giornata intera. I verbali possono essere letti da tutti
i consiglieri. Mi interessa invece dare una risposta a una domanda
specifica, perché c’è un dissociato tra i sottoscrittori della
lettera. Il contenuto è condiviso al 100% c’è stata dissociazione
per metodo e tempistica. Poi alcune osservazioni: si è parlato ad un
certo punto di Piano sanitario cui ha collaborato per la stesura la
Consulta. Noi su questo chiederemo controlli semestrali, il semestre
è passato. E ancora:noi richieste e proteste le facciamo sempre, in
seno alla Consulta, che dà origine alle delibere e ai verbali e ci
auguravamo venissero letti e usati per capire lo stato dell’istituto
dove noi operiamo ma credo non sia avvenuto. A noi non interessa se
la nostra lettera diventa uno strumento politico, è una lettera
della Consulta che non vuole esserlo”.

Oscar Mina, presidente: “Noi
abbiamo chiesto l’audizione proprio per porvi domande che una riposta
minima dovrebbero avere. Chiaramente i verbali delle vostre sedute li
potremo chiedere ed evitare di fare l’audizione in Commissione. Vi
chiedo almeno di fornire chiarimenti su alcuni punti anche senza
essere precisi ed esaustivi, almeno abbiate la cortesia di fornire
alcune indicazioni ai commissari che vi hanno posto le domande. Dire
‘andate a leggere i verbali’ mi sembra poco rispettoso per la
Commissione”.

Gilberto Piermattei,
membro della Consulta:

“La problematica sulla Governance deve essere discussa all’interno
della politica. La conflittualità emersa all’interno del Comitato
esecutivo lo vediamo dagli atteggiamenti e abbiamo posto questa
osservazione perché vorremmo che la politica la risolvesse. Se io
intravedo difficoltà esprimo un disagio manifestato
dall’organizzazione che rappresento. Se la governance non funziona
crolla tutto il resto. E’ il caso forse di rivederla? Non è compito
nostro suggerire come”.

Luciano Scarponi,
membro della Consulta:
“Rispondo alle domande di Tonnini, il punto 2 rimanda a un
problema di mancanza di pianificazione. Noi vediamo in certe
situazioni che effettivamente è così. Punto 4, noi possiamo
ribadire quello che abbiamo scritto, lo possiamo ampliare anche per
iscritto. E’ la prima volta che una Consulta si presenta in
Commissione, i punti sono stati in buona parte esplicati. Possiamo
ribadire la poca presenza del Direttore generale, ma non sappiamo
spiegare il perché. Non abbiamo voluto mancare di rispetto a
nessuno”.

Oscar Mina, presidente:
“Non volevo offendere nessuno ma solo dire che siamo qui per
ascoltarvi”.

Antonello Bacciocchi,
membro consulta
: “Non
mi sono dissociato dai contenuti della lettera, mi sono astenuto dal
metodo e dalle tempistiche dell’invio. Noi poniamo una questione che
non è di oggi, una legge cha ha 12 anni di applicazione ha necessità
di essere rivista, relativamente alla struttura di governance, in
funzione dell’uscita della politica dalla gestione dell’istituto. La
critica della lettera non è sul limite delle persone, la Consulta
misura gli atti compiuti da quelle persone. Abbiamo fatto un servizio
alla Commissione e al Consiglio per far sì che non sia una battaglia
politica sulla sanità, ma sulla conduzione della sanità. Mi auguro
ne possiate fare buon uso”.

Giuliano Giardi, membro
della Consulta
:
“Auspichiamo di avere sanità a misura del nostro Paese e che ci
sia un governo dell’istituto con i piedi per terra”.

Gilberto Piermattei, membro
della Consulta
: Parliamo
di disagio quando veniamo coinvolti nelle scelte. Vi porto l’esempio
del trasferimento di una parte di Medicina territoriale all’Azzurro.
Siamo andati a visitare i nuovi ambulatori, ci sembravano adeguati,
ma poi è venuto fuori che non sono stati ancora fatti gli appalti
necessari per la ristrutturazione degli spazi di Medicina di base
nell’ospedale. Ci era infatti stato detto che il trasferimento
serviva per 2 anni, invece sarà molto di più visto che non sono
stati fatti ancora gli appalti. Se ci viene chiesto di essere
compartecipi ma le cose ci vengono dette dopo, capite anche voi che
non funziona”.

Marino Serra,
coordinatore Consulta:
“Fra le domande del consigliere Cenci ce ne era una in particolare
che chiedeva come modificare la governance. La Consulta dice che così
come è non funziona, ma non è suo compito dire come modificarla,
non può intervenire in questo senso. Chiediamo nella lettera
l’istituzione di un tavolo di studio a cui la Consulta è disponibile
a partecipare per studiare soluzioni. Rispetto la tempistica dei
nostri interventi: forse abbiamo sbagliato a non fare prima la
lettera perché i problemi ci sono da anni, ma sono peggiorati con
l’ultima dirigenza Iss. Il fatto di non voler rispondere non era una
mancanza, ma perché quello che ci viene chiesto era già incluso
nella lettera”.

Oscar Mina, Pdcs:
“Congediamo la Consulta. Chi vuole può intervenire sull’esito
dell’audizione”.

Franco Santi, C10:
“E’ inaccettabile ascoltare da parte del segretario di Stato che
accetta la critica e che si farà promotore delle nuove sfide
dell’Iss. Il segretario deve prendersi fino in fondo le sue
responsabilità per una conduzione della sanità che non ha portato
ai risultati attesi. Per quattro anni dov’era? Cosa ha fatto? Di
fronte alle sue affermazioni sui risultati credo ci si debba
indignare. Venire qui a dipingersi come paladino del cambiamento
dell’Iss mi sembra inopportuno. Qui ci sono responsabilità politiche
e il politico deve prendersele. Troppo facile arrivare in Aula con le
dimissioni dei dirigenti e dire ‘andiamo avanti’. Ben venga
discuterne nel prossimo Consiglio grande e generale”.

Elena Tonnini, Rete:
“Il Comitato esecutivo non si muove da solo ma anche su mandato
della segreteria di Stato. Gli stessi compensi del Comitato esecutivo
fanno parte dei ruoli stralciati tra vecchio e nuovo regime, ciò ha
portato che fosse il congresso di Stato a definirle. Così che una
parte del compenso di Caruso è collegata al raggiungimento degli
obiettivi. Chi lo doveva valutare? Anche il compenso di Manzaroli
prevede il raggiungimento obiettivi previsti dalla legge, ma anche
dalla stessa segreteria di Stato. Ci è stato denunciato dal collegio
dei Sindaci che rispetto agli emolumenti del comitato esecutivo il 5%
di risparmio previsto dalla spending review non è stato rispettato.
Certamente ci sono responsabilità anche politiche. Il problema non è
solo nelle figure, che è giusto rimettere in discussione, ma anche
come nascono questo tipo di nomine. Come fu nominata Caruso? Finché
avverranno per spartizione politica dei ruoli e non su base di un
profilo delineato sulla base delle esigenze dell’Iss è evidente che
i problemi resteranno. Segretario, governo e maggioranza hanno
sostenuto in modo acritico ogni scelta del Comitato esecutivo. Con
l’esito dei referendum, il ruolo di Mussoni era stato messo in
discussione e la maggioranza invece lo ha sostenuto. Oggi parte della
maggioranza si è ricreduta, compresi coloro che hanno portano le
istanze dei medici in Consiglio. Non vorremo che si prevedano
buonuscite che si possano tradurre in allontanamento da
quell’organismo, ma in assunzione altri ruoli nella Pa”.

Augusto Michelotti, Su: “La
politica deve fare i conti con una gestione fallimentare e prendersi
le responsabilità e dare le dimissioni. Se il segretario Mussoni
facesse un passo indietro sarebbe ben accolto”

San Marino, 1 LUGLIO 2016/01

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